Per Gabbiadini ancora panchina – ma arriva la convocazione in azzurro
Sarri non è più certo che Gabbiadini sia l'uomo giusto per andare all'assalto di questo strano camaleonte difensivo che è la Lazio del piccolo Inzaghi. E allora ieri pomeriggio, durante l'allenamento, ha messo uno di fronte all'altro due squadre schierate a specchio con da una parte Manolo e dall'altra Mertens. E alla fine ha tirato le somme e ha iniziato a pensare che il belga possa dargli maggiore garanzie. Insomma dovrebbe toccare di nuovo al falso nove mettersi al centro del tridente azzurro. Con Insigne e Callejon a spalleggiarlo. Il vero test questa mattina e il verdetto verso mezzogiorno. Sarri teorizza spesso i vantaggi di giocare con Mertens e con il falso nove, ma sono discorsi che somigliano a quelli della volpe che parla dell'uva. Milik, fino all'infortunio, ha avuto gambe e riflessi, difatti è sempre stato il centravantissimo, un nove che più nove non si può. Senza il polacco, il problema è esploso e i surrogati non hanno funzionato benissimo. Per Gabbiadini, arrivasse davvero l'esclusione dalla squadra titolare, non sarà una giornata solo di brutte notizie. Perché un sorriso, almeno una smorfia, gliela strapperà sicuramente Gianpiero Ventura, il ct dell'Italia. Oggi diramerà le convocazioni per gli impegni con il Liechtenstein a Vaduz (valida per le qualificazioni a Russia 2018) e con la Germania (a Milano). E Manolo ci sarà. Sarà uno dei cinque attaccanti su cui Ventura continuerà a puntare, anche perché sicuro che questa chiamata possa aiutarlo ad avere una scossa. D'altronde, oggi per la nostra Nazionale sarà l'inizio di una nuova era: l'assenza per infortuni dei vari Bonucci, Chiellini, Florenzi e così via, spinge Ventura ad accelerare una rivoluzione che aveva in mente di realizzare nella prossima primavera: il passaggio dal 3-5-2 al 4-2-4. E questa cosa potrebbe essere una cosa positiva anche per Lorenzo Insigne. Che, infatti, è uno dei dubbi che il ct azzurro scioglierà in mattinata: un ballottaggio tra lui ed El Shaarawy, anche se il romanista appare in vantaggio. Insomma, con Gabbiadini ci sarà anche il napoletano Immobile, Belotti, Eder e Pavoletti (qualche chance Zaza). Gli esterni di questa prima versione di nuova Italia dovrebbero essere Bonaventura, Sansone, Candreva e la new entry Politano. Davanti alla difesa, ecco l'esordio della coppia di centrali Verratti-De Rossi. Insigne conosce questo modulo, perché era quello caro a Benitez. Ed è di fatto uno schieramento che riduce al lumicino le chance di Jorginho che ha sofferto le pene dell'inferno nel 4-2-4. In caso di esclusione, non sarebbe una scelta, quella di Sarri, legata alle parole di De Laurentiis e ai suoi consigli. Certo, il tecnico non intende cambiare di una virgola il suo 4-3-3 e soprattutto con la Lazio non ha alcuna intenzione di improvvisare uno schieramento con il trequartista alle spalle delle due punta. Ma la scelta – se sarà questa – non va letta come una ritorsione per le parole del presidente azzurro. Sarri non ha alcuna vocazione all'autolesionismo e non farebbe mai nulla solo per la gioia di fare un torto a qualcuno. Perché, d'altronde, sta davvero sfogliando la margherita. E continuerà a farlo ancora per tutt'oggi. Soprattutto questa mattina, nell'allenamento di rifinitura. Gabbiadini deve ritrovare la fiducia, deve dimostrare di non sentire il peso della responsabilità. Forse, la chiamata della Nazionale lo potrà aiutare a capire il suo valore.
Fonte:ilmattino