Pioli nuovo allenatore dell’ inter.Ed è subito derby

7 novembre 2016 | 00:00
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Pioli nuovo allenatore dell’ inter.Ed è subito derby

Stefano Pioli è il nuovo allenatore dell’Inter. Ieri il tecnico di Parma ha comunicato alla Lazio la sua volontà di arrivare in tempi brevi alla risoluzione del contratto fino al 2017. Firmerà con il club di corso Vittorio Emanuele fino al 30 giugno 2018 e guadagnerà 1 milione più premi (legati anche alla qualificazione alla Champions) fino al 30 giugno 2017, poi 1,8 milioni più premi per il 2017-18. Oltre al suo staff “storico”, composto dal vice Giacomo Murelli, dal tattico Davide Lucarelli e dai due preparatori atletici Osti e Perondi, avrà con sé nelle vesti di collaboratore tecnico Walter Samuel, l’ex difensore argentino che finora faceva l’osservatore del settore giovanile nerazzurro. La scelta di Pioli è frutto della decisione del Suning di sposare la linea italiana dettata dalla dirigenza e da Thohir. Il club ha fatto sapere, con un comunicato ufficiale, che «nelle prossime 48 ore verrà annunciato il nome del nuovo tecnico del club» e che «parallelamente verrà reso noto un cambio a livello dirigenziale». In realtà l’arrivo di Pioli e l’addio di Bolingbroke sono già stati decisi, ma non sono stati ufficializzati perché il tecnico è ancora legato alla Lazio e perché con il dirigente inglese devono essere risolti gli ultimi dettagli. 

MARCELINO “GELATO”. L’ex allenatore della Lazio ha sconfitto sabato sera la concorrenza di Marcelino e ieri quella di Zola, che era rimasto il suo ultimo avversario. Il meeting decisivo è andato in scena intorno a mezzogiorno all’Armani Hotel, in pieno centro: oltre ai cinesi c’erano Ausilio e Gardini. Lo spagnolo è rimasto gelato: era convinto che sarebbe diventato il nuovo tecnico e sabato non si era accorto che l’Inter gli stava voltando le spalle. Ieri mattina al Westin aveva lavorato alla composizione del suo staff, convinto che la società avesse accettato le sue richieste (ampia libertà di azione per “eliminare” a gennaio e a giugno i giocatori non graditi; possibilità di 1-2 acquisti pesanti in inverno; contratto fino al 2019; collegamento diretto con la proprietà). «E’ la mia grande occasione e sono ottimista» aveva detto agli amici. Nel primo pomeriggio i dirigenti nerazzurri hanno contattato il suo avvocato agente, Eugenio Botas e gli hanno comunicato che la scelta sarebbe stata un’altra. E’ stato il legale, paradossalmente, ad annunciare al mondo la decisione dell’Inter. «Hanno scelto Pioli» ha detto ai giornalisti. Poi via, verso l’aeroporto, per tornare in Spagna con grande amarezza. 

ANNUNCIO E ALLENAMENTO. Risolto l’accordo con la Lazio, Pioli verrà a Milano per firmare. Sembrava che qualcuno lo avesse avvistato in città già ieri pomeriggio, ma il diretto interessato e il club nerazzurro hanno smentito seccamente. L’obiettivo a questo punto è mettere a posto il contratto per consentirgli mercoledì di dirigere il doppio allenamento previsto alla Pinetina. Altrimenti in campo andrà Vecchi. L’orientamento è quello di non presentarlo alla stampa questa settimana, ma solo la prossima. Avrà una decina di giorni di tempo per lavorare con la sua nuova squadra, ma pochi giocatori a disposizione perché le nazionali “svuoteranno” Appiano Gentile. Da vedere se chiederà di organizzare un’amichevole venerdì o sabato e se confermerà lo stage invernale in Spagna. Il ds Ausilio, che ieri sera ha cenato con i cinesi, nel pre partita a Mediaset era stato abile a non svelare la scelta ormai fatta. «Il comunicato è molto chiaro – ha detto – e sono state fatte le cose in maniera molto normale. Capita a tutte le società di avere dei colloqui quando si sceglie un allenatore nuovo. In fondo abbiamo visto 3 persone, non 15, ma tutto quello che ruota attorno all’Inter è esagerato. Di certo non esiste una società divisa. Ci sono stati dei problemi e qualche errore, ma c’è una proprietà nuova che sta lavorando da pochi mesi. Le mie dichiarazioni di appoggio a De Boer? Quando ho detto certe cose ero sincero. Poi però è arrivato l’ennesimo risultato negativo al termine di una prestazione non positiva e dopo aver perso il 50% delle partite. All’Inter è inaccettabile… I miei rapporti con Kia Joorabchian (ripartito ieri per Londra, ndr)? Lo conosco da più di 10 anni. Lui fa l'agente e ha un rapporto con Suning, ma non è un problema. E’ l’agente di Joao Mario, ma non di Candreva, Ansaldi, Gabigol e dell'allenatore che l'Inter prenderà». 

Sarà un'Inter diversa quella che uscirà da una settimana di vera e propria centrifuga. Al di là del cambio in panchina, l'addio di Bolingbroke (già trovato l'accordo per la chiusura anticipata del suo contratto) è destinato infatti a provocare anche una sostanziale modifica nella governance del club.  
Al posto del dirigente inglese, ad occupare temporaneamente la carica di amministratore delegato, piuttosto che una soluzione interna, dovrebbe essere un membro del CdA in quota Suning (Liu Jun?) che a questo punto si trasferirebbe a Milano. Nel frattempo, proseguirà anche la ricerca di un figura che assuma il ruolo in via definitiva e ci sono buone probabilità che possa essere italiano. 

ZANETTI. Ad ogni modo, il futuro del club nerazzurro prevede una separazione più netta tra l'area sportiva e quella amministrativo/commerciale. E per quanto riguarda la prima, Zanetti è destinato ad avere un peso ancora più rilevante. Resterà vicepresidente, ma potrebbe essere proprio lui l'uomo forte e diventare punto di riferimento. Già in quest'ultimo periodo, unendosi a Gardini e Ausilio, ha cominciato ad occuparsi in maniera più diretta della squadra. Ora potrebbe esserci un'ulteriore evoluzione in questa direzione. A rafforzare questa ipotesi, almeno un altro paio di indizi: Zanetti a bordo campo assieme ai dirigenti di Suning prima del fischio d'inizio e l'inserimento di Samuel, uomo storicamente vicino al vicepresidente, nello staff di Pioli. Ieri sera, intanto, a match concluso, i vertici cinesi sono andati negli spogliatoi per complimentarsi con i giocatori. Una parte di essi è già ripartita alla volta di Nanchino, altri, tra cui Steven Zhang, resteranno a Milano fino a domani o mercoledì. 

FUTURO. Attenzione, però, perché a questo punto è necessario fare considerazioni anche in una prospettiva temporale più lunga. Il successo o meno della scelta di Pioli, infatti, sostenuta dalla dirigenza italiana e dallo stesso Thohir e poi approvata da Suning, potrebbe mutare i "pesi" all'interno del club. Se ne parlerà, ovviamente, a fine stagione in base ai risultati.  

La verità è che non esiste un modulo-Pioli. Nel senso che l'allenatore emiliano, nella sua carriera, ha fatto giocare le sue squadre in maniera diversa, adeguandosi al "materiale" a disposizione, piuttosto che imponendo uno schema a priori. Così gli è capitato di puntare sulla difesa a 4 come su quella a 3, sugli esterni offensivi o sul trequartista, oppure su tutti insieme. Ed è proprio così che potrebbe cominciare il suo lavoro all'Inter. In questo senso, le scelte degli uomini, almeno quelle iniziali, non dovrebbero discordarsi da quelle del suo predecessore De Boer. A cambiare, però, dovranno essere l'attenzione tattica, i meccanismi della fase difensiva, ma pure, se non soprattutto, l'intensità e il ritmo di gioco. Pioli, infatti, è stato scelto anche per le sue abitudini durante la settimana, quindi per allenamenti in cui il lavoro atletico avrà un'incidenza finalmente importante. 

SI PARTIRÀ COSÌ. Tornando all'Inter che (presumibilmente) si vedrà, gli esterni offensivi continueranno ad essere una risorsa. Sia Candreva sia Perisic, infatti, hanno i mezzi per poter fare la differenza e per Pioli sono stati determinanti sia al Bologna, il meglio con Gabbiadini e Diamanti, sia alla Lazio, dove c'erano Felipe Anderson e lo stesso Candreva. A proposito, con quest'ultimo andrà ricucito il rapporto. Nella scorsa stagione, infatti, i due erano entrati in rotta di collisione. Tutta colpa della fascia da capitano assegnata a Biglia e non all'azzurro. Facile che la dirigenza nerazzurra debba intervenire per agevolare il riavvicinamento.  
Con Banega, comunque, si dovrebbe partire con il 4-2-3-1, anche se Pioli ha spesso preferito un incursore sulla trequarti, vedi Kone al Bologna e Mauri alla Lazio, piuttosto che un vero trequartista. Sempre in rossoblù, invece, davanti alla difesa c'erano due "randellatori" più che costruttori di gioco. All'Inter ripartirà da Medel e, probabilmente, da Joao Mario. Ma se Banega non dovesse funzionare, allora il portoghese potrebbe essere avanzato, con Kondogbia che andrebbe ad affiancare il cileno. Per quanto riguarda la difesa, infine, di solito c'è un terzino di spinta e un altro più di copertura. Quindi, nel primo caso, se la giocheranno Ansaldi e Nagatomo e, per l'altro, Santon e D'Ambrosio. 

AVVIO IN SALITA. Il primo allenamento di Pioli alla Pinetina sarà mercoledì. Il suo lavoro comincerà subito in salita, visto che il centro sportivo nerazzurro sarà svuotato di tutti i nazionali. Insomma, sarà complicato dare un'immediata svolta dal punto di vista fisico, ma sarà pure costretto a preparare in pochi giorni la sua gara di debutto sulla panchina interista. Il caso ha voluto che gli toccherà esordire nel derby con il Milan, in programma il prossimo 20 novembre. Anche Mancini, l'ultimo allenatore ad accomodarsi in corsa sulla panchina nerazzura, giusto 2 anni fa (era il 23 novembre), cominciò con la stracittadina, chiusa sull'1-1. Mancio, poi, perse le due gare successive, contro Roma e Udinese. Un inizio del genere, però, Pioli non se lo può proprio permettere, perché la classifica già piange e Suning non ha nessuna intenzione di rinunciare alla corsa Champions. Il calendario, peraltro, non dà certo una mano al nuovo tecnico interista. Se il debutto è da far tremare i polsi, non cambia il proseguimento della sua avventura. In campionato, infatti, lo attenderanno poi le sfide con Fiorentina e Napoli. E prima della gara con i viola ci sarà il match di Europa League in casa degli israeliani dell'Hapoel Be'er Sheva, match da vincere a tutti i costi per conservare almeno un lumicino di speranza di qualificazione alla seconda fase. Dopo il Napoli, invece, ci sarà l'ultima gara del girone europeo contro lo Sparta Praga. 

fonte:orrieredellosport