San Gennaro,stop ai ricoveri primo soccorso in allestimento Garantito solo l’ambulatorio. Pazienti da trasferire in altri ospedali
San Gennaro, semaforo rosso a tutti i ricoveri: ospedale in pista per il nuovo percorso disegnato dal Piano ospedaliero regionale. Da ieri mattina nello storico presidio del Rione Sanità sono effettuate solo prestazioni ambulatoriali. In contemporanea alla chiusura delle degenze parte l'allestimento del punto di primo soccorso attivo 24 ore su 24 e della guardia anestesiologica continua, mentre un'ambulanza sarà sempre presente in loco per trasferimenti in urgenza in altri ospedali della città dotati di emergenza. Proseguono inoltre, senza interruzioni, i turni negli ambulatori e i servizi di supporto (Laboratori e Radiologia). In fase di riorganizzazione anche la Chirurgia che, privata dei posti letto, sarà limitata alle sole attività ambulatoriali sebbene articolate nell'arco di 12, anziché 6 ore, come previsto inizialmente. Lo stop ai ricoveri è scattato ieri mattina su ordine di servizio del direttore del dipartimento Assistenza ospedaliera della Asl metropolitana Rosario Lanzetta che ha disposto, con decorrenza immediata, il blocco all'accettazione di nuovi pazienti in regime ordinario, day hospital e day surgery. «Con successivi provvedimenti scrive Lanzetta in una nota inviata al direttore medico di presidio, al direttore Programmazione della Asl Napoli 1 e ai vertici della direzione strategica dell'azienda sanitaria si procederà alla riallocazione dei pazienti attualmente in lista di attesa in altri presidi della Asl». Pazienti che – dopo la staffetta di Oncologia e Oncoematologia trasferiti all'Ascalesi tra fine ottobre e inizio novembre – erano prenotati per interventi chirurgici (non urgenti e su prenotazione) nelle discipline di Gastroenterologia, Endocrinologia, Otorino, Ortopedia e Dermatologia. In ospedale ieri mattina la notizia del blocco ai ricoveri e la cancellazione dei turni operatori è stata appresa con delusione e disappunto dal personale medico e infermieristico impegnato nelle chirurgie. «Abbiamo sperato fino all'ultimo in un salvataggio almeno delle attività di day surgery (chirurgia di un solo giorno ndr) spiega un chirurgo anche alla luce delle promesse fatte dalla Regione e scaturite dal vertice della settimana scorsa a Palazzo Santa Lucia con la municipalità, i comitati civici e con padre Lombardi e Alex Zanotelli. Il day surgery aggiunge il medico – viene invece anch'esso cancellato. Un'attività che sebbene non preveda il pernottamento è calibrata su prestazioni a media e alta intensità di cura e per patologie complesse che ora non sarà più possibile affrontare qui. Insomma ben altra cosa rispetto alla chirurgia ambulatoriale che residua in questo ospedale». «Tutto quanto è stato stabilito nella riunione in Regione replicano i vertici della Asl – sarà rispettato. Intanto non chiudono le attività specialistiche e partiremo subito, come previsto, con l'organizzazione del punto di primo soccorso. Finisce l'attività di ricovero ma continuano quelle ambulatoriali. In contemporanea sarà allestita e riorganizzata l'attività di chirurgia ambulatoriale e tutte le altre discipline assistenziali previste dall'atto aziendale. Abbiamo bloccato i nuovi ricoveri perché altrimenti non avremmo potuto procedere con la riorganizzazione». Intanto i pazienti ancora ricoverati, in tutto 35, sparsi tra vari reparti, resteranno in ospedale e saranno regolarmente assistiti fino alla dimissione. Sul fronte del personale dei circa 220 camici bianchi tra medici e infermieri (questi ultimi circa 80) in forze al San Gennaro, per una quota resteranno a presidio degli ambulatori e delle altre unità operative da attivare mentre gli altri saranno trasferiti. Le procedure seguiranno i criteri previsti dal contratto di lavoro (età anagrafica, carichi familiari, anzianità di servizio). Molte unità infermieristiche, mediche e chirurgiche, anestesisti compresi, andranno a rinforzo degli altri ospedali della Asl dotati di pronto soccorso (Pellegrini, San Giovanni Bosco, Loreto Mare, San Paolo). «In molti hanno già presentato richiesta di mobilità volontaria spiega il manager della Asl Elia Abbondante – cercheremo di accontentare tutti. Gli altri saranno impiegati in base alle necessità organizzative per garantire i Livelli di assistenza». Nella nuova geografia dei servizi aziendali sono circa 70 gli infermieri che troveranno una nuova collocazione e oltre cento i medici da collocare in altre sedi. Di certo molti di essi saranno reclutati nei nuovi reparti di pronto soccorso che da qui un mese la Asl Napoli 1 inaugurerà al Pellegrini e al San Giovanni Bosco. Una quota di camici bianchi, infine andrà a popolare le corsie dell'ospedale del Mare.
fonte:ilmattino