Sarri: Non cambio modulo
«Il presidente ha diritto di dare consigli, ma decido io. Aubameyang? Preferivo un altro…»
Ma sì, è un passo indietro. Perché ancora una volta aspira, sogna, vagheggia, ma poi non ce la fa a dare seguito alla sua lunga supremazia. È un passo indietro per il Napoli questo pareggio con la Lazio, è una brusca frenata per Sarri: l'ennesimo lancio di dadi che fa finire gli azzurri sulla casella del ritorno al via. Ma non solo, è anche l'occasione per rispedire a De Laurentiis una serie di frasi che non sono piaciute al tecnico, a sottolineare di un clima di guerra fredda che ormai regna sovrano tra allenatore e presidente. «Preferivo che certe cose me le avesse detto in privato». Sarri, un punto che sembra poca roba. «Non è così. Abbiamo fatto una grande partita, ma purtroppo non riusciamo a concretizzare quello che costruiamo. I punti che stiamo conquistando sono inferiori alle nostre prestazioni, in questo momento è l'unico rammarico». Infastidito dai consigli di De Laurentiis? «Lui può dire quello che vuole, è il presidente e io solo un dipendente. Ma preferivo che certe cose me le avesse dette in privato». Per esempio, Hamsik trequartista? «È un ruolo che Marek odia, detesta: ascolto sempre il presidente ma essendo io il responsabile dell'area tecnica tocca a me prendere una decisione. Ma ci sta che possa dare dei suggerimenti». Però… «Però se faccio giocare Hamsik trequartista devo tenere fuori due tra Mertens, Insigne e Callejon. E non credo che sia la cosa giusta da fare» Dice il presidente che lei ha detto no ad Aubemayang: chi avrebbe voluto? «Mi è stato messo in alternativa a un altro attaccante e io preferivo quest'altro attaccante (Icardi, ndr). Ma alla fine non è venuto né l'uno né l'altro». Mertens perché è stato preferito ancora a Gabbiadini? «Ha giocato di meno a Istanbul, ha delle caratteristiche che ero certo potessero essere di maggiore aiuto nella gara con la Lazio. Ma anche Manolo ha giocato bene: spero proprio che il gol che non riesce a trovare qui con noi, lo trovi con la Nazionale». Il 65 per cento, tanti tiri da lontano ma solo un gol: il problema è la punta centrale? «Non posso essere preoccupato se facciamo questo genere di prestazioni. Ma sono preoccupato per i pochi punti che stiamo raccogliendo. Tra Juventus, Besiktas e Lazio abbiamo fatto una fase difensiva di alto livello, ma abbiamo preso gol al primo errore. Così non va bene». Colpa della cattiva sorte? «Non dobbiamo pensare di essere sfortunati, non dobbiamo pensare a chi è andato via, non dobbiamo pensare a chi si è infortunato: pensiamo solo a tornare alla vittoria, senza farci abbattere». I gol, però, sono pochi… «Sono certo che prima o poi arriveranno anche i gol di Callejon e Mertens: avevamo trovato Milik, con sette gol in un mese, ma è inutile star qui a recriminare. Tornerà nell'anno nuovo e non possiamo farci nulla». Dove può arrivare il Napoli? «Credo che sia giusto guardare in alto, siamo una squadra forte, piena di motivazioni a cui manca solo un pizzico di esperienza». Però, questi pareggi non aiutano. «Sono momenti così, passeranno. Quel che conta è che non ho visto altri errori difensivi come in altre occasioni. La squadra sta crescendo e anche questo punto con una squadra forte come la Lazio non credo sia da buttare. Peraltro, abbiamo giocato alla nostra maniera: dominando. Per questo dico che non ci dobbiamo abbattere».
fonte:ilmattino