La felicità è sul tavolo: in quella classifica che sorride, che lascia alle spalle il Besiktas, che scongiura il “terrore” d’un sorpasso inquietante. Istanbul è una cartolina suggestiva, che lascia in Sarri il piacere di specchiarsi in una squadra ch’è la sua, che gioca il suo calcio, che crea, sbaglia e poi si rialza: «Ci siamo trovati sotto, quando anche il pareggio ci andava stretto. E questo è un segnale che abbiamo offerto. Io di questa squadra sono contento».
Prestazione di rilievo e qualche errore in fase di rifinitura.
«Abbiamo fatto bene, squadra corta, sempre attenta, senza lasciare occasioni e comandando il gioco. Una recriminazione: abbiamo segnato un solo gol, dopo aver prodotto tanto. Una partita del genere ci dà fiducia».
Segnali chiaramente incoraggianti…
«Ho visto una squadra vera, che fa la partita, che non lascia nulla agli avversari e decide di imporre il proprio calcio».
Il bicchiere è mezzo pieno…Ma avete rischiato la beffa.
«Problemi offensivi non ne abbiamo, perché nelle prime quattro giornate di Champions di gol ne abbiamo fatti nove. Sarei più preoccupato se non fossimo stati in grado di mettere in crisi la difesa avversaria: ci è venuta meno la statistica e purtroppo certi errori individuali possono capitare. Avessimo avuto capacità realizzativa, magari avremmo vinto. Ma è confortante questo Napoli».
Gabbiadini ha lasciato perplessi.
«Ha fatto quello che gli avevo chiesto, aprire lo spazio per far entrare Callejon e Insigne. Poi è calato alla distanza, non avendo giocato molto. Per il rientro va bene così, ma in futuro mi aspetto altro».
A Koulibaly succede di sbagliare parecchio.
«Errore semplice: si sono trovati uno addosso all’altro. E’ vero che sta giocando tanto, ma in questo momento non posso fargli tirare il fiato. Io dei difensori sono soddisfatto e per fortuna Chiriches è in grandissima crescita».
Hamsik è tornato.
«Il ragazzo è sereno ed ha fatto anche un gran gol: il quarto stagionale, ad inizio novembre. Per me sta dando tanto. Mi dite che la critica sottolinea certe sue prestazioni nelle cosiddette gare che contano, ma io non sento ciò che si dice in giro. Da allenatore, sono felice di quello che ricevo da Marek».
Dove pensa si debba migliorare?
«In questa serata, non sono emersi grossi difetti. Forse in alcuni movimenti difensivi, nelle linee: non abbiamo grandi tempisti nell’attacco della profondità. Ma mi pare che questo Napoli stia piacendo».
Inutile ripensare all’andata.
«Appartiene all’archivio. Abbiamo lasciato punti ed è inutile ripensarci, è successo e da quella sconfitta si traggono lezioni. Ma pure quella sera abbiamo vanificato parecchio. Stavolta c’è mancato il gol, due settimane fa ne abbiamo concesso qualcuno. Siamo stati capaci di uscire a testa alta da uno stadio meraviglioso in cui il pubblico – che merita un applauso – crea un’atmosfera meravigliosa. E devo dire che il rigore l’ha fischiato la folla. C’era la sensazione che al primo gomito ci sarebbe scappato».
Tre minuti per recuperare il gol del Besiktas…
«Non ci siamo persi, confermando di essere sempre squadra, senza vuoti, né passività. Sempre presenti».
E l’impatto di Diawara è stato bruciante.
«Non so se ha grande personalità o grande incoscienza. Ma va dentro, in Champions League, con una prepotenza che ci dà coraggio».
“Sente” gli ottavi?
«Può succedere di tutto. Se vincevamo eravamo vicini, se perdevamo eravamo messi male. Ci restano gare difficili, sul filo del rasoio. Ma siamo in piena corsa se continuiamo come a Torino e a Istanbul».
fonte:corrieredellosport