Scatta l’ora x Al tribunale di Salerno, Fortunato dovrà decidere sulla richiesta di arresto del sindaco Aliberti

17 novembre 2016 | 00:00
Share0
Scatta l’ora x Al tribunale di Salerno, Fortunato dovrà decidere sulla richiesta di arresto del sindaco Aliberti

 L'ora «X» è fissata per le 9,30 di questa mattina quando il Tribunale Del Riesame di Salerno presieduto da Giuseppe Fortunato dovrà decidere sulla richiesta di arresto nei confronti del sindaco Pasquale Aliberti, di suo fratello Nello e dei rampolli del sodalizio criminale Loreto-Ridosso, Alfonso Loreto e Gennaro e Luigi Ridosso. A richiedere la misura cautelare il pubblico ministero antimafia Vincenzo Montemurro. L'accusa è voto di scambio politicomafioso. A poche ore dalla decisione Pasquale Aliberti sceglie di parlare alla città. «Cari concittadini si legge su Facebook finalmente domani affronto con la serenità delle persone oneste un processo che fino ad oggi si è svolto solo sui giornali, con violenza, contro un uomo e la sua passione per la politica. Combatto per la verità continuando ad avere fiducia nella giustizia». Aliberti si mostra fiducioso mentre per il pubblico ministero Montemurro il quadro accusatorio mostra, invece, con intercettazioni e testimonianze, che il nucleo familiare di Pasquale Aliberti si è avvalso della forza del clan stabilendo un patto elettorale e ponendo le condizioni per l'ingresso degli uomini dei boss nella pubblica amministrazione come nel caso della nomina di Ciro Petrucci a numero due della società partecipata Acse. Da ricordare che la richiesta di arresto per Aliberti e gli altri indagati è stata rifiutata dal giudice per le indagini preliminari Donatella Mancini lo scorso 28 giugno 2016 che ha ritenuto configurabile la più lieve corruzione elettorale. In città la data del 17 novembre è attesa da tempo. La maggioranza fa quadrato intorno ad Aliberti «vittima di un sistema messo a nudo con l'onesta e la trasparenza di un sindaco di tutti e non di pochi». L'opposizione studia le mosse. Pd e Fratelli D'Italia non tralasciano l'idea delle dimissioni in massa.
Nicola Sposato Scafati