Stasera Besiktas -Napoli – Callejon voglio vincere

1 novembre 2016 | 00:00
Share0
Stasera Besiktas -Napoli – Callejon voglio vincere
Stasera Besiktas -Napoli – Callejon voglio vincere
Stasera Besiktas -Napoli – Callejon voglio vincere
Stasera Besiktas -Napoli – Callejon voglio vincere


Callejon, in questa stagione, ha già segnato sette reti in undici partite di campionato. In Champions, invece, l’esterno spagnolo è ancora a zero dopo tre presenze. Stasera Callejon cerca il primo sigillo europeo

Stakanov ha la cresta, l’espressione da bravo ragazzo e un cuore grande così: tre anni, due mesi, 124 partite in campionato, 11 in coppa Italia, 1 in Supercoppa, 36 in Europa e due assenze appena, mascherate in quell’enormità ch’è il suo ruolo, l’«indipensabile» (Sarri dixit) destinato a diventare un simbolo. «Io mi sento un calciatore normalissimo, felice di ciò che sta dando per questa squadra. Mi impegno, mi sacrifico, faccio ciò ch’è nella mia natura, ciò che sento e sono contento». Stakanov abla spagnolo, ma è uno scugnizzo che s’è calato in quella Napoli che l’ha adottato e l’ha trasformato in «bandiera»: perché al quarto anno, c’è già un contratto che vola all’infinito (scadenza 2020), tracciando l’orizzonte per l’eternità. «Io qua sto bene, mi sento amato e ricambio. Gioco in una grande squadra, e lo abbiamo dimostrato: ci aspetta una gara difficile e dunque non penso ad altro». Stakanov ha la cresta alta e la fierezza degli umili: e, comunque, perdendosi per un momento in quei cinquantadue gol che valgono il dodicesimo posto nella classifica dei cannonieri di tutti i tempi, non c’è traccia d’esuberanza dialettica d’un uomo nato filantropo. «Non faccio tabelle personali, ragiono in termini collettivi: viene prima il Napoli, poi il sottoscritto. Siamo qua per giocarcela e per vincerla». 



FURIA ROSSA. Stakanov non conosce pause, non riposa, non ozia, va su e giù sulla fascia destra (e se occorre la fa diagonale a sinistra), gioca dove lo mettono e lo fa sempre bene, ha attraversato il campo in lungo ed in largo – esterno alto di una corsia e dell’altra, centravanti e seconda punta, una sera Benitez gli chiese anche di fare il fluidificante – ma se lo guardi negli occhi, non c’è vanità, soltanto la piena consapevolezza di dover correre ancora di più, stasera, modello «furia rossa», più semplicemente in stile-Callejon: «E’ come se giocassimo una finale e ne siamo convinti. Sarà dura, ma non ci spaventa il clima, anzi ci siamo abituati, perché al San Paolo è sistematicamente così. Le tensioni non creano paura, ci vogliono lucidità e temperamento: ne abbiamo in abbondanza, perché siamo una squadra di qualità». 

CHE CLIMA. Stakanov, che sarebbe José Maria Callejon, ha scalato l’universo calcio, zigzagando a modo suo, sistemandosi per un bel po’ nel Real Madrid – 55 presenze e otto reti, mica un comprimario – illuminandosi alle spalle di Cristiano Ronaldo, poi scegliendo Napoli, un affare di quelli che restano sulla bilancia, perché pesano nell’economia della crescita d’un club: otto milioni ed ottocentomila euro per afferrare al volo quella scheggia impazzita ch’è diventato un idolo, perché sai bene, in qualsiasi momento d’una partita sporca o pulita che sia, di potertelo ritrovare gioiosamente al di là dell’ultimo difensore altrui. «Sappiamo anche che sarà tutto esaurito e sembrerà di entrare all’inferno. Ma il Napoli ha carattere e questo genere di partite ci piacciono un sacco: abbiamo l’esperienza giusta e l’esperienza utile per superare nel modo migliore la serata. Siamo pronti, la lezione della gara di andata ci è servita, in Champions non si può concedere niente, neanche un attimo di disattenzione. E stavolta sarà diverso: sin dal minuto uno». Stakanov partirà subito a modo suo, alla ricerca di se stesso; è Besiktas-Napoli: mamma, Callejon… 

fonte:corrieredellosport   michele de lucia