Vico Equense. Un Fuoco D’Amore

29 novembre 2016 | 15:25
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Vico Equense. Un Fuoco D’Amore
Vico Equense. Un Fuoco D’Amore
Vico Equense. Un Fuoco D’Amore

Vico Equense. Ci siamo quasi, manca un mese al Natale e ad altre festività. Due giorni ed inizia il mese clou di dicembre. Settimane di avvenimenti. Domenica 4 come ben sapete ci saranno le votazioni per il Referendum ma la settimana dopo ci sarà la solennità dell’Immacolata Concezione, molto sentita in Campania. Come da tradizione, alla vigilia (cioè il giorno prima), in alcuni comuni campani e della costiera vengono accesi dei falò, un vero e proprio fuoco d’amore!

Proprio alcune parrocchie vicane si sono date da fare per questo avvenimento, chi ormai da anni, chi si affaccia alla prima volta. Possiamo dire che è consolidata ormai da decenni nella parrocchia di San Renato Vescovo di Moiano (la frazione alta vicana) che accederà “la speranza” nella principale piazza (Piazza Scanna) dalle ore 20 con tombolata, musica, zeppole, vin brulè, mercatini e tanto altro ancora.

La parrocchia di San Marco Evangelista in Seiano, non resta assolutamente a guardare. La frazione marittima infatti si avvicina anch’essa a questo importante avvenimento alla sua prima volta con il “ceppone” (“la grande legna”) con esposizioni di artigianato locale, braciata, zeppolata e pasta e fagioli nella principale piazza (Piazza Seiano) ormai “liberata” dalle auto e resa fruibile ai cittadini.

Accendere i falò è una tradizione che si perde nella notte dei tempi. Fa parte di una tradizione popolare, o come direbbe Papa Paolo VI, è una “pietà popolare”, nella quale credenze e sentimenti reali si intrecciano e danno vita ad un tradizionale falò per riscaldare la Madonna nel passaggio per la traslazione della Santa Casa. Tornando molto indietro nel tempo, e andando a riscoprire il significato del fuoco, troviamo che quest’ultimo era l’unico mezzo che l’uomo aveva per allontanare gli animali, quindi allontanare la paura, il male e ritroviamo molto spesso la figura del demonio nel fuoco, il fuoco degli inferi. Ma il fuoco è anche il simbolo di calore: riscalda le lunghe notti fredde dell’inverno ed è anche simbolo di luce: come un punto di riferimento, nel buio, il fuoco di una candela aiuta a ritrovare la strada. Vedere da lontano un comignolo con del fumo ci fa venire in mente che lì c’è una casa, una famiglia, che in quel luogo vive qualcuno. Ecco forse è questo il significato vero da attribuire a questa tradizione: il simbolo di un camino acceso e tutti intorno a riscaldarsi alla stessa fonte di calore, alla stessa fonte di luce, che illumina le nostre menti e riscalda i nostri cuori. Questa fonte è Lei, Maria, la nostra unica mamma celeste, unica fonte di vero amore, che può unire tutti sotto il Suo immacolato manto. È molto suggestivo stare tutti insieme attorno a questo grande falò e… magari con piatti tradizionali locali è senz’altro meglio!