Ardemagni e Castaldo titolarissimi del nuovo Avellino

2 dicembre 2016 | 00:00
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Ardemagni e Castaldo titolarissimi del nuovo Avellino

I dubbi stanno quasi tutti a centrocampo. È la conferma che è cambiato il tecnico ma i rebus da sciogliere restano praticamente gli stessi. Per allestire una formazione equilibrata, che possa affrontare l'Ascoli senza evidenziare eccessivi punti deboli, l'allenatore originario di Montemarano sta da lunedì pomeriggio scarabocchiando decine di fogli ipotizzando soluzioni già percorse pure da Toscano. Le assenze in organico di esterni bassi di ruolo e di due mediani dai polmoni d'acciaio continuano a rappresentare dei gap difficili da colmare. Di certo, anche per evitare di introdurre l'ennesimo canovaccio tattico, si ripartirà dalla semplicità di un 4-4-2 di primo conio con esterni bassi bloccati sulla linea della difesa e almeno un esterno con spiccate caratteristiche offensive. Questo il paradigma intorno al quale Novellino ha pure ieri pomeriggio insistito alternando le sue pedine un po' in tutti i reparti. Come già dimostrato nel corso della partitella disputata mercoledì scorso contro la Primavera sono diversi i ballottaggi in essere che l'ex allenatore di Modena e Palermo scioglierà solo nell'immediata vigilia. Il primo dubbio è quello tra i pali dove all'esuberanza giovanile di Radunovic si contrappone il carisma e l'esperienza di Frattali. Il serbo pure a Cesena ha dato dimostrazione di affidabilità malgrado le evidenti responsabilità sul gol del raddoppio. Di contro Pierluigi Frattali per la cadetteria rappresenta una certezza. Abbastanza delineata la linea difensiva dove si ripartirà da Gonzalez, Djimisiti e Perrotta mentre la quarta casella a sinistra, un po' a sorpresa, potrebbe essere occupata da Donkor. L'ex Bari dall'inizio della settimana è stato chiamato ad invertire la sua fascia di competenza perché Novellino teme molto le giocate dello sgusciante Orsolini che in trasferta è stato spesso letale, come accadde ad esempio a Carpi. Dovesse confermare il suo adattamento anche nella rifinitura di questa mattina, il calciatore scuola Inter sarebbe destinato a vincere la concorrenza di Diallò, più fisico ma meno veloce, e di Asmah, più portato alla fase offensiva. Situazione diametralmente opposta quella che si registra in mediana dove, sebbene ieri pomeriggio si sia riaggregato al gruppo anche Paghera uscito dopo 7' minuti dalla contesa del Manuzzi, l'unico certo di scendere in campo dall'inizio è Angelo D'Angelo. Per giocare al suo fianco, Omeonga, Lasik e il rispolverato Jidayi hanno tutti delle buone possibilità di investitura ma il loro impiego appare vincolato alla scelta degli esterni. Con un solo elemento d'attacco schierato nella linea a quattro (Belloni o Verde a destra per intenderci) il più geometrico Omeonga avrebbe maggiori chance di prendere in mano le operazioni del gioco. Diversamente i muscoli di Lasik o il pragmatismo di Jidayi finirebbero per pesare in maniera determinante sulla bilancia di Novellino che, a sinistra, ha insistito pure ieri su Crecco, dato in netto vantaggio sul redivivo Bidaoui. Dove non sembrano persistere dubbi è sulla composizione della coppia d'attacco. Come confessato dal suo ex direttore sportivo ai tempi del Modena, Giuseppe Cannella, il neo allenatore biancoverde potrà finalmente schierare il tandem che avrebbe voluto comporre in Emilia formato da Gigi Castaldo e Matteo Ardemagni. Per il numero 10 sarà una sorta di ritorno all'antico con libertà di svariare sull'intero fronte offensivo. Per il centravanti venuto dall'Atalanta, invece, l'ennesima occasione per tornare a vestire i panni del bomber come ai tempi in cui Novellino lo allenava a Modena.

fonte:ilmattino