Avellino,esterni sempre decisivi

2 dicembre 2016 | 00:00
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Avellino,esterni sempre decisivi

 Novellino e l'Avellino, una storia che s'incrocia, giochi di parole a parte. Walter Alfredo da Montemarano, che fa del 4-4-2 un dogma, è chiamato a una missione che, se non impossibile, resta comunque sconsigliata ai deboli di cuore. Sull'erba sintetica del Partenio-Lombardi, ci si allena con scrupolo in attesa del delicato match casalingo contro l'Ascoli. Maglie diverse, tratti in comune: stadi praticamente identici, il dolore del terremoto, un disperato bisogno di punti salvezza. Allenatore itinerante, Novellino ha diffuso il suo credo in molte piazze prestigiose. Difesa a zona schierata in linea, diga di centrocampo, un attaccante di peso in tandem con una seconda punta, preferibilmente rapida e dai piedi buoni. Alla guida del Venezia, dal 1997 al 1999, conquista la serie A al primo colpo e una salvezza, nel '99, affidandosi al duo Maniero-Recoba, con El Chino protagonista di una stagione esaltante (19 presenze, 11 reti, ndr) che gli facilitò un ritorno (dal prestito) da protagonista nell'Inter di Moratti. Con uno sforzo di fantasia nostalgica, Ardemagni e Verde potrebbero replicare la coppia che spopolò in laguna, paragone impegnativo ma nel calcio tutto può succedere. Nell'estate 1999, Novellino sbarcò a Napoli, all'epoca in B, e fu subito promozione in massima serie a suon di gol della premiata ditta Schwoch-Stellone. Dieci gol in 36 partite per l'ex tecnico del Frosinone, mentre il centravanti bolzanino, ritrovando Novellino, si esaltò: 22 sigilli in 35 partite, 28 totali, record storico per i partenopei battuto solo da Cavani e superato da Gonzalo Higuain. Un Napoli, quello targato Novellino, che puntava sul futuro campione del mondo Massimo Oddo e Nicola Mora esterni di difesa, con Antonino Asta, esterno offensivo di centrocampo e più offensivo, e Giorgio Lucenti, più di posizione. Al centro del campo una coppia molto fisica, Oscar Magoni e Salvatore Miceli, e senza un regista vero proprio come accade ai biancoverdi quest'anno. Alla guida del Modena per due anni (2013-2015), Novellino è protagonista di due buone stagioni suggellate da una semifinale play-off. E da qui si può notare la somiglianza della coppia Castaldo – Ardemagni con Babacar e Pablo El Diablo Granoche, il primo autore di 20 gol in 41 partite, supportati sugli esterni da Nizzetto e Molina. Ma come possono proiettarsi le migliori squadre di Novellino, con un po' di coraggio, nella rosa attuale? Nell'amichevole di mercoledì con la primavera di mister Cioffi, come da prassi, giri di valzer e girandole di cambi. Con Verde e Jidayi al rientro, per Walter Novellino, alias Monzon per i tratti somatici e, perché no, la grinta del campione di boxe sudamericano, la marcia di avvicinamento verso la sfida salvezza continua. Se Radunovic dovrebbe essere chiamato a guidare la difesa, Gonzalez difenderà la corsia di difensiva di destra con Donkor e Asmah in ballottaggio sull'out sinistro. Al centro, Djimsiti e Perrotta da un lato e Diallo e Migliorini dall'altro le coppie in lizza per due maglie. Per il ruolo di interni, Jidayi e Lasik in pole ma l'ipotesi D'Angelo resta attuale, visto il lungo periodo di stop del primo, con Omeonga pronto per l'uso. Sugli esterni, Verde in alto a destra e Crecco a sinistra dovrebbero essere preferiti a Belloni e Bidaoui. E se in difesa e centrocampo l'indomito Walter avrà molto da lavorare per ridisegnare due reparti carenti ispirandosi alle sue migliori stagioni in cadetteria, in attacco Ardemagni e Castaldo (con Mokulu e Camara a giocarsi le loro carte in allenamento), mix di peso e tecnica, dovranno ispirarsi al film cult degli anni '80 Ritorno al futuro. Castaldo, infatti, si è quasi sempre espresso al massimo con una prima punta al suo fianco, con Novellino in panca il bomber meneghino si è consacrato nella serie cadetta. Nel 2012/13, il tecnico irpino guidava il Modena e il bomber fece il botto: 39 presenze, 23 gol e scettro di capocannoniere del torneo.

fonte:ilmattino