Berlusconi, il mio giovane Milan fara’ molta strada

24 dicembre 2016 | 08:30
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Berlusconi, il mio giovane Milan fara’ molta strada
Berlusconi, il mio giovane Milan fara’ molta strada
Berlusconi, il mio giovane Milan fara’ molta strada

La Supercoppa è il sigillo sui 30 anni al timone del club ma anche il premio per la nuova linea del made in Italy

L’abbraccio milanista di fine partita a Doha: una montagna di felicità rossonera ANSA

Ammesso che l’uscita di scena sia imminente, non poteva esserci soddisfazione migliore per il presidente Silvio Berlusconi. Il suo Milan giovane e made in Italy (che lui stesso aveva progettato e preventivato già due anni fa) ha battuto la Super Juve pentacampione d’Italia e milionaria. In ricavi e in spese, mister 90 milioni Higuain su tutti. Ma anche Yonghong Li, presidente di Sino Europe-Sports, il fondo d’investimento che dovrebbe acquistare entro il 3 marzo il 99,99 per cento delle azioni di Fininvest, ha ribadito, nella recente intervista all’Ansa, la possibilità che Silvio Berlusconi resti come presidente onorario. Non più proprietario ma, comunque, punto di riferimento di un club che in 30 anni ha conquistato 29 trofei (su 48 complessivi della leggenda rossonera) così distribuiti: 8 Scudetti, 7 Supercoppe d’Italia, 1 Coppa d’Italia, 5 Champions League, 5 Supercoppe d’Europa, 2 Coppe Intercontinentali, 1 Mondiale per Club. Tra l’altro il 20 febbraio il patron sarà certamente ancora in carica: festeggerà i 31 anni da padrone del Milan.

DOPPIO COLPO. Ma non va sottovalutato il fatto che nell’anno solare 2016 il Milan ha battuto per due volte consecutive la Juventus. In campionato il 20 ottobre (1-0 a San Siro, gol di Locatelli) e ieri a Doha. Con Montella vero anti-Juve, considerato il fatto che nei precedenti 9 confronti (7 in campionato 3 2 in Coppa Italia) i rossoneri erano stati sempre battuti. E dire che l’ultimo allenatore rossonero, prima dell’Aeroplanino, che aveva sconfitto la Juve era stato proprio… Alllegri. Del resto i bianconeri negli ultimi anni sono diventati il “nemico pubblico” numero 1 del calcio italiano. Ieri sera gran parte l’Italia non juventina ha tifato per i rossoneri… Amplificando la gioia immensa del presidente Berlusconi. E, quasi certamente, anche il suo (tardivo?) rimpianto riguardo alla ormai imminente cessione ai nuovi padroni cinesi. Comunque se quello di Doha doveva essere essere il congedo, totale o parziale, di Silvio Berlusconi non poteva essere migliore.RAFFICA. Del resto la sua carriera presidenziale era iniziata in maniera devastante. Sacchi (1 Scudetto, 2 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Intercontinentali, 1 Supercoppa italiana e 2 Supercoppe d’Europa) e Capello (4 scudetti, 1 Champions League, 3 Supercoppe d’Italia e 1 Supercoppa d’Europa) avevano lastricato d’oro i primi 9 anni (1987-1996) dell’epopea berlusconiana monopolizzando i palcoscenici italiano, europeo e mondiale. Gran parte della seconda parte del… bottino è stata conquistato da Ancelotti che, negli 8 anni di panchina rossonera (record assoluto del trentennio…) ha vinto 1 Scudetto, 2 Champions League, 1 Mondiale per Club, 2 Supercoppe d’Europa, 1 Coppa Italia e 1 Supercoppa d’Italia. Zaccheroni (1 Scudetto) e lo stesso Massimiliano Allegri (1 Scudetto e 1 Supercoppa d’Italia) hanno partecipato in minima ma non trascurabile parte a quella che resta ancora oggi l’età d’oro della storia milanista.

PALLONI D’ORO. Un periodo lungo e ricco dove Berlusconi non ha badato a spese, permettendosi tutti i lussi possibili e immaginabili. Partendo dal trio “fantasticus” Van Basten-Gullit-Rijkaard con una collezione di… Palloni d’Oro da fare invidia anche a Real Madrid e Barcellona. Oltre al tre volte vincitore Van Basten, bisogna aggiungere fra i top player che hanno giocato nel Milan Gullit, Papin, Baggio, Weah, Rivaldo, Ronaldo, Shevchenko, Kakà e Ronaldinho. Sheva e Kakà, insieme a Van Basten (2) e Weah l’hanno conquistato indossando la maglia del Milan. Non a caso Silvio Berlusconi è stato considerato per anni il Re Mida del calcio mondiale. Fra i suoi pochi ma importanti mancati acquisti ci sono da ricordare i nomi di Vialli, di Totti e di Zidane. Sfuggitogli, d’un soffio, per passare alla Juve. Il figlio Luigi, ancora bambino, glielo aveva chiesto come regalo di natale…

fonte:corrieredellosport