Cantando la Gioia del Natale

25 dicembre 2016 | 10:57
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Cantando la Gioia del Natale

Oggi, alle ore 11, sul palcoscenico del massimo cittadino, il Coro delle Voci bianche del Teatro Verdi, con l’Orchestra dell’Alfano I, diretto da Silvana Noschese offrirà un concerto aperitivo di musiche natalizie

Di OLGA CHIEFFI

Crescere con la musica è per i cantori del Coro delle Voci Bianche del teatro Verdi di Salerno, una realtà quotidiana: nel corso degli anni, centinaia di ragazze e ragazzi di varie età, hanno avuto l’opportunità di approfondire le proprie competenze musicali, di scoprire in sé il talento, di vivere l’esperienza di montare un allestimento lirico-sinfonico, di esibirsi al fianco di famosi interpreti, suscitando l’interesse della città, della critica e del pubblico. Dopo la prima della Tosca, una non semplice partecipazione al I atto, nella scena del Te Deum, Anna Paola Amato, Alessandra Bottino, Sofia Cantalupo, Flora Chirico, Greta De Lisio, Francesca Di Florio, Ludovica Di Grazia, Raffaella Fasolino, Andrea Fedele, Eleonora Fontana, Martina Gallozzi, Aysheh Husainat, Angelica Mechelli, Caterina e Giovanna Miele, Andrea Napoli, Mattia Orio, Annapia Pascale, Barbara Torre e Assunta Trotta, unitamente all’Orchestra del Liceo Coreutico-Musicale Alfano I di Salerno, diretti da Silvana Noschese, allieteranno la mattinata di Natale, salendo nuovamente sul palcoscenico del massimo cittadino, alle ore 11, per un concerto aperitivo. Dal canto medievale, fino ai moderni classici e al nuovo canto sacro, il programma abbraccerà un arco di tempo di circa mille anni della tradizione musicale occidentale. È, inoltre, interessante ritrovare nelle composizioni moderne i mezzi stilistici impiegati nel canto antico, come se in questo modo, si chiudesse il cerchio dei secoli. In questo canone compositivo non mancherà certamente la melodia popolare e il pubblico in sala sarà stimolato a far sentire la sua voce e ad accordarsi con il canto dei bambini. Modernità e tradizione: il nuovo e l’antico, sia nella condotta melodica, come nei mezzi stilistici e nella tecnica canora, da “We wish you a merry Christmas” al “Gaudete, Christus est natus”, un canto sacro di Natale che si ritiene essere stato composto nel XVI secolo, ma la cui melodia potrebbe essere già presente tra gli inni monofonici di epoca tardo medievale, per continuare con un’altra pagina “Personent hodie”, tratta dalle Piae Cantiones, una raccolta di canti scandinavi del 1598. L’Arcangelo Gabriele annuncia la buona Novella con Angel Fly di Manolo da Rold, prima di ascoltare Il sognatore di Lorenzo Donati. Seguirà “The Lord bless you and Keep you” di John Rutter datato 1981, un semplice Anthems, prima del piccolo omaggio a Benjamin Britten con “Wolcum Yole”, un pezzo ottimista e festoso e “Deo Gratias”, ispirato alla genesi, in ritmo sincopato e staccato, due brani del “A ceremony of Carols op.28 del 1942. In giro, quindi, per il mondo con “What a wonderful world”, passando per l’Ucraina rappresentata da “Carol of the bells”, il Canada con l’Hallelujah di Leonard Cohen e il “Cantate Domino di Karl Jenkins, dalla fresca e modulante melodia che guarda al caposcuola Rutter. Finale più che classico con White Christmas e Jingle bells, la prima è la melodia singola più venduta al mondo e la seconda è stata la prima ad essere stata eseguita nello spazio, prima del brindisi augurale.