Capri per il Quisisana e altri alberghi gli inglesi offrono 250 milioni di euro
Capri Oltre 250 milioni di euro per acquisire in blocco dalla famiglia caprese Morgano gli hotel Quisisana, La Scalinatella, Flora e Casa Morgano, assieme a due alberghi più piccoli Florida e Semiramis più i locali commerciali di via Camerelle e due ville a Tragara. A metterli sul piatto è un fondo inglese assistito in veste di advisor da Solido Holding, gruppo che fa capo all’immobiliarista partenopeo Achille D’Avanzo. Il nome che si cela dietro il superconsulente napoletano potrebbe essere quello di Patron Capital, che in Italia è rappresentato da un altro nome le cui origini sono made in Naples, quello Luigi Capuano, ma su questo le bocche restano rigorosamente cucite. La famiglia Morgano, supportata nell’operazione da Banca Rothschild, sembra non voler mollare, sperando di riuscire ad alzare ulteriormente il prezzo di vendita o di cedere soltanto in parte l’ampio patrimonio immobiliare costituito nel corso dei decenni nell’isola azzurra dal patron Mario Morgano, scomparso quattro anni fa. Oggi alla guida delle attività imprenditoriali ci sono due dei quattro figli: Nicolino, direttore del Quisisana, e la sorella Lucia. Gianfranco è stato «allontanato» la scorsa estate, perché il suo nome è comparso nell’inchiesta sui conti offshore Panama Papers. Mentre il quarto fratello, Enrico, è deceduto anni fa e le sue figlie gestiscono un albergo a Roma. Gianfranco e le figlie di Enrico sarebbero stati liquidati quest’estate tramite un mutuo di circa 120mila euro contratto da Nicolino e Lucia con alcuni primari gruppi bancari italiani. Il motivo dell’uscita di Gianfranco si sarebbe resa necessaria per mantenere il buon nome della famiglia e degli alberghi, conosciuti in tutto il mondo. L’anno scorso l’albergatore avrebbe infatti costituito una società nelle Isole Vergini Britanniche, la Jonston Investment Ltd., «per un’operazione che non è andata a buon fine», come ha spiegato lui stesso all’epoca. Nicolino e Lucia, che con l’eventuale vendita potrebbero rientrare dall’esposizione debitoria, sono albergatori di quarta generazione. Si deve al loro bisnonno Giuseppe Morgano la realizzazione a Capri dello storico Morgano & Tiberio Palace, oggi Capri Tiberio Palace, dopo la Prima Guerra mondiale. La fortuna familiare inizia, in realtà, con il Caffè Morgano nel 1880. Giuseppe e la moglie Lucia prendono in gestione il caffè Zum Kater Hiddigeigei, trasformandolo nel punto di ritrovo serale dei turisti tedeschi, vendendo birre e generi alimentari, ma anche libri, carta, costumi da bagno e ogni genere di mercanzia all’epoca difficile da reperire sull’isola azzurra. Giuseppe acquista nel 1914 l’albergo Splendid in via Croce, che resta in gestione alla Sia, la società italiana alberghi. Nel 1932 scade l’affitto, la Sia non lo rinnova e la famiglia ne acquista anche la gestione. I coniugi rimettono a nuovo l’hotel, che riapre nel 1934 con il nome Morgano Tiberio. Alla fine della Seconda Guerra mondiale la principessa Margaret viene in vacanza al Morgano Tiberio e a ogni uscita viene assalita dai paparazzi. Comincia poi la stagione della dolce vita e della Capri rifugio delle star di Hollywood. Mario Morgano, classe 1919, vende l’hotel nel 1968 per poter acquistare la casa a fianco e ampliare la Scalinatella, rilevato nel 1962 assieme alla moglie Giuseppina. I due iniziano però la propria personale carriera da albergatori nel 1958, quando rilevano l’Hotel La Pazziella, poi ceduto al Royal Group partenopeo di Teresa Naldi per poter acquisire nel 1981 il Quisisana da Max Grundig, il magnate tedesco degli elettrodomestici. L’imprenditore caprese corona così il sogno del nonno Giuseppe, che aveva creato il Tiberio per emulare proprio la più prestigiosa dimora concorrente, e dello zio Nicolino, che ne aveva tentato l’acquisto nel 1955. Il Quisisana ritorna al suo antico splendore. Nel 1986 entra a fare parte della catena di lusso Leading Hotels of the World. In hotel arrivano Tom Cruise, gli Spandau Ballet e i Duran Duran, solo per citare i nomi più famosi. Dal 1993 viene diretto da Gianfranco, che lascia la carriera di medico. L’anno seguente la famiglia rileva Casa Morgano, adiacente alla Scalinatella. Dopo dieci anni è la volta dell’Hotel Flora, accanto al Quisisana. La Scalinatella nel 2007 viene eletto dalla rivista Condèe Nast Traveller «Miglior hotel del mondo» e il Quisisana «Hotel ideale in Italia», che nel 2011 festeggia il primo secolo e mezzo di vita in concomitanza con i 150 anni dell’Unità d’Italia. Nel 2015 Nicolino ne diventa direttore generale. Ma il Quisisana non è l’unico gioiello che fa gola ai grandi investitori stranieri, oltre che italiani. Il primo a essere ceduto anni fa è stato il Capri Palace ad Anacapri, la cui maggioranza è passata dalle mani di Tonino Cacace al gruppo turco Dogus, che fa capo al tycoon Ferit Sahenk. Questa primavera è stata poi la volta dell’albergo La Certosella venduto all’asta, prima patrimonio della famiglia Iacono, che possiedono anche lo stabilimento
Sergio Governale , Il Mattino