Un derby per diecimila, si va verso il tutto esaurito al “Partenio-Lombardi”, capienza ridotta per uno stadio che in A aveva fatto registrare fino a 45mila spettatori oggi declassato da nuove regole anti violenza e dal lento declino del calcio irpino: è la prima volta che Avellino e Benevento si affrontano in B, ma è un derby storico, una rivalità che risale al 1929, l'anno del primo scontro tra biancoverdi e giallorossi
Domani i tifosi del Benevento dimenticheranno, questo è sicuro, che la loro squadra è terza nel campionato di serie B, stanno vivendo un sogno atteso da oltre 87 anni e la piazza d'onore del torneo cadetto è davvero a portata di mano. Domani al «Lombardi-Partenio» c'è solo e soltanto il derby con l'Avellino. Si rinnova uno scontro che ha fatto la storia calcistica sia del club giallorosso beneventano che di quello verde irpino. Non c'è, infatti, un solo tifoso al quale il proprio papà o il proprio nonno non abbia tramandato gli epici scontri tra le due squadra quando il «teatro» dei derby era il mitico stadio Meomartini di Benevento o, al contrario, il vecchio campo di calcio comunale il «piazza d'Armi», ora solo un ricordo di Avellino. E il risultato positivo o negativo della gara con l'Avellino influenzava nel passato e, di certo, influenzerà anche ora il giudizio sulla squadra. Insomma domani i «soli» ottocento tifosi che sono riusciti ad acquistare i biglietti (scorta di tagliandi andata esaurita davvero in pochi minuti quelli necessari a completare le varie procedure on line) vivranno novanta e passa minuti dell'incontro con una sola speranza. È quella di tornare, almeno, imbattuti dal capoluogo irpino e cominciare i classici «sfottò» con i conoscenti residenti oltre lo storico stretto di Barba. E solo dopo si tornerà a discutere di classifica, dei punti conquistati di quelli che mancano per raggiungere la tradizionale quota salvezza e di immaginare un futuro ben più roseo. Insomma non importerà nulla sapere che quello di domani sarà il primo derby tra Benevento e Avellino nella serie cadetta. C'è un avversario. È l'Avellino e bisogna batterlo. E questa importanza «extra» calcistica l'hanno percepita anche Baroni e i giocatori. E proprio ieri sera in occasione della cerimonia dell'accensione delle luci di Natale in piazza Orsini alla presenza del sindaco Clemente Mastella vi erano tre testimonial d'eccezione: il capitano Fabio Lucioni e gli «azzurri» Amato Ciciretti e Alessio Cragno. Ai tre è stato chiesto uno specifico regalo di Natale: «Battete l'Avellino, farete felici un'intera provincia».
fonte.ilmattino