Derby Torino -Juve -Allegri partita difficile

11 dicembre 2016 | 00:00
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Derby Torino -Juve -Allegri partita difficile
Derby Torino -Juve -Allegri partita difficile
Derby Torino -Juve -Allegri partita difficile
Derby Torino -Juve -Allegri partita difficile


«Il derby è una partita diversa, molto sentita in città e da tutti i tifosi. Dovremo essere tosti perché il Toro è difficile da affrontare: ha il terzo miglior attacco della A, possiede una tecnica elevata e meno fisicità rispetto agli altri anni, davanti Belotti, Ljajic e Falque sono davvero bravi e stanno facendo buone cose». Massimiliano Allegri aspetta la prima di tre grandi sfide: dopo il derby ci sarà la Roma, quindi la Supercoppa con il Milan: «Vogliamo fare più punti possibile in queste due gare di campionato e poi vincere il primo trofeo della stagione. Stiamo bene e siamo pronti. Aver giocato con la Dinamo Zagabria può essere positivo, perché se lavori tutta la settimana per una partita così rischi di giocarla in anticipo. Le tre sconfitte arrivate sempre dopo la Champions? Speriamo sia finita…». 

COMMENTO. Le inseguitrici tifano Toro: «Che gli altri sperino in una nostra sconfitta è normale, come il contrario, a parte che domani giocano contro e il pareggio sarebbe meglio. Detto questo, il campionato è lungo: abbiamo quattro partite prima della chiusura del girone e bisogna cercare di girare a più punti possibile». Nessun commento sulla vicenda Strootman: «Non mi riguarda, a me cambia poco: non sta a me dare giudizi, ci sono i giudici a decidere. Punto e basta, risolto il problema». E nessun commento sulla designazione di Rocchi, che non è piaciuta ai tifosi granata: «Non parlo dell’arbitro dopo le partite, figuriamoci prima. Non dobbiamo farci distrarre da queste voci, ma pensare a fare una partita bella e tosta, giusta sotto tutti i punti di vista. Sarà un derby molto pericoloso». 

DIFESA. Un’indicazione tattica («E’ probabile una difesa a quattro, dato che loro giocano con tre punte, però devo ancora prendere una decisione definitiva»), poi cenni a singoli protagonisti: «Dybala sta bene, devo valutare. Rugani è cresciuto molto: farà dieci anni alla Juventus perché ha le caratteristiche tecniche, tattiche, fisiche e soprattutto morali. Marchisio sta ritrovando la condizione e penso possa fare una buona partita. Lichtsteiner ha offerto sempre ottime prestazioni. Vince il derby chi vince più duelli? Alla fine è così: zona o non zona, devi essere bravo a saltare l'uomo, vincere i duelli aerei e i contrasti». Una battuta sulla scelta di Mihajlovic di allargare la conferenza stampa («Figuriamoci – sorride – se mi porto anche un altro vicino, che aumenta le cazzate che dico io: bastano quelle…») e sulla visita dei tifosi a Vinovo: «Ci ha fatto molto piacere: per loro, come e più di noi, è una partita speciale. E' normale che venga richiesto maggiore impegno, ma su questo non devono avere nessun dubbio: la squadra dà sempre il massimo delle proprie potenzialità fisiche, mentali e tecniche». 

Derby d’Italia. Dieci azzurri in vetrina. Il Ct Giampiero Ventura ha saccheggiato Juventus e Torino, convocando 6 bianconeri e 4 granata nelle 6 partite della sua gestione.  

ESPERIENZA.Alla squadra di Massimiliano Allegri, chiede prevalentemente esperienza. Trapianta in Nazionale, innanzitutto, la difesa, da cinque anni la migliore della A e anche in questa stagione la meno battuta in campionato e in Champions League: Barzagli, Bonucci e Chiellini in linea davanti a Buffon, che è l’azzurro con più presenze di sempre (167). Punta, inoltre, a centrocampo sulla qualità e sul carisma di Marchisio, ma per una sovrapposizione di infortuni, in realtà, solo Buffon ha potuto rispondere a tutte le convocazioni. L’unico bianconero giovane è un simbolo del rinnovamento che il Ct porta avanti: Rugani, ormai così maturo da non far rimpiangere i campioni indisponibili, ha avuto fiducia nell’Italia ancora prima di diventare, giocoforza, titolare nella Juve: ha debuttato a Bari il primo settembre con la Francia, nell’amichevole inaugurale del nuovo corso, sostituendo Barzagli nella ripresa, e ha giocato titolare, per la prima volta, il 15 novembre a Milano con la Germania. 

PROTAGONISTI.Rugani, a dire il vero, aveva sfiorato l’azzurro già con Conte: convocato nel novembre 2014, senza essere schierato, per l’amichevole con l’Albania, era stato poi aggregato come riserva ai 23 convocati per l’Europeo di Francia, assieme ai granata Zappacosta e Benassi, a loro volta oggi protagonisti con Ventura. Il terzino, come Rugani, ha disputato due partite da titolare, a Vaduz contro il Liechtenstein (qualificazioni mondiali: 4-0 per l’Italia) e a Milano con la Germania; Benassi, punto fermo dell’Under 21, non ha ancora esordito, ma il 7 ottobre è stato convocato per la partita di qualificazione mondiale contro la Macedonia al posto dell'infortunato Montolivo. 

MEDIA. Belotti, invece, s’è affacciato in azzurro con Ventura: prima convocazione e debutto il primo settembre contro la Francia, mandato in campo al posto di Eder a un quarto d’ora dalla fine. Il 9 ottobre, alla prima partita da titolare, a Skopje contro la Macedonia, ha segnato il primo gol in Nazionale e il 12 novembre a Vaduz, nella vittoriosa trasferta contro il Liechtenstein, ha siglato la prima doppietta. Media eccellente: 5 presenze, 293 minuti complessivi e 3 reti. Il quadro granata si completa con Barreca, gioiello dell’Under 21, convocato per lo stage del 21 novembre anche se impossibilitato a raggiungere Coverciano perché influenzato e sostituito da Cristiano Biraghi del Pescara. 

ECCEZIONE. Totale, dieci convocati tra Juve e Toro. Cifre importanti che rievocano vecchi record, su tutti quello del Mondiale ‘78 quando, su 22 convocati del Ct Enzo Bearzot (altro ex granata), i “torinesi” furono 15 (9 bianconeri e 6 torinisti). Il Toro, in particolare, dopo anni oscuri, si gode tanti azzurri e lucida una tradizione antichissima. Il top nel ‘47 contro l’Ungheria quando l’Italia fu rappresentata da 10 granata, unico estraneo Sentimenti IV, portiere della Juve. Più che Italia-Ungheria (3-2 il finale) fu in realtà Torino-Ujpest, poiché tra gli avversari i calciatori “lilak” erano 9. E una delle due eccezioni era un giovane della Honved: Ferenc Puskas… 

fonte:corrieredellosport