«Fe-no-me-na-le»: cos’altro aggiungere, se un allenatore si spinge a tanto, se decide – con la società – di starsene sulla riva del mercato, ch’è sempre affollata, ed aspettare che quel giovanotto decida da solo? L’estate più rovente della vita di Piotr Zielinski, 22 anni appena compiuti ed un caos in testa da governare con maturità: sta per cominciare l’Europeo, quando chiama l’Udinese, che ha detto di sì al Napoli, e però in Inghilterra si diffonde un’eco, che nasce(rebbe) ad Anfield e indurrebbe a vedersi con la maglia del Liverpool.Una scelta di vita che Zielinski decide di postdatare: «Fatemi finire l’Europeo». Ci sono 17 milioni di euro su un tavolo, li ha sistemati Aurelio De Laurentiis per il suo amico Giampaolo Pozzo: ne hanno fatti d’affari assieme e con una stretta di mano (accadde per Quagliarella, per Inler, per Allan), evitando non solo l’ansia ma i giochi delle parti. «Aspettiamo». Perché quel talento «fe-no-me-nale», che Sarri aveva già allenato per sei mesi a Empoli, aveva in sé qualità fuori dalla norma e poteva essere plasmato, trasformandolo da trequartista in centrocampista o in tuttocampista. C’è voluto un po’, ma quando la Polonia è uscita dall’Europeo, da imbattuta, ai rigori con i futuri campioni del Portogallo, ed era il primo luglio, Zielinski s’è isolato, ha lasciato che pure il Milan bussasse alla porta, poi ha avvertito il richiamo del Maestro e quella stima manifestatagli rispettosamente in silenzio da De Laurentiis e Giuntoli e ricambiata in fretta: 1091 minuti, 1189 per Allan, ch’era il titolare ed ora ha una partita in meno. I fenomeni fanno così…
Il mercato, guardando oltre: cercando la luna, mica la punta del mignolo; intrufolandosi nel futuro, andando a scandagliare il calcio, osando. Il mercato è un tormento per chi lo fa, presidente e diesse e allenatori, ma lo diventa anche per i calciatori: e forse sarà per questo che a un certo punto Amadou Diawara, 19 anni ancora, ha scelto di eclissarsi. Desaparecido: non un sms, non un segnale di fumo, non una lettera consegnata a un piccione, silenzio assoluto, con il Napoli che ha deciso di lanciare il proprio sguardo sino a Bologna e concedersi la pausa di riflessione, prima di scovare quel regista atipico e però moderno. Giuntoli ha avviato la trattativa, nell’oscurità del 28 luglio, mentre a Trento si giocava l’amichevole Entella-Napoli, De Laurentiis l’ha lasciata decollare: una telefonata a Bigon, il ds rossoblù, un’altra a Fenucci, l’ad, la mega-offerta da 14 milioni (più bonus) e la palla passa a Sarri che per 58 giorni la lascia a bordo campo. «E’ un ragazzo, è rimasto fermo per un lungo periodo». Lascia che Diawara cresca al fianco di Jorginho, studi Allan, Hamsik e Zielinski, entri negli schemi, perché non si possono bruciare tanti soldi così, per un capriccio popolare: Diawara debutta con il Besiktas, il 19 ottobre, ed il 23 a Crotone è titolare e lo sarà anche a Torino, contro la Juventus, e poi con la Dinamo Kiev e persino nell’inferno di Istanbul, contro il Besiktas. E’ un giovane vecchio, con 12 presenze e 712 minuti già nel curriculum: il futuro è suo. Ma anche di Leandrinho, 18 anni, da un mese a Castel Volturno: ieri ha svolto le visite mediche.