Frana a Capo di Sorrento,dopo tre anni, per non dimenticare, un appello a Don Antonino Persico.

15 dicembre 2016 | 18:24
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Frana a Capo di Sorrento,dopo tre anni, per non dimenticare, un appello a Don Antonino Persico.

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di Salvatore Caccaviello

Sorrento .Ripubblichiamo a distanza di qualche anno l’appello  dell’ex Consigliere comunale  Rosario Fiorentino, circa la situazione di inerzia che ancora si registra,  a via Fontanelle , presso Capo di Sorrento. Dove diverse famiglie, a causa dell’evento franoso del Marzo 2014,

da tre anni sono costretti a vivere in una situazione di pesante disagio. Al di là delle Autorità  ed Istituzioni, che come di solito capita in questo strano paese,troppo spesso ed in breve tempo tendono a dimenticare talune gravi situazioni, lasciando le persone al loro destino,finora non si è registrato, sebbene sollecitato,alcun intervento in merito,da parte di colui che da decenni rappresenta la storia di Capo di Sorrento, ossia il Parroco, Don Antonino Persico. Personalità illustre ed autorevole il cui intervento a favore dei suoi parrocchiani, presso Autorità locali  ed Enti Istituzionali, senz’altro potrebbe risultare influente affinché , quella che da più parti viene definita una assurda situazione possa avere finalmente una concreta soluzione. Bisogna tuttavia ricordare che il movimento franoso tuttora rimane sotto osservazione, in quanto non esaurito del tutto. In particolare durante i periodi di forte pioggia costante rimane il monitoraggio da parte del Genio Civile  e dei tecnici dell’ Agenzia regionale per la Difesa del Suolo. In ogni caso non bisognerebbe dimenticare le ormai prolungate difficoltàche diversi nuclei familiari continuano a patire nel totale disinteresse di coloro che altresì dovrebbero essere portavoce di tale malessere.(s.c.)

Ai tempi che ero Amministratore (a Sorrento) non mancava occasione che alcuni presbiteri giustamente criticavano l’operato dell’Amministrazione Comunale perché non dava quella giusta attenzione alle problematiche evidenziate in documenti della Chiesa Sorrentina. Ora, pur con il dovuto rispetto e con garbo, debbo rilevare che il silenzio in questi 3  anni vi rende complici e poiché il grado delle responsabilità sono di tutti, se stiamo nel fango e nella melma, ad iniziare da me che ho fatto poca opposizione e poche denunzie alla Autorità Giudiziaria, mi sono riproposto di esaminare la realtà del Capo con la frana e con i pesanti disagi in cui sono costretti a convivere diversi nostri concittadini senza che abbia potuto leggere che don Antonino Persico abbia messo in campo tutta sua sua autorevolezza per sollecitare il sindaco Cuomo Giuseppe. – E non venite a dirmi che ci sta una amicizia solida tra sindaco e parroco, perché tale aspetto impone ancora di più di fare presto e bene. Poiché al Capo non ci sta solo il problema dello stato di dissesto idrogeologico, ma diverse e più complesse sono le condizioni di vita di tante realtà per cui auspico con rispetto e devozione alla Madonna del Rosario del Capo di Sorrento che sia padre Antonino Persico ad enucleare uno per uno i guasti, l’inerzia la disattenzione e le tante e ripetute dimenticanze. In modo che il “gregge” si senta almeno protetto dal proprio pastore……. passano gli anni ed il silenzio diventa omertà.- Rosario Fiorentino.