BERGAMO ALTA. C’è Franck Kessie (19 compiuti proprio l’altro giorno) nell’Atalanta ed è lui che rappresenta la tentazione più forte da sempre: un anno fa, a Cesena, piacque – tanto – e le prestazioni hanno convinto. Ma la folla per avere il centrocampista va ingrossandosi e il Napoli vuole sfuggire all’asta: Percassi e Sartori sanno ciò che pensano De Laurentiis e Giuntoli, ne hanno già parlato, e il desiderio rimane, nonostante la concorrenza.
VERO NOVE. Poi ci sono i centravanti e, per il momento, al Napoli ce ne sono in abbondanza: Milik tornerà, Pavoletti etterrerà, Mertens ha dimostrato di sapersi inventare questa nuova vita, Zapata è di rientro (a giugno) dall’Udinese. Ma il calcio non ammette pause: Dolberg (19) dell’Ajax ha incantato ma quella gioielleria ha sempre pretese di spessore. Però partiranno ancora gli 007, destinazione Olanda, per assistere alle partite dell’Ajax; e nel listone è finito, ma da tempo, Isak (18) sostenuto da indicazioni confortanti. E’ il mercato del futuro e sarà multietnico, chiaramente: ci sono talenti sparsi che il Napoli ha cerchiato sul block-notes in azzurro, per tenere sempre vivo il Progetto appena abbellito con i Rog (21), con gli Zielinski (22), con i Diawara (19), con il Milik (23 a febbraio), inseriti in un gruppo giovanissimo che comprende Hysaj (22), Ghoulam (25), Koulibaly (25), Jorginho (25), Insigne (25), Allan (25). Una generazione di ventenni, anche meno, in qualche caso.
ORANGE. L’«indimenticabile» Klaassen (24 a febbraio) è inchiodato dentro ai monitor e non fa niente per uscirne, anzi: altri tredici gol, che per un centrocampista sono un’enormità, testimoniano la qualità d’un calciatore che il Napoli aveva preso nell’estate scorsa ed al quale ha dovuto rinunciare, per precisa volontà dell’interessato. Poi si osservano i laterali bassi: Toljan (22) dell’Hoffenheim è rimasto nella penombra e può uscirne, chissà, perché comunque gode di seguito sistematico.
BYE BYE. Ma ci sarà anche da sfoltire, lo ha suggerito il campo in questi primi quattro mesi di campionato nei quali Manolo Gabbiadini non è riuscito a fondersi con il Napoli: è ancora un ragazzino (25), ha una storia personale che parla per sé ed una valutazione che non viene ritenuta intaccata dalle ultime esibizioni. Ci sono domande dall’estero, che si sono aggiunte a quelle dell’Everton dell’estate scorsa: adesso è una corsa a quattro e vede coinvolte il Southampton, lo Stoke City, il Wolfsburg (che s’era presentato già un anno e mezzo fa) e lo Schalke 04. Insomma, Premier League o Bundesliga, come disse Silvio Pagliari, il manager dell’attaccante, settimane fa: «Si guarda ad un’esperienza all’estero». L’universo del gol e del mercato ormai non ha più frontiere.