Insigne quando vedo il colore viola mi scateno

22 dicembre 2016 | 07:26
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Insigne quando vedo il colore viola mi scateno

Stasera non dimentichiamoci di Lorenzinho i viola gli portano fortuna.Ha gia’ segnato  tre gol alla Fiorentina:due nella finale di Coppa Italia a Roma il 3maggio 2014, macchiata dall’agguato a Ciro Esposito,e uno il 18 ottobre 2015.Insigne ha segnato più gol soltanto al Milan(4).
Fu acquistato per 1.500 euro
Lorenzo Insigne è nato a Npaoli il 4 giugno del 1991 ma vive a Frattamaggiore da sempre e solo recentemente ha acquistato casa a Frattaminore. Cresciuto calcisticamente nell’Olimpia sant’Arpino, Insigne venne acquistato dal responsabile del settore giovanile del Napoli, Peppe Santoro, per millecinquecento euro. La sua esplosione, prima graduale poi netta, con Zdenek Zeman: in C, nel Foggia, segna diciannove gol, ma l’anno successivo – nel 2012 – le diciotto reti aiutano il Pescara guidato dal boemo a vincere il campionato di serie B. Lorenzo Insigne ha collezionato centottantasette maglie con il Napoli ed ha segnato trentatré gol.

Lorenzo Insigne, 25 anni, attaccante nato a Napoli mosca
Ma poi, se dovessero liberarsi i cattivi pensieri, basterà lanciare uno sguardo all’orizzonte, annusare il profumo di Coverciano, assaporare l’ebbrezza di certi momenti e sentirsi, lecitamente, l’ambasciatore del made in Naples. L’estasi, il tormento, Firenze è un’anima double-face da domare – sempre – perché c’è un Insigne che sorride e l’altro che, amaramente, rimpiange il tempo perduto: ma è la vita, e fa parte del gioco, prendersi ciò che il destino concede. Firenze è un’emozione vibrante, è il richiamo della Nazionale (tredici presenze, due reti), è l’apologia di momenti che restano nella pelle; però, maledizione, è pure il 9 novembre del 2014, la torsione fatale dopo un balzello e quattro mesi nell’inferno in cui conduce la rottura d’un legamento.

LA BANDIERA. Insigne, Bernardeschi: è l’Italia che va, lasciandosi guidare dalla fantasia, perdendosi nelle veroniche d’un amabilissimo «monello» che ha appena ricominciato a dirlo a modo suo (quattro gol tra Udinese, Sassuolo e Inter) e che in questa pausa di riflessione tra Cagliari e Torino ha infilato spruzzate di materia grigia, il sapore denso della imprevedibilità, le giocate perfide che creano superiorità, diventano assist o creano il pathos nella coscienza altrui. L’illusionismo d’un numero dieci. Insigne è la Napoli estrosa, cinque anni e centoquarantasei presenze in campionato – con ventisei gol – per trasformarsi, nel tempo, bandiera, per essere il simbolo d’una fedeltà ch’è diventata caso più unico che raro. Insigne è un sogno che si chiama «scudetto» costruito tra i palazzi di Frattamaggiore, nei pomeriggi dribblati sul cemento o l’asfalto: l’unica strada per arrivare al successo.

SCUGNIZZO. Insigne è la Napoli fantasiosa plasmata nel giardino di casa propria, l’esuberanza ch’è difficile da contenere quando s’alza il cartello della sostituzione, poi l’umiltà di fare un passo avanti per andare incontro a Sarri ed immediatamente un altro indietro per chiedere scusa. Insigne è il tocco di magìa che va dritto al cuore, una parabola che s’incastra nell’immaginifico, il colpo sotto – o a giro – che non intende ostentare il talento ma sublimare un istante, quasi fosse una istantanea, per regalare (e regalarsi) frammenti di felicità faticosamente inseguita.

LA DOPPIETTA. Fiorentina-Napoli è un amarcord, un leggero svolazzo nella memoria, il replay della sua prima doppietta nella finale di Coppa Italia a Roma, 3 maggio del 2014, in una notte senza gioia, perché intorno s’avvertì il dolore d’un calcio soffocato dalla violenza e poi persino dalla tragedia. E’ Fiorentina-Napoli e c’è da perdersi in quella «lucida follia» che alimenta gli esteti, in questo patrimonio che sa di Grande Bellezza tutta nostra, esclusivamente italiana, le opere ingegnose di chi sa scolpire deliziosamente calcio, abbellendolo con pennellate d’autore. E’ Fiorentina-Napoli, dunque Insigne che va incontro a Bernardeschi: sarà calcio e potrà diventare arte.

fonte.corrieredellosport