Inzaghi deluso – Lazio cosi non va

22 dicembre 2016 | 06:26
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Inzaghi deluso – Lazio cosi non va
Inzaghi deluso – Lazio cosi non va
Inzaghi deluso – Lazio cosi non va

Il tecnico della Lazio inzaghi  voleva vincere a tutti i costi  contro l’Inter per rimanere nei primi posti della classifica.Ma un super Icardi che si è svegliato solo nel secondo tempo ha chiuso la partita con due gol.
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Volendo è stata una sorta di contrappasso. Un anno fa, infatti, era stata Lazio a festeggiare il Natale a San Siro, sbancato grazie ad una doppietta di Candreva, ora passato dall’altra parte. Fu la prima e decisiva crepa per l’Inter, allora capolista. Stavolta, invece, era la squadra biancoceleste ad apparire più lanciata, dopo essersi appena issata al terzo posto. Ma la scoppola, rimediata dopo un primo tempo dominato e sprecato e la solita ripresa in calo, può rimettere in discussione tante cose. «Purtroppo non siamo riusciti a fare gol e alla fine conta quello nel calcio – ha raccontato un visibilmente amareggiato Inzaghi -. L’Inter è stata brava, ha avuto la capacità di soffrire e così la rete l’abbiamo presa noi». E lì, invece di reagire, si è spenta la luce. «Una squadra come la nostra non può permettersi di subire 3 gol in soli 12′. Incassato il primo, ci siamo seduti. Avessimo mantenuto il minimo svantaggio, magari Mazzoleni ci avrebbe dato il rigore che c’era… I miei giocatori devono capire che può capitare di andare sotto e che, quando accade, non è tutto finito: bisogna reagire. E’ capitato anche nel derby con la Roma, quindi me ne prendo io la responsabilità».

PROBLEMA DI TESTA. Già perché la realtà racconta di una Lazio che continua a commettere lo stesso tipo di errori, o meglio a presentare i soliti difetti. «Abbiamo tante cose da risolvere – ha ammesso Inzaghi -. Anche se, per la verità, stavolta l’approccio alla ripresa non è stato negativo. Per i primi 7-8′ abbiamo proseguito allo stesso modo del primo tempo. E l’Inter non sembrava in grado di essere pericolosa: un solo tiro e tre punizioni laterali, due delle quali non c’erano. Invece, dopo il gol di Banega è cambiato tutto». Ci sono numeri che non possono essere nascosti: «Abbiamo subìto solo 3 gol prima dell’intervallo, mentre sono ben 18 quelli incassati dopo. Il problema è mentale, non fisico. Da quel punto di vista stiamo bene: corriamo di più nel secondo tempo, piuttosto che nel primo. Qualcosa, però, deve cambiare, altrimenti non faremo mai il salto di qualità, soprattutto in questo tipo di partite, contro avversari di livello».
MANCANO I GOL. Se una squadra non segna, o meglio non sfrutta le occasioni che crea, è automatico prendersela con gli attaccanti. E, in questo momento, è naturale che il dito sia puntato verso Immobile, a secco da due mesi. «La squadra l’ha cercato e lui si è mosso. Sono sicuro che presto tornerà a segnare, come tutti gli altri. Sarà importante continuare a giocare come abbiamo fatto nel primo tempo. Abbiamo dominato a San Siro, dimostrando una notevole personalità: non so quali altre squadre siano capaci di farlo. Non potrà andarci sempre male», ha provato a pensare positivo Inzaghi. C’è il dubbio però che con Keita dall’inizio, forse, qualcosa poteva cambiare. «Con i se e con i ma non si va da nessuna parte. E, se avessimo segnato i due gol che dovevamo, non ci sarebbero state discussioni. Per quello che si è visto in campo, tutto aveva funzionato a dovere. Avevo previsto la spinta dell’Inter, invece siamo stati noi a prendere in mano la partita. Evidentemente serviva maggiore cattiveria. Poi il calcio è fatto di episodi… De Vrij sul secondo gol? Quando si subisce, c’è sempre errore, ma in questo caso è stato bravissimo Icardi. E’ il primo che non si deve prendere, perché è nato da un pallone perso da Milinkovic. E analizzeremo anche il terzo…».

fonte:corrieredellosport