Lavoratori stagionali e Referendum sul Jobs Act, aldilà dei voucher,anche la CGIL dimentica la problematica Naspi.

27 dicembre 2016 | 17:05
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Lavoratori stagionali e Referendum sul Jobs Act, aldilà dei voucher,anche la CGIL dimentica la problematica Naspi.
Lavoratori stagionali e Referendum sul Jobs Act, aldilà dei voucher,anche la CGIL dimentica la problematica Naspi.
Lavoratori stagionali e Referendum sul Jobs Act, aldilà dei voucher,anche la CGIL dimentica la problematica Naspi.
Lavoratori stagionali e Referendum sul Jobs Act, aldilà dei voucher,anche la CGIL dimentica la problematica Naspi.
Lavoratori stagionali e Referendum sul Jobs Act, aldilà dei voucher,anche la CGIL dimentica la problematica Naspi.
Lavoratori stagionali e Referendum sul Jobs Act, aldilà dei voucher,anche la CGIL dimentica la problematica Naspi.

Si spera nella missiva inviata alla sede centrale della CGIL per sollecitare l’inserimento nei tre referendum abrogativi del Jobs Act anche la problematica Naspi che ha dimezzato il sussidio di disoccupazione ai lavoratori stagionali. Oltre alla problematica Voucher, tale continua ad essere una situazione che penalizza migliaia di famiglie del comparto turistico e pertanto molto sentita in territori come la penisola sorrentina e la costiera amalfitana che grazie alla professionalità di  tale categoria di lavoratori continua a mantenere alto, a livello internazionale, il nome del turismo italiano.

Roma – Anche il 2016 ha confermato, con i tre milioni di disoccupati, che la ripresa nel nostro Paese non tende  decollare che vede nei nostri giovani la parte di popolazione più colpita. Mentre il Governo  dal primo gennaio si appresta ad abolire: la cassa integrazione in deroga, l’indennità  di mobilità e l’ammortizzatore per i collaboratori (Dis coll), che probabilmente non potranno essere coperti dal sussidio unico (Naspi).  Intanto, negli ultimi mesi, si è registrata un’impennata  dei buoni lavoro, i cosi detti Voucher , che ad ottobre hanno raggiunto il nuovo record , con 121 milioni venduti. Il Governo di fronte ad una tale situazione dovrebbe dare un segnale immediato, anticipando i tre referendum abrogativi sulla riforma del lavoro (Jobs Act), promossi dalla Cgil.  Sulla cui legittimità  l’11 gennaio si esprimerà la Corte Costituzionale, ma che a differenza di quello Costituzionale  del 4 dicembre scorso, essendo abrogativi, prevedono il quorum con il 50 per cento più uno degli aventi diritto  affinché il risultato sia valido. Consultazione che potrebbe  svolgersi già  in primavera se avranno via libera dalla Consulta. Tre referendum, proposti dopo la raccolta di 3,3 milioni di firme e che riguardano in particolare: la modifica dell’Art.18, l’uso dei Voucher (buoni lavoro) ed infine il ripristino della responsabilità in solido dell’azienda appaltatrice, oltre a quella che prende l’appalto ,in caso di violazioni subite dal lavoratore.

Nello specifico l’abolizione dei voucher ,ossia la retribuzione del lavoro accessorio attraverso dei buoni, il cui scopo era far emergere dall’irregolarità alcune forme di lavoro occasionale, mentre immediatamente  come dimostrano gli ultimi dati,  è stato esteso a quasi tutte le tipologie di impiego. Contribuendo tra l’altro alla riduzione di altre forme di lavoro precario ed all’uso indiscriminato, da parte dei datori di lavoro di tale strumento.  Infatti sembrerebbe accertato che i  voucher finora siano stati usati per retribuire una parte delle ore di lavoro svolte, pagandone in nero il resto. In questo modo i datori di lavoro si sottrarrebbero ai controlli e alle sanzioni.

 Il ripristino dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori,  l’articolo che sancisce il diritto al reintegro da parte del lavoratore licenziato senza una giusta causa, poiché il Jobs Act ha superato definitivamente l’articolo 18 e ha sostituito il diritto al reintegro con un indennizzo economico in caso di licenziamento senza giusta causa.

La responsabilità delle imprese appaltatrici chiede il ripristino della responsabilità dell’azienda appaltatrice, oltre a quella che prende l’appalto, in caso di violazioni subite dai lavoratori. Se il referendum fosse approvato, sarebbe chiamato a rispondere anche il committente per eventuali violazioni compiute dall’impresa appaltatrice nei confronti del lavoratore. Ne deriverebbe un controllo più rigoroso da parte dell’azienda che appalta nei confronti dell’azienda a cui viene affidato l’appalto.

I tre referendum sul Jobs Act, proposti dalla Cgil, tuttavia non soddisfano tutte le categorie di lavoratori, tra i quali gli stagionali, da sempre, dopo il varo del Jobs Act, in prima linea contro il Governo ed il Ministrero del Lavoro,in particolare. Infatti la riforma del lavoro, varata dal Governo Renzi, penalizza di molto  tale categoria di lavoratori. In quanto con l’inserimento della Naspi, che sostituisce la vecchia Aspi, i lavoratori si sono visti ridurre in modo drastico il periodo disoccupazione coperto dal vecchio sussidio. Inutili sono state finora le proteste dei lavoratori del comparto turistico, capeggiati dagli elbani Giovanni Cafagna ed Andrea Ciampini che dopo un gruppo su Facebook ,con decine di migliaia di iscritti, si sono costituiti in un’ Associazione Nazionale (ANLS). Il Governo è rimasto per molti mesi sulle proprie posizioni ignorando tale  problematica  che vede molto penalizzati soprattutto i lavoratori del turismo, che come è noto rappresentano una categoria ed un settore di vitale importanza per l’intera economia nazionale basata per lo più su tale comparto .Dopo una serie di incontri con gli esponenti delle Commissioni del Lavoro, recentemente   il Governo ha annunciato  che si potrà garantire un mese in più di disoccupazione ai lavoratori stagionali.  Un misero risultato che non soddisfa affatto le 350 mila famiglie che si trovano ad affrontare i mesi invernali con il sussidio di poche migliaia di euro.  Situazione che tuttavia, sembrerebbe essere sfuggita anche alla Cgil nel presentare  i tre importanti referendum sul Jobs Act. Dimenticandosi ,come fatto a suo tempo dal Governo, della problematica Naspi e delle esigenze dei lavoratori stagionali del turismo.  Onde sollecitare, in tal senso ,il più grande Sindacato italiano, l’Associazione Nazionale Lavoratori Stagionali (ANLS) ed il Movimento lavoratori stagionali (MLS) in modo congiunto, hanno inviato una lettera alla sede nazionale della  CGIL, che Positanonews,  da sempre a fianco di tale categoria di lavoratori ha voluto pubblicare.

ALL. ATT. DELLA CGIL NAZIONALE – CORSO D’ITALIA 25 – 00198 ROMA.

LETTERA APERTA A NOME DI TUTTI I LAVORATORI STAGIONALI

– COSA NE PENSATE DI INIZIARE A DIFENDERE ANCHE I NOSTRI DIRITTI???

Come ben sapete sono 350.000 le famiglie di STAGIONALI penalizzati dal Jobs-Act ed  in particolare dalla Naspi, che con l’entrata in vigore da Maggio 2015 ha dimezzato di  netto il sussidio di disoccupazione a questa categoria.  Dopo varie battaglie, con il precedente governo presieduto da Matteo Renzi, non siamo  riusciti ad ottenere praticamente nulla perché la posizione dello stesso governo risultava inamovibile. –  Noi, come ‘’Lavoratori Stagionali’’, riteniamo tale provvedimento anticostituzionale in quanto ci va a privare di un diritto acquisito che mai nessun governo,  di  che se ne abbia memoria  da cinquant’anni a questa parte, si era permesso di negare.  Tutto ciò è stato contestato al governo in maniera autonoma, con l’assenza totale  del vostro sindacato.  Noi siamo indignati per questa vostra totale e ingiustificata assenza nell’ esercitare  il vostro lavoro che è quello di difendere i diritti di tutti i lavoratori e per questo  riteniamo che la vostra politica sindacale sia stata un fallimento.  A conferma di quanto detto, leggiamo, proprio in questi giorni su vari quotidiani  e sulla vostra pagina ufficiale Facebook, che avete indetto un Referendum  per l’abrogazione dei voucher e uno per il ripristino delle tutele contro i licenziamenti (art.18), che vanno quindi a modificare il Jobs-Act ma non avete previsto  alcun referendum inerente all’art 5 cioè alla Naspi, pur sapendo quanto la sua introduzione abbia penalizzato migliaia di stagionali e relative economie locali.  Secondo noi il Jobs act andava impugnato in tutta la sua totalità in quanto  è un vero e  proprio fallimento, una ricetta amara che toglie i diritti, elargisce meno tutele  nel lavoro, a piena discrezionalità delle imprese. Il Jobs act  ha prodotto l’annullamento quasi totale del contratto a tempo determinato con un’esplosione incontrollata di voucher che stanno sostituendo anche il lavoro vero, siamo rimasti senza naspi che riesca a coprire l’anno, adesso grazie ai voucher non abbiamo  neanche un lavoro che ci copra l’anno, il crollo delle assunzioni con contratti stabili  è reale. È una ricetta che, come dimostra la realtà, non produce ”occupazione di qualità”  di cui avrebbe bisogno il nostro Paese, per poter affrontare le sfide imposte  dalla competizione globale. A fronte di questa considerazione rilanciamo il nostro appello a voi perché cerchiate  di far  abrogare anche l’art 5 per consentirci di avere  una vita dignitosa. Fermo restando che apprezziamo e  riteniamo la vostra iniziativa di tutto rispetto, noi  ci chiediamo quali siano il senso e la logica dell’abrogazione dei voucher, senza prima  modificare la naspi. Anche se la domanda apparentemente potrebbe sembrare incoerente, ma posta su questo determinato argomento non lo è, perché se venisse approvato cosi come da voi proposto, sarebbe un ‘’ulteriore’’ danno alla nostra categoria, in quanto ci renderebbe ancora più ricattabili dai datori di lavoro. Certo i voucher sono stati un grande errore ma eliminarli senza prima tutelare i lavoratori stagionali dalla naspi significa farli diventare schiavi del lavoro nero ancora di più. Tuttavia con questa lettera oltre a manifestare il nostro dissenso per il vostro comportamento, vogliamo invitarvi a contattarci per trovare insieme una soluzione Noi abbiamo messo in campo varie proposte per correggere questa ingiustizia e siamo pronti ad ogni forma di collaborazione. – DIMOSTRATECI CHE SIETE VERAMENTE  IL  SINDACATO CHE DIFENDE I DIRITTI DI TUTTI  I  LAVORATORI  GRAZIE!!  – A.N.L.S. (Associazione Nazionale Lavoratori Stagionali) – M.L.S. (Movimento Lavoratori Stagionali)  – 27 dicembre 2016 – salvatorecaccaviello