CHE VIOLENZA. E allora, tanti auguri a tutti. Però a modo suo: attacco violentissimo, quello che Maradona confeziona ai microfoni di Sky in occasione della cerimonia dei Global Soccer Awards di Dubai. A cominciare dalla solita vicenda dell’addio di Higuain. Lanciato proprio da Diego in Nazionale, e al Mondiale sudafricano 2010, quando il Pibe era il Ct della Seleccion: «Sul Pipa ho già detto come la penso. Ha fatto un miracolo, 36 gol in campionato, e De Laurentiis è disposto a vendere qualunque cosa: ha visto che la Juve aveva bisogno di un bomber e l’ha venduto». Fermo restando le storie personali e una lunga serie di botta e risposta a distanza con il presidente, a dire il vero non è andata proprio così: nel senso che la Juventus ha versato la clausola da 94 milioni di euro e il giocatore, una volta libero dai vincoli contrattuali, ha accettato in autonomia la proposta. «Credo che ognuno scelga nel proprio cuore: o Napoli o Juve. Io ho scelto il Napoli, Higuain ha scelto la Juve. Dico questo perché sono cambiati i tempi: noi eravamo attaccati alla maglia, più che ai soldi».
MERTENS CROSS. Il discorso, poi, si sposta ovviamente su Mertens, autore di un gol straordinario con il Torino – a pallonetto da posizione defilata dopo una travolgente azione personale – che in tanti hanno definito “alla Maradona”. Diego non è d’accordo: «L’ho visto, l’ho visto: però dobbiamo domandare a Mertens se ha calciato o se ha fatto un cross. Secondo me ha crossato». Ecco. Del tipo, il gol è stato casuale: «Con questo non voglio fare una polemica, dobbiamo dire la verità: ha segnato un gol bellissimo, splendido. Tra l’altro, Dries sta giocando grandissime partite in un ruolo in cui forse non è abituato». Il famoso falso nueve. «Sì, e lo sta facendo a meraviglia: è per questo che il Napoli non sta risentendo dell’assenza di Milik e del fatto di non aver potuto mettere in campo Gabbiadini». Sì, anche Manolo finisce nel mirino: «Pensavo che potesse fare di più per la squadra con la testa, non con il gioco: in questo momento, le cose che più interessano sono l’atteggiamento mentale e il rapporto con i compagni».
JUVE E REAL. Le sole parole dolci sono riservate al Napoli. Il suo amore grande: «Mi sembra che non ci sia tanta distanza dalla Juve: anzi, sono alla pari dal punto di vista del gioco. E quando torneranno gli infortunati, gli azzurri potranno soltanto migliorare». Basterà in vista del Real? Il suo Napoli nel 1987 fu eliminato proprio dai blancos: «Vorrei che la partita si giocasse subito. Mi dispiace per il Napoli: affronterà una squadra dura, difficile, che per merito di Zidane è molto forte. Il Real è sempre il Real».