Vent'anni fa Ronaldo, il prossimo giugno Messi? Tronchetti Provera l'ha definito sogno («E' sempre stato lui»), e forse la definizione è proprio quella giusta. I sogni, però, possono rimanere tali, ma si possono anche realizzare. E quello che condurrebbe il numero 10 del Barcellona in maglia nerazzurra, per la verità, qu alche elemento per sostenerlo ce l'avrebbe pure. Ovviamente, siamo ancora sul livello delle ipotesi. Tanto vale, però, provare ad immaginare cosa potrebbe spingere il gruppo Suning a mettere in piedi questa clamorosa operazione. Già, perché nasce tutto da lì. Ovvero dalle enormi possibilità economiche del gruppo cinese, che da pochi mesi ha acquistato l'Inter e che ha una gran voglia di aggiungere campioni.
LE AMBIZIONI DEL GRUPPO SUNING
Ad ogni modo, Messi, esattamente come Ronaldo nel 1997 con Moratti, sarebbe la migliore dimostrazione delle effettive intenzioni di Suning, ovvero restituire l'Inter agli antichi fasti, renderla nuovamente competitiva, non solo in Italia, ma anche in Europa e (perché no?) nel mondo. E allora chi meglio del giocatore che da oltre un decennio sta incantando le platee del pianeta, ed è stato capace di vincere un'infinità di trofei e titoli personali?
L’ORGOGLIO INTERISTA
Un colpo del genere darebbe un'immediata iniezione di orgoglio ad un popolo, quello interista, che, dopo aver assaggiato i piatti più prelibati – vedi il Triplete nel 2010 -, ora si deve accontentare di qualche panino, se non di rimanere a digiuno. Messi, invece, permetterebbe agli interisti di tornare a pensare in grande, abbandonando la rassegnazione di dover vedere la solita Juventus insaziabile banchettare a suo piacimento.
SAN SIRO DA RECORD
Quegli stessi tifosi, inoltre, sarebbero già pronti a riempire San Siro. Già adesso, con la squadra che fatica, il pubblico nerazzurro è il più numeroso di tutta la Serie A. Ma con Messi con il numero 10 sulle spalle, probabilmente ci sarebbe il tutto esaurito ad ogni partita, magari già con gli abbonamenti. Insomma, record assicurato. E un volano anche per tutto il nostro movimento.
LEO ATTIREREBBE ALTRI BIG
Peraltro, c'è da immaginare che l'arrivo di Messi provocherebbe un immediato effetto a catena. Nel senso che il percorso scelto dall'argentino verrebbe immediatamente seguito anche da altri campioni. In sostanza, se in questi anni tanti giocatori non hanno messo l'Inter in cima alle proprie preferenze proprio per l'astinenza da vittorie, con Messi alla Pinetina, invece, il club nerazzurro diverrebbe automaticamente una delle mete più ambite.
ZANETTI GARANZIA ARGENTINA
Già ma come potrebbe essere attirato Messi? Beh sarebbe fondamentale il senso della sfida. Ovvero dimostrare di essere capace di far vincere anche una squadra diversa dal Barcellona, già ricco di campioni. Per intendersi, è quello che non gli sta riuscendo con l'Argentina. E a fargli comprendere il concetto contribuirebbe certamente Zanetti che, anche dietro ad una scrivania, continua ad essere un punto di riferimento per i calciatori albiceleste.
I MALUMORI AL BARCELLONA
Si tratta di capire, comunque, se effettivamente tra Messi e il Barcellona si sia rotto qualcosa. Prima ci sono stati i problemi con il fisco spagnolo e poi lo stop al rinnovo del contratto in scadenza nel 2018. Si tratta davvero del segnale di una voglia di fuga? Magari dalla Spagna, non tanto dal Barca, che l'ha prima allevato e poi trasformato in una sorta di dio. I prossimi mesi, comunque, serviranno per chiarire tante cose.
LA TRADIZIONE BARÇA-INTER
Il fatto curioso è che verrebbe rinnovata una sorta di tradizione. Molti dei campioni che hanno fatto la storia più o meno recente dell'Inter sono venuti proprio dal Barcellona. Anche Luisito Suarez, faro della Grande Inter degli anni Sessanta, fu prelevato dal club blaugrana. Il già citato Ronaldo è un altro esempio. E più di recente c'è stato pure Eto'o, ovvero uno degli artefici del Triplete.
PIU’ SOLDI DAGLI SPONSOR
Lo sbarco di Messi inaugurerebbe una sorta di nuova epoca d'oro. Ma, insieme al lato sportivo, ci sarebbe pure quello commerciale. Visto che l'argentino attirerebbe immediatamente nuovi sponsor, facendo schizzare alle stelle il fatturato nerazzurro, sistemando di fatto anche i conti. La "Pulce" diverrebbe il volto sia dell'Inter sia di Suning, che si ritroverebbe spalancati davanti tutti i mercati mondiali.
LA SPINTA DELLA PIRELLI
Discorso più o meno simile anche per Pirelli. Chissà che Tronchetti non abbia pensato anche a questo nel momento in cui, l'altro giorno, ha manifestato il suo sogno. Fu così con Ronaldo vent'anni fa, ora si sta provando con Gabigol, le cui effettiva potenzialità commerciali si scopriranno quando comincerà a giocare, ma con Messi sarebbe tutta un'altra cosa.
SCACCO MATTO AL MILAN
La "Pulce" in nerazzurro finirebbe per essere uno smacco anche al Milan. Sì lo stesso Milan che appare vicino, a meno di sorprese, a cambiare proprietà, diventando anch'esso cinese. Per il nuovo Diavolo sarebbe quasi impossibile parare il colpo, sia dal punto di vista sportivo sia da quello mediatico. Per l'Inter, invece, vorrebbe dire aver vinto senza aver nemmeno giocato il derby.
Anche Ronaldo, vent'anni fa (era il giugno 1997), sembrava un sogno impossibile. Invece, alla fine, Moratti riuscì a realizzarlo. Il brasiliano, come l'argentino, era la stella del Barcellona. Allora, però, doveva compiere ancora 21 anni, mentre la "Pulce" adesso ne ha poco più di 29. Non è una differenza di poco conto, perché, probabilmente, all'epoca, il club blaugrana pensava di poter forzare la mano con il Fenomeno, in sostanza di essere talmente forte da non correre alcun rischio. Invece, la spaccatura tra giocatore e dirigenza, che si era creata in poco meno di un anno di permanenza in Spagna, è stata determinante per il colpaccio nerazzurro.
DIRITTI D'IMMAGINE. Nel contratto firmato da Ronaldo, infatti, era contenuta una clausola rescissoria da 53 miliardi delle vecchie lire. E quella clausola avrebbe dovuto scomparire nel nuovo accordo che il club blaugrana aveva intenzione di far firmare il brasiliano, in modo da scongiurare qualsiasi pericolo di fuga incontrollata. C'era un nodo però nel nuovo contratto: la quota riservata ai diritti di immagine. Secondo i rappresentanti del Fenomeno, sia i brasiliani Martins e Pitta sia il loro collega italiano Branchini, era troppo alta e, per di più c'erano dubbi, sulle garanzie offerte dalla società spagnola. Le difficoltà sul rinnovo avevamo cominciato a trapelare, così, oltre all'Inter – Moratti era da tempo innamorato di Ronaldo ma aveva perso l'occasione di portarlo a Milano l'anno prima, quando era al Psv Eindhoven – si erano fatti avanti anche i Glasgow Rangers e pure la Lazio di Cragnotti, che ad un certo punto sembrava addirittura in vantaggio.
SOLO UN INDENNIZZO. I sogni nerazzurri sembrarono infrangersi su un'intesa raggiunta all'improvviso tra gli agenti del Fenomeno e il Barca, che, a parole, era venuto incontro alle richieste della controparte. Addirittura venne convocata una conferenza stampa per annunciare l'accordo, ma la firma sul contratto non c'era ancora stata. Tuttavia, al momento di sedersi al tavolo, le condizioni promesse erano cambiate. Il club catalano, infatti, aveva pensato che, dopo aver già annunciato il rinnovo, in qualsiasi caso Ronaldo non avrebbe potuto tirarsi indietro. Invece, dopo una notte di trattative, si arrivò allo strappo definitivo e, subito dopo, il Fenomeno disse sì a Moratti, già pronto a versare quei famosi 53 miliardi. Il Barcellona provò a stoppare tutto, rivolgendosi alla Fifa, ma ottenne solo un semplice indennizzo di un altro miliardo e mezzo.
fonte:corrieredellosport