Mihajlovic: il Napoli ci ha fatto a pezzi

19 dicembre 2016 | 09:20
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Mihajlovic: il Napoli ci ha fatto a pezzi

Le prime parole sono dedicate ai vincitori. «Faccio i complimenti al Napoli. Ha strameritato. Ci siamo misurati con le altre big ma soltanto gli azzurri ci hanno fatto a pezzi. Non so se sono più forti della Juventus ma di sicuro in Italia nessuno gioca come loro». Mihajlovic è tipo che non le manda a dire per sé e per gli altri. Non ha peli sulla lingua, per intenderci. Nemmeno quando quasi scherzosamente gli viene chiesto di Maksimovic. «Volete sapere se mi ha salutato? No, perché non ci siamo incontrati. Conoscendo la persona, non avevo dubbi sul fatto che non si sarebbe fatto vedere». Screzi e litigi che fanno parte del passato. Il presente è un Napoli inarrestabile e un Torino che non ha giocato da Toro. «Avrei voluto perdere diversamente senza subìre quei gol allucinanti. Come si fa a prendere tre reti in nove minuti? Mertens è un fuoriclasse ma i miei difensori dormivano». Evidente l’errore sul primo centro del belga. «Valdifiori doveva andare a chiudere su quello scambio. A cosa pensava in quel momento? So soltanto che è colpa sua. Mi arrabbio perché avevamo studiato quel tipo di movimento in allenamento, in partita abbiamo fatto l’esatto contrario». Bastone pure per Ljajic, tra i peggiori ieri al San Paolo. «È un disastro, così non mi serve. È già la seconda partita che sbaglia. Inesistente nel derby e contro il Napoli, lui invece negli ultimi venti metri deve garantirci la differenza. Se continua così, prenderò provvedimenti». Passa in rassegna gli avversari e li applaude tutti. «Hamsik è un tuttocampista eccezionale, Insigne con la palla al piede è delizioso, Callejon è tra i più bravi al mondo nell’attaccare la profondità, Mertens ha tirato fuori numeri incredibili. Il vero capolavoro lo sta facendo il mio amico Sarri: senza Higuain prima e Milik poi ha dato alla sua squadra un gioco esaltante». Il tecnico termina la conferenza da dove aveva iniziato, rendendo omaggio alla marea azzurra. «Se gli concedi spazi, diventa inarrestabile. Al San Paolo bisogna adattarsi al suo gioco perché fa quello che vuole».

fonte:ilmattino