NATALE E CAPODANNO IN COSTA D’AMALFI

17 dicembre 2016 | 17:38
Share0
NATALE E CAPODANNO IN COSTA D’AMALFI

atrani-costa-d-amalfi

Articolo di Giuseppe Liuccio

Molti sceglieranno la Costa di Amalfi come meta per le vacanze di fine anno. Alcuni ci verranno per la prima volta, ne subiranno il fascino della seduzione e ci torneranno per tanti sarà la reiterazione di una piacevole abitudine, che si rinnova da anni. Per molti un ritorno a casa, una fuga dalle città dove li ha disseminati la diaspora del lavoro a conquista del caldo nido dell’infanzia e della giovinezza a fecondare emozioni a lungo sognate. Ci sarò anch’io ad ingrossare l’esercito di questi ultimi.

Sceglierò  Minori, dove mi sento più a mio agio per quel clima di contagiosa familiarità che vi si respira e che avverto a pelle nella stretta di mano e nella faccia di sorriso dei tanti amici. Ma la Costa mi gonfierà le maree del sangue già a Vietri con quella cupola maiolicata di San Giovanni e le case che scivolano digradanti a conquista di mare; e, via via, con Cetara che s’imbuta alla montagna e s’apre a slarghi d’acqua, con Erchie paciosa nel dormiveglia della rada, con Capodorso che si spalanca su panorami mozzafiato dei terrazzamenti dei limoneti di Maiori, Ravello e Scala a ruzzolo fin sulla battigia.

Avrò tempo e voglia di incantarmi allo spettacolo di terrazze e chiese di Atrani e di quel grappolo colorato di case di Vagliendola ad Amalfi ad inseguire batuffoli di nuvole fin lassù ai precipizi di Pogerola e Tovere: Mi incanterò, come sempre, alla magia della costa frastagliata e sinuosa, selvaggia e dolce, invitante e ritrosa, spudorata e pudica di Conca, di Furore e di Praiano prima di bloccarmi nell’afasia dell’estasi di fronte alla cartolina di Positano che, da un lato, s’inarca al cielo fino ai nidi sui monti di Montepertuso e Nocelle e, dall’altro, cola giù il nitore delle case a sagomare con armonica dolcezza monti giardini e forre. Proverò a fare un salto anche a Tramonti, capitale della montiera dove apprezzerò i saperi e gusterò i sapori in quell’angolo di calda familiarità che è il ristorantino di eccellenza “Il Tintore, a Capitignano, all’insegna della  buona tavola e della gradevole accoglienza e della convivialità di cui è regina indiscussa Raffaella Amato.

La visiterò e la godrò tutta la “mia cittàcostiera”, che io mi ostino a considerare tale, nonostante che molti,amministratori ed operatori, continuino a privilegiare l’orto asfittico del proprio campanile”. E i paesi vivono la loro separatezza di isole che stentano a farsi arcipelago. E dire che respirano aria di Mediterraneo senza far tesoro degli insegnamenti che vengono dalla storia del loro mare. Eppure già Platone scriveva con felice lungimiranza: “Siamo tutti intorno a (questo) mare come ranocchie intorno ad uno stagno”. E in epoca recente Bruno Etienne lancia la riflessione/messaggio “Il Mediterraneo è un continente  liquido con confini solidi ed abitanti mobili” Ma noi della Costa siamo mobili solo fisicamente, un pò meno di idee e di prospettive che investono il nostro futuro.

L’augurio che mi sento di fare, a tutti e ad ognuno, a quelli che hanno responsabilità amministrative ed imprenditoriali come alla più vasta società civile è che l’Anno Nuovo segni una svolta radicale nelle coscienze e nei comportamenti e ci dia il coraggio di volare alto sull’onda dell’utopia. E prendo in prestito i versi di un Grande Poeta, Premio Nobel per la Letteratura, Derek  Walcott, che, tra l’altro, come me è cittadino onorario di Minori, dove lo trascinai sull’onda della devozione che nutrivo e nutro per lui e della stima che egli aveva e,spero abbia ancora per me. Nella sua ultima raccolta, intitolata, appunto, Isole, il Grande Poeta caraibico scrive, ricordando l’Italia e, forse, la nostra Costiera “Chiglie incuneate nella sabbia, la tua isola o i versi di Montale/o Quasimodo che si dibattono comeanguille in una cesta”.

L’augurio è che noi riusciamo a disincagliare le “chiglie”  e a liberarci dal carcere della cesta e, navi o anguille, riprendiamo il largo per tessere reti di rapporti fecondi con gli altri lungo le coste o in mare aperto.

Giuseppe Liuccio

liucciogiuseppe@gmail.com