Piano del Parco dei Monti Lattari , incontro con le associazioni al Quisisana “No a caccia e sentieri abbandonati”

12 dicembre 2016 | 00:00
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Piano del Parco dei Monti Lattari , incontro con le associazioni al Quisisana “No a caccia e sentieri abbandonati”

Piano del Parco dei Monti Lattari , incontro con le associazioni al Quisisana “No a caccia e sentieri abbandonati”. Nella sede del Parco dei Monti Lattari al Quisisana a Castellammare di Stabia ( Napoli ) i vertici del Parco dei Monti Lattari hanno incontrato esponenti di varie associazioni presenti sul territorio dalla Penisola Sorrentina , fra cui Italia Nostra di Sorrento, Lega Ambiente di Vico Equense e il WWF Terre del Tirreno e la Costiera amalfitana, che era praticamente assente, salvo Acarbio e Posidonia. Si sa poco del Piano che è stato redatto almeno in rete, dalle associazioni lamentele sulla mancata tutela e manutenzione dei sentieri come pure la segnaletica carente, come osservato dal CAI, da più parti si è denunciato il bracconaggio e si è chiesto di togliere la caccia , anche in virtù del fatto che gli escursionisti sono aumentati e la cosa può rappresentare anche un pericolo oltre che un “non-sense” avere un Parco dove si può cacciare, sul punto ha insistito anche Claudio d’ Esposito del WWF . Peppe Guida presidente del Parco ha rilevato come ha operato con poco personale e come le normative consentano la caccia, poi si è parlato dell’accorpamento che vorrebbe fare la Regione Campania dei vari parchi sminuendoli. Dubbi sul Piano dove sembra mancare riferimento alle emergenze del dissesto idro geologico e sui possibili interventi fra gallerie e strade e funivie che sono state annunciate da De Luca, la speranza è che il Piano , di cui non si sanno i costi e le procedure, o perlomeno non abbiamo trovato nulla in rete, serva davvero per uno sviluppo compatibile e non solo per intercettare fondi, alcune associazioni sembravano voler presentare se stesse e non proporre modifiche o integrazioni. Alla fine il Piano potrebbe essere uno strumento per poter consentire interventi e finanziamenti, il tutto va anche bene ma l’essenza di un parco del genere sono proprio questi Monti Lattari bistrattati, sentieri maltenuti o abbandonati, non segnalati e tutto il resto, interventi che non fruttano molti finanziamenti forse, ma dovrebbero essere prioritari per un Parco.

Piano del Parco dei Monti Lattari , incontro con le associazioni al Quisisana “No a caccia e sentieri abbandonati”. Nella sede del Parco dei Monti Lattari al Quisisana a Castellammare di Stabia ( Napoli ) i vertici del Parco dei Monti Lattari hanno incontrato esponenti di varie associazioni presenti sul territorio dalla Penisola Sorrentina , fra cui Italia Nostra di Sorrento, Lega Ambiente di Vico Equense e il WWF Terre del Tirreno e la Costiera amalfitana, che era praticamente assente, salvo Acarbio e Posidonia. Si sa poco del Piano che è stato redatto almeno in rete, dalle associazioni lamentele sulla mancata tutela e manutenzione dei sentieri come pure la segnaletica carente, come osservato dal CAI, da più parti si è denunciato il bracconaggio e si è chiesto di togliere la caccia , anche in virtù del fatto che gli escursionisti sono aumentati e la cosa può rappresentare anche un pericolo oltre che un “non-sense” avere un Parco dove si può cacciare, sul punto ha insistito anche Claudio d’ Esposito del WWF . Peppe Guida presidente del Parco ha rilevato come ha operato con poco personale e come le normative consentano la caccia, poi si è parlato dell’accorpamento che vorrebbe fare la Regione Campania dei vari parchi sminuendoli. Dubbi sul Piano dove sembra mancare riferimento alle emergenze del dissesto idro geologico e sui possibili interventi fra gallerie e strade e funivie che sono state annunciate da De Luca, la speranza è che il Piano , di cui non si sanno i costi e le procedure, o perlomeno non abbiamo trovato nulla in rete, serva davvero per uno sviluppo compatibile e non solo per intercettare fondi, alcune associazioni sembravano voler presentare se stesse e non proporre modifiche o integrazioni. Alla fine il Piano potrebbe essere uno strumento per poter consentire interventi e finanziamenti, il tutto va anche bene ma l’essenza di un parco del genere sono proprio questi Monti Lattari bistrattati, sentieri maltenuti o abbandonati, non segnalati e tutto il resto, interventi che non fruttano molti finanziamenti forse, ma dovrebbero essere prioritari per un Parco.