Dirsi addio con un click. Una telefonata per rassegnare le dimissioni da allenatore della Salernitana. Giuseppe Sannino è passato dai proclami di amore smisurato verso la città e i suoi tifosi alle frasi al vetriolo che hanno definitivamente incrinato un rapporto fondamentalmente mai sbocciato con la torcida granata. Ieri mattina il tecnico ha presentato formalmente le dimissioni dalla guida tecnica della Salernitana. Oggi il club di Lotito e Mezzaroma ufficializzerà Alberto Bollini (area Lazio, ex coordinatore del settore giovanile delle aquile) come successore dell'oramai ex trainer sulla panchina granata. Nella notte di ieri l'altro il fulmine che ha squarciato il cielo: Sannino ha preso la decisione (irrevocabile) di farsi da parte, comunicandola via filo al direttore sportivo Fabiani. «Non me la sento più di andare avanti ha detto al dirigente avverto un clima di grande accanimento nei miei confronti. Purtroppo non posso restare più». Un click per dirsi addio. Pomo della discordia, invece, una frase detta a caldo, lunedì sera, poco dopo la fine del match con la Pro Vercelli (con tanto di pareggio beffa). «Voi a Salerno non avete mai visto calcio. Avete rotto dovevamo vincere 10 a 0». L'affermazione riportata sui social ha mandato su tutte le furie la torcida granata. Nel giro di poche ore si è scatenato un polverone nella città del vianema, di rossilandia, dei vari Gattuso, Di Vaio, Iuliano, Fresi, Margiotta e tanti tanti altri ancora. Sannino paga comunque uno scarso feeling con la tifoseria salernitana, nonostante frasi al miele confezionate fin dal primo momento in cui è salito sulla tolda della nave. Meno di cinque mesi, 143 giorni in tutto, 18 partite ufficiali, 3 successi, 11 pareggi e quattro sconfitte tra campionato di B e coppa Italia. È il bilancio dell'esperienza del 59enne allenatore originario di Ottaviano che a Varese ha vissuto le sue stagioni migliori. Il rapporto tra Sannino e la tifoseria salernitana probabilmente non è mai sbocciato. Basti pensare che nell'ultimo match vinto dai granata contro la Ternana (il 13 novembre scorso), l'allenatore granata è stato l'unico ad essere fischiato all'uscita dall'Arechi. La gente di Salerno non ha gradito la mancanza di gioco, prima ancora che di punti (tutto sommato il cammino della squadra a quota 18 può dirsi anonimo, ma non certo fallimentare), della squadra. Il tecnico, da parte sua, non ha saputo reggere la pressione di una piazza esigente che ha fame di bel calcio prima ancora che di risultati. E pensare che quest'estate quando si era presentato alla città e ai tifosi, Sannino aveva sapientemente usato frasi ad effetto per entrare nel cuore della gente. Non è bastato. Salerno ha concesso a Sannino una fiducia a termine. Il suo carattere, i suoi modi di fare talvolta sopra le righe, il rapporto conflittuale con più di un elemento della rosa, miscelati con l'assenza di risultati tangibili hanno contribuito ad amplificare le distanze. La crepa si è trasformata in una spaccatura definitiva con quell'affermazione sulla storia di Salerno che i tifosi non gli hanno perdonato. Il tecnico ha anche provato a recuperare, ma una volta resosi conto che il rapporto era compromesso ha preferito farsi da parte. «Faccio un passo indietro per assicurare serenità all'ambiente e per dare un segnale di stima alla società e ai suoi tifosi» il commiato sul sito ufficiale della Salernitana da parte di Sannino.
fonte:ilmattino