Con le proiezioni attuali – tranquilli, nulla a che vedere con i dati elettorali… – la Serie A potrebbe chiudere addirittura a 1.060 gol stagionali, visto che la media attuale è stata di quasi 28 centri per giornata.
Sarà davvero nuovo primato al termine della stagione? Lo scopriremo, c’è ancora tanto tempo e tanto spettacolo da gustarsi. Di sicuro già superare la soglia dei tre zeri sarebbe un risultato di per sé molto significativo. Da quando la Serie A è tornata al format a 20 squadre, cioè dal 2004-05, solo tre volte si è arrivati a contare i gol con le migliaia. Abbiamo già citato le due stagioni, quella del record e del… quasi record, poi c’è l’annata della prima volta, il 2012-13, 1.003 gol. Di cui mille sul campo e tre arrivati a tavolino per quel famoso Cagliari-Roma 0-3.
Quota 1.035 è il primato da quando la Serie A è tornata al girone unico a 20 squadre. Non lo è in senso assoluto, perché nel 1949-50 a fine stagione le reti furono addirittura 1.265, una soglia che al momento appare irraggiungibile. O forse no. Prima del 2004 la A aveva messo in archivio cinque tornei con il format a 20 squadre, il primo nell’immediato Dopoguerra (1946-47), l’ultimo nel 1951-52. Due epoche differenti, e non è solo una questione di due o tre punti a vittoria: quelli erano tornei con squilibri più forti tra il vertice e la base, campionati nei quali in una sola giornata si potevano anche segnare 54 reti (accadde nel 1950-51, all’ultimo turno).
Ritmo da Premier. Questa Serie A, oggi, viaggia esattamente sugli stessi ritmi della Premier League, che conta 4 gol in più: è a quota 478 sempre in 17 giornate. Ed è quello il modello di riferimento: un campionato di assoluto prestigio ma anche con un più elevato livello di competizione rispetto alla Liga, che ha all’attivo una giornata in meno (e 11 partite, contando il rinvio del match del Real) ma è già a 468 reti. Ma lì il concetto di difesa è leggermente diverso dal nostro…
IL TREND. Al di là della cronaca recentissima, vedi il 5-3 del Napoli con il Toro, ci sono tre variabili che spiegano il trend positivo. Intanto, in Serie A si pareggia di meno, segno che le squadre rischiano per vincere, il che implica provare sempre a fare gol: oggi i pareggi sono 34 su 170 (20%), un anno fa furono 95 su 380 gare (25%), cioè uno ogni cinque gare invece che uno ogni quattro. E diminuiscono anche i pareggi senza reti: oggi sono 11 (6,5%), l’anno scorso erano l’8,1% dei risultati (31 su 380). Infine, in questa Serie A ci si accontenta di meno del compitino: la vittoria di misura, quella per 1-0, oggi vale il 14,7% dei risultati contro il 18,6% di un anno fa. Chi si accontenta gode, ma in questo torneo chi non si accontenta e gioca all’attacco fa godere i tifosi.