Vico Equense. Gemar, l’impresa ricostruttrice del cinema Aequa, contro il Comune

21 dicembre 2016 | 12:21
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Vico Equense. Gemar, l’impresa ricostruttrice del cinema Aequa, contro il Comune

15134671_985874888190992_775392764205548931_n Vico Equense. Una battaglia che non finisce più sulla ricostruzione del Cinema Aequa intimato dal Comune alla ditta costruttrice dei Garage sotto l’ormai abbattuto cinema. Gemar, la ditta dei garage e della ricostruzione, trascina in giudizio al tribunale il Comune di Vico Equense. Il motivo è l’ordinanza con cui un anno e mezzo fa il comune chiese alla società di pagare 87 mila euro tra oneri concessori e sanzioni. Una sorta di ultimatum fortemente voluto dall’allora sindaco facente funzioni avv. Benedetto Migliaccio. E che ora Gemar impugna con un ricorso al Tribunale amministrativo regionale (TAR) della Campania. Il provvedimento incriminato fu firmato dall’allora dirigente comunale ora ex Michele Amodio e fu notificato anche all’architetto Fabrizio Gargiulo (direttore dei lavori) e Mario Verde, titolare della superficie (dell’ex cinema e dei nuovi garage) al centro della querelle. Il Comune, con quell’ordinanza, provò a sbloccare il progetto sul nuovo cinema, molto sentito da una città che ospita le edizioni show del Social film festival ma che, da troppo tempo, si ritrova senza una sala. Nel testo, l’ente “blindò” il proprio operato e andò all’attacco nonostante, alcuni mesi prima, il consiglio comunale decise di rinviare la discussione sull’ipotesi di abrogare tutti gli atti emessi nel corso degli ultimi anni “bruciando” anche le convenzioni per il parcheggio. Gemar, Verde e Gargiulo – stando all’ordinanza del Comune di Vico Equense – devono ricostruire il cinema così come prospettato nel permesso originario, quello del 10 maggio 2004 con cui si trasferì la titolarità dell’autorizzazione dallo stesso Verde all’allora amministratore unico della società, l’ingegnere Raffaele Scarpati.

Ovviamente, tenendo in debita considerazione anche alcune prescrizioni messe per iscritto dalla commissione locale per il paesaggio che, il 17 febbraio 2015, riversò in un documento tutte le indicazioni a carico dei soggetti privati. Il termine concesso dal Comune per il ripristino dello stato dei luoghi (cioè l’edificazione della sala Aequa), stando a quel provvedimento, risultava pari a 240 giorni dall’inizio dei lavori. L’obiettivo era concludere i lavori entro febbraio 2016. Una tappa posticipata e che è destinata ancora a essere rinviata. Ma ora è il pagamento degli oneri, quantificato in 81 mila 672,66 euro, a far “reagire” Gemar. Il Comune di Vico Equense irrogò anche una sanzione pari a 5mila 164 euro varata sulla scia del Testo sull’edilizia del 2001.