Buona Befana a tutti , Positanonews 3.0 il più visto nel 2017. Una riflessione sui social

5 gennaio 2017 | 10:20
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Buona Befana a tutti , Positanonews 3.0 il più visto nel 2017. Una riflessione sui social

Tutti fanno la riflessione  per l’anno nuovo, noi per il 2017 abbiamo aspettato qualche giorno. Prima per non confonderci con gli altri e riflettere con calma, poi per vedere come andavamo con il nuovo sito, e i dati sono più che confortanti. Ancora non al massimo delle funzionalità, regge benissimo le visite ed è in […]

Tutti fanno la riflessione  per l’anno nuovo, noi per il 2017 abbiamo aspettato qualche giorno. Prima per non confonderci con gli altri e riflettere con calma, poi per vedere come andavamo con il nuovo sito, e i dati sono più che confortanti.

Ancora non al massimo delle funzionalità, regge benissimo le visite ed è in crescita. Non solo aumenta enormemente l’interesse per una realtà oramai consolidata a livello nazionale sul web. Siamo arrivati a 12 anni di informazione su internet sempre sulla cresta dell’onda, sempre con la voglia di rinnovarci ed innovare, sempre in mezzo alla gente e voce della gente.

La Befana porta dunque conferme,  Positanonews è  ancora di gran lunga il giornale online più visto in Costiera amalfitana e Penisola Sorrentina anche nell’inizio del 2017. Sono dati da Google analytics, Alexa, Shinstat . Non sono dati autoreferenziali, come sono autoreferenziali spesso i social.

E qui ci vuole una riflessione. Facebook e Twitter amplificano notizie che si chiudono in un circuito o “cerchio”, come stanno studiano ora i social analyst rivalutando i giornali online, sopratutto quelli consolidati e “riconosciuti” per la loro continuità e affidabilità.

Oggi si ragiona in termini di “outreach” ( capacità di interazione ) che Positanonews ha sia “diretta” (cioè da parte di chi ci cerca seguendoci da anni ) che “indiretta” ( tramite i social, ma anche il passa parola “vedi su Positanonews se c’è la notizia”, classico).  Non solo Positanonews ha anche un grande potere di “Influence” sta per l’abilità di ispirare azioni vedi l’ Oasi Vallone Porto, salvata col WWF, o le nostre battaglie che hanno sempre avuto esito positivo e comunque reazione. Questo perchè siamo vicini alla gente, perchè per noi Positanonews sei tu che ci stai leggendo e non un algoritmo e non vogliamo manipolare nessuno, vogliamo solo essere letti ed essere utili a chi ci legge, utili e interessanti, ovviamente. Ci vuole anche questo.

Siamo stati i primi a fare un giornale online nativo locale ( inteso come non estenzione del cartaceo, come Repubblica e Corriere, e non di capoluogo di Regione o provincia, come Napoli e Salerno , ndr ) della Campania , dopo di noi e tanti hanno seguito questa strada, quando lo abbiamo fatto noi siamo stati derisi e sottovalutati.

Sul web cresce e si fa concorrenziale l’offerta di servizi e di fonti di informazione, che si presentano come migliori, di qualità, autorevoli, cercando di mettersi tutti un gradino più in alto, ed è qui l’errore, noi siamo più in basso e contenti di esserlo, perchè siamo fra la gente e non “urliamo”

Aleks Krotoski, psicologa sociale americana esperta delle dinamiche delle relazioni online, e tra le più ferventi critiche di questo sistema. «Chi più urla più attira l’attenzione e, secondo gli sviluppatori, l’attenzione si tradurrebbe in influenza. Ma chiunque può truccare un profilo online, creare il culto della propria personalità su un social network. Il punteggio più alto? Andrà a chi ha più tempo, soldi e capacità di manipolazione». Un’assurdità secondo la ricercatrice, che spiega come l’influenza sociale sia un processo ben più complesso: «È un fenomeno contestuale che sfrutta la competenza e la credibilità su un determinato ambito; è un meccanismo psicologico che poggia su una fiducia costruita sulla base di precedenti azioni e che proietta aspettative sul futuro; ed è poi un meccanismo di identificazione sociale: ci si fa influenzare di più da qualcuno che percepiamo a noi più simile».

Ottenere un retweet dunque non è abilità di persuasione. Facebook, Twitter e i vari social network, sostiene Krotoski, «spesso somigliano più a delle casse di risonanza (echo-chamber): luoghi chiusi e amplificatori delle nostre opinioni», le quali finiscono per avere un impatto su chi già si riconosce come parte del nostro gruppo di riferimento, ma non vanno oltre.

Non si possono creare a tavolino un pubblico coltivato con anni di dialogo e continua affidabilità e onestà. Influenza e leadership sono cose che vanno conquistate, esattamente come avviene nella vita reale

Non si può giudicare l’influenza di un Brand (o anche di una persona) se non si è sicuri di aver calcolato correttamente gli influencer – e di averlo fatto su parametri ben più complessi del semplice numero di “follower” o “fan”: per fare un esempio, bisognerebbe tenere conto della qualità delle interazioni, della tipologia dei punti di contatto (più potenti sono coloro che hanno un proprio mezzo, come un blog o un canale YouTube), del tipo di azione e del mercato a cui si fa riferimento.

Non si è influenti su tutto in eguale maniera e “a prescindere”, come se la reputazione si potesse costruire semplicemente attraverso un comportamento costante e pro-attivo sui social media (il famoso outreach) e una facilità a creare e sostenere relazioni, indipendentemente dai contenuti in cui queste relazioni si esercitano.  Verifichiamo spesso la tendenza (ancora di molte aziende) a considerare il numero dei propri “social-seguaci” come il benchmark per determinare il successo o l’insuccesso della loro attività nei social network, quando di fatto il valore reale e’ dato dalla relazione e dall’interazione effettiva  e non attraverso l’utilizzo di pratiche fraudolente per incrementare artificiosamente il numero i fan e i follower ovvero il loro bacino d’utenza “social”, di aumentare la reputazione digitale, allora forse non solo non si è capito il valore effettivo della relazione e delle conversazioni online ma non si è nemmeno compresa la portata di questa rivoluzione dei social network nei quali i veri protagonisti sono proprio i consumatori che, con le possibilità offerte loro dalle tecnologie, oggi possono determinare il successo o l’insuccesso di un prodotto o di un servizio  e di un giornale

Influenza è dunque qualcosa di molto più specifico e settoriale della semplice visibilità o del “chi urla di più” ed  è quello che ha dimostrato Positanonews , certo ci criticano anche e in tutti i modi,  ingiustamente e infondatamente, strumentalizzando ogni errore, sono strategie dei competitor, a volte è la rete anche che è feroce,  a volte ci dispiace , ma fa parte del gioco, e  non si può negare che anche la pura visibilità possa servire a qualcosa: “purchè ne parlino” diceva Oscar Wilde (“There is only one thing in the world worse than being talked about, and that is not being talked about“, The Picture of Dorian Gray) e in Italia è forse più vero che in altri Paesi.

Ma oltre la rete, in mezzo alla strada, ad Amalfi, come a Ravello, a Sorrento, come a Vico Equense, e anche oltre, ci riconoscono “E’ Positanonews”, ci riconoscono e ci fanno entrare nelle loro case, non solo tramite il computer, ma personalmente per prenderci un caffè, per raccontarci le loro storie, per essere ascoltati, per chiederci di scriverle, ed è questo il nostro più grande successo, quello di essere sempre in mezzo alla gente e dalla gente cercati e riconosciuti. Perchè Positanonews sei tu che ci leggi e ci “riconosci” nella nostra genuinità, spontaneità, immediatezza e onestà prima di tutto con i lettori e con noi stessi.

Con quella voglia sempre di fare, con l’entusiasmo che avevamo da bambini e continuiamo ad avere, col desiderio di costruire e realizzare qualcosa di nuovo e di bello.

Ed è sulla bellezza che puntiamo per  il nostro prossimo progetto con l’ UNESCO, un progetto nazionale che intendiamo portare avanti con l’ANSO, Associazione Nazionale Stampa Online, di cui facciamo parte. Perchè comunicare e proteggere la bellezza è il nostro imperativo categorico. La bellezza salverà il mondo..

Grazie a tutti Buona Befana, Buon 2017