Capaccio Paestum. Parcheggi in piazza Tempone, 9 indagati. Coinvolti 5 assessori del 2013 e 4 tecnici
Capaccio Paestum. Inchiesta sulla realizzazione di parcheggi nell’area sottostante piazza Tempone: l’avviso di conclusione di indagine è stato consegnato a nove indagati tra dipendenti comunali e componenti della giunta cittadina del 2013. Falso ideologico in atti pubblici, abuso di ufficio in concorso e violazioni alle norme edilizie: questi i reati contestati. Destinatari dei provvedimenti giudiziari, […]
Capaccio Paestum. Inchiesta sulla realizzazione di parcheggi nell’area sottostante piazza Tempone: l’avviso di conclusione di indagine è stato consegnato a nove indagati tra dipendenti comunali e componenti della giunta cittadina del 2013. Falso ideologico in atti pubblici, abuso di ufficio in concorso e violazioni alle norme edilizie: questi i reati contestati. Destinatari dei provvedimenti giudiziari, a firma del sostituto procuratore del tribunale di Salerno Marinella Guglielmotti, sono i tecnici comunali Mario Barlotti, responsabile unico del procedimento; Antonio Franco, progettista e direttore dei lavori; Rodolfo Sabelli, responsabile dell’Area IV; Antonio Di Sessa, titolare della ditta esecutrice dei lavori,. Insieme a loro hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini anche i componenti dell’allora giunta: gli assessori Nicola Ragni, che era anche vicesindaco; Rosanna Barretta; Vincenzo Di Lucia; Maria Rosaria Palumbo; Eustachio Voza. Tutti gli indagati avranno adesso una ventina di giorni per presentare memorie difensive. «Stiamo vedendo – ha afferma l’ex vicesindaco di Capaccio Paestum, Nicola Ragni – se le contestazioni mosse sono esatte o meno. Abbiamo fatto un’opera pubblica e necessaria, questo era il fine del progetto. Mi sento con la coscienza a posto e sono pronto a fare altre opere pubbliche che siano al servizio dei cittadini». L’indagine è scattata a seguito dell’esposto inviato alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti, dai consiglieri comunali di opposizione Gennaro De Caro, Pasquale Cetta, Franco Tarallo e Nino Pagano. Nell’esposto presentato alla magistratura, l’opposizione ha sostenuto l’illegittimità dei lavori in un’area che è soggetta a vincolo ambientale. Agli indagati si contesta che «Mario Barlotti, in qualità di responsabile unico del procedimento e del servizio manutenzione del Comune di Capaccio, Antonio Franco, in qualità di progettista e direttore dei lavori, Antonio Di Sessa, in qualità di titolare della omonima ditta individuale esecutrice dei lavori, Nicola Ragni, in qualità di vicesindaco, Rosanna Barretta, Vincenzo Di Lucia, Maria Rosaria Palumbo, Eustachio Voza, in qualità di assessori, e Rodolfo Sabelli, in qualità di responsabile dell’Area IV del Comune di Capaccio, in concorso tra di loro, in difformità dalle previsioni del vigente strumento urbanistico e in assenza di previa redazione di un piano particolareggiato di iniziativa pubblica relativo all’area di intervento, in Capaccio, nell’ambito della sub zona G3 (un’area che è destinata a spazi attrezzati a parco e per il gioco e lo sport), e in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, realizzavano un parcheggio per una superficie di 8.000 metri quadrati». Sotto accusa insomma sono finite la delibera di giunta 256 del 2013 e la delibera di rettifica 305 del 2013, oltre alla falsa attestazione che la zona in questione ricadesse in un’area compatibile con un parcheggio, come attestato dalla destinazione urbanistica emessa dell’Area V del Comune di Capaccio. Nelle delibere si attestava «falsamente che il terreno individuato ricade in zona omogenea “G3” compatibile con la realizzazione di un parcheggio, come rilevato dal certificato di destinazione urbanistica rilasciato dall’Area V. Circostanza non veritiera, al fine di conseguire un vantaggio. In zona “G3” non destinata a parcheggio e senza la preventiva redazione di un piano particolareggiato a iniziativa pubblica, è stato realizzato un parcheggio». Un’ulteriore contestazione riguarda l’affidamento diretto dei lavori per un importo a base d’asta di 52.152,33 euro alla ditta Di Sessa Antonio, «in violazione alla normativa che consente l’affidamento diretto in lavori in economia solo se l’importo a base d’asta è inferiore a 40.000 euro, e non rientrando la sistemazione a parcheggio dell’area tra gli interventi ritenuti eseguibili mediante l’affidamento in economia». (Angela Sabetta – La Città di Salerno)