Carmelo Pappacena, da Sarno in Abruzzo per riattivare l’elettricità alla guida di una squadra di 12 persone
In Abruzzo per ridare speranza alla gente che ha perso tutto o quasi. A Carmelo Pappacena quei volti disperati portano a ricordare una tragedia che ha vissuto in prima persona: la frana del 5 maggio 1998 a Sarno. E poco importa se al posto del fango ha trovato la neve. Da una settimana si trova […]
In Abruzzo per ridare speranza alla gente che ha perso tutto o quasi. A Carmelo Pappacena quei volti disperati portano a ricordare una tragedia che ha vissuto in prima persona: la frana del 5 maggio 1998 a Sarno. E poco importa se al posto del fango ha trovato la neve. Da una settimana si trova nelle zone del centro Italia colpite dal sisma e dal maltempo per riattivare le linee elettriche saltate attraverso la Soigea, l’azienda che, nella sua città natale, gestisce con il papà Aniello, ex presidente della Sarnese. Con una squadra di 12 persone sta girando le province di Teramo, Chieti e Pescara insieme ai tecnici dell’Enel, con cui lavora da anni quando si tratta di ripristinare i sistemi saltati per cause naturali. «Siamo qui da martedì scorso e al momento mancano circa 6.500 utenze per ridare l’energia elettrica agli abitanti di queste zone», ha detto. Ma la situazione, complici le scosse di terremoto frequenti e le condizioni meteo sempre più rigide, è tutt’altro che facile. «La gente ha paura, perché tutto questo va avanti dalla scorsa estate». E il paragone con la sua Sarno viene naturale. Pappacena, oggi 30enne, aveva solo 11 anni quando il fango ha inghiottito ricordi e persone in quella primavera maledetta che ha fatto piangere l’Agro nocerino sarnese e non solo. Ma di quei momenti non dimentica nulla. «Certo che ci sono delle analogie con la frana che ha devastato la mia città. Qui le strade di collegamento sono bloccate dalla neve ed è solo grazie all’esercito se riusciamo a raggiungere alcuni posti. Qui le persone non hanno più nulla ed ecco perché vedo molte somiglianze con quello che è successo in Campania. Noi avevamo la sede legale dell’azienda in viale Margherita, una delle strade maggiormente colpite. Anche qui, ovunque mi giro, vedo devastazione». Non sa quanto tempo rimarrà ancora in Abruzzo con la sua équipe. «Le utenze saltate erano quasi la totalità di quelle presenti qui, mentre adesso ci rimangono le ultime 6.000 circa. Torneremo a Sarno quando saranno completati gli interventi. Mio padre è rimasto in Campania per mandare avanti il resto delle attività della nostra azienda. Quando c’è da operare per casi del genere di solito mi allontano io da Sarno». (Domenico Gramazio – La Città di Salerno)