Corbara. Ricatta l’amante con un video, vittima una guardia giurata. Indagato un ventisettenne per l’estorsione gay

13 gennaio 2017 | 18:19
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Corbara. Ricatta l’amante con un video, vittima una guardia giurata. Indagato un ventisettenne per l’estorsione gay
Corbara. Ricatta l’amante con un video, vittima una guardia giurata. Indagato un ventisettenne per l’estorsione gay
Corbara. Ricatta l’amante con un video, vittima una guardia giurata. Indagato un ventisettenne per l’estorsione gay

Un ricatto sessuale dopo un rapporto tra uomini arriva davanti al giudice, con imputato un giovane corbarese 27enne: il ragazzo risponde di estorsione e tentata estorsione per aver ottenuto cento euro dietro minaccia di diffondere il video di un rapporto orale praticatogli dal suo partner occasionale, un 40enne di Cava, guardia giurata, finito al centro […]

Un ricatto sessuale dopo un rapporto tra uomini arriva davanti al giudice, con imputato un giovane corbarese 27enne: il ragazzo risponde di estorsione e tentata estorsione per aver ottenuto cento euro dietro minaccia di diffondere il video di un rapporto orale praticatogli dal suo partner occasionale, un 40enne di Cava, guardia giurata, finito al centro della “cattive” intenzioni del corbarese. L’episodio registrato col telefono cellulare, con i frame e la relazione tecnica disposta dalla Procura agli atti del fascicolo, arriverà all’attenzione del Gup Giovanna Pacifico, con la data dell’udienza preliminare fissata il prossimo 17 maggio 2017. Il procedimento parte dall’incontro originario tra i due avvenuto nel gennaio 2016, quando la vittima della vicenda conosce il 27enne. I due prendono appuntamento per orario serale, e verso le otto vanno a Corbara, a casa della nonna del 27enne. Qui, in un piccolo appartamento disabitato, i due bevono dello spumante. Secondo la versione del denunciante, l’accaduto sfugge alla sua volontà. «Ho perso i sensi dopo aver bevuto, ricordo solo di aver avuto un rapporto improprio e che poi mi sono risvegliato con la faccia bagnata. Mi sono ripeso, frastornato, mi sono lavato e asciugato. Poi lui mi ha riaccompagnato nel luogo del primo appuntamento, a Pagani, nei pressi di una filiale bancaria, e una volta sul posto mi ha riferito di aver fatto un video e delle fotografie. Quando me le ha mostrate, ha chiesto cento euro, altrimenti le avrebbe diffuse via web». Successivamente l’uomo si è messo in auto ed è andato via, con il suo partner a promettergli di cancellare le tracce del rapporto. «Dopo qualche giorno, mi ha chiesto un appuntamento, ci siamo visti a Cava. Lì mi ha mostrato il video, io ho provato a togliergli il telefono di mano, lui voleva altri soldi». In quest’ultima occasione, con la vittima c’erano padre e il fratello: dopo l’alterco rapido e l’intervento di una pattuglia, il corbarese veniva identificato. In particolare, dall’esame tecnico del telefonino risultava il video incriminato, attività monitorata risalendo alla memoria dell’apparecchio. Lo stesso imputato minacciava il suo incauto amante prospettandogli guai, perché conosceva “gente della malavita paganese”. Allo stato attuale dei fatti, è imminente l’udienza preliminare che vedrà imputato il 27enne videoperatore del rapporto gay, propiziato e fraudolentemente immortalato, secondo l’impianto accusatorio, ai danni del suo partner. Il video era pronto per essere diffuso e pubblicizzato con qualche click, per fruttare denaro facile al responsabile, incriminato per estorsione e tentata estorsione aggravata. (La Città di Salerno)