Eboli. Il sindaco Cariello sotto protezione dopo l’incendio che ha distrutto la sua auto
Eboli. Una vigilanza “dinamica” per il sindaco Massimo Cariello: non una vera e propria scorta, ma piuttosto una forma di tutela a distanza dopo i fatti di sabato mattina quando, alle 4, in via Pio XII, è stata data alle fiamme la sua auto, un’Audi A4. Sul fronte delle indagini si fa sempre più concreta […]
Eboli. Una vigilanza “dinamica” per il sindaco Massimo Cariello: non una vera e propria scorta, ma piuttosto una forma di tutela a distanza dopo i fatti di sabato mattina quando, alle 4, in via Pio XII, è stata data alle fiamme la sua auto, un’Audi A4. Sul fronte delle indagini si fa sempre più concreta la pista dolosa. Il movente dell’attentato è da ricercare nell’attività amministrativa di Cariello al Comune e ad alcune iniziative di ripristino delle regole di legalità, come il caso degli sgomberi degli abusivi dagli popolari per assegnarli a coloro che ne hanno diritto. Su questo tema estremamente sensibile sotto il profilo sociale, l’amministrazione è intervenuta eseguendo degli sfratti di abusivi, di nuclei familiari che, senza diritto, si erano approprierai di alloggi assegnati ad altri. Le scelte fatte potrebbero aver scontentato qualcuno che – ma è solo un’ipotesi – ha così deciso di vendicarsi, distruggendo l’auto del primo cittadino che, negli ultimi tempi, era stato oggetto di feroci attacchi anche attraverso i social. Che sia opera di uno scalmanato, di uno scontento o di un delinquente abituale, resta l’allarme che l’attentato ha generato in città. Sul fronte delle indagini c’è da registrare l’assenza di telecamere di videosorveglianza al rione Paterno. Non ci sono – par di capire da indiscrezioni – occhi elettronici puntati su via Pio XII. La strada, forse, non è considerata un punto sensibile, malgrado ci viva il sindaco con la sua famiglia. Ai carabinieri della compagnia di Eboli, diretta dal tenente Luca Geminale, che seguono le indagini, non potrà arrivare alcun contributo per riuscire ad identificare il piromane. Si dovrà procedere con i sistemi investigativi tradizionali per cercare di stanare l’incendiario e capire le ragioni del suo gesto. Sabato mattina a dare l’allarme sono stati i residenti di via Pio XII che hanno visto le fiamme e, soprattutto, sentito l’odore acre che sprigionava l’incendio. Il fumo denso ha annerito parte della facciata del palazzo fino al terzo piano. L’intervento dei vigili del fuoco è stato celere, ma le fiamme avevano già distrutto la vettura del sindaco. I “caschi rossi” hanno spento il fuoco e messo in sicurezza l’ambiente. Al resto ci hanno pensato i carabinieri che hanno avviato le indagini. Sul posto è intervenuta la sezione investigativa scientifica dell’Arma di Salerno. Intorno all’auto incendiata e dalla carrozzeria sono stati prelevati campioni di vernice per verificare la presenza di tracce di liquido infiammabile. Di sicuro un fenomeno di autocombustione, legato semmai ad un cortocircuito, non è improbabile, ma è molto raro. Resta da comprendere il motivo di tale eclatante gesto intimidatorio. Le indagini dei carabinieri, coordinate dalla procura, si muovono su più fronti. (Massimiliano Lanzotto – La Città di Salerno)