Macerata Campania. Candidata miss picchiata dall’ex fidanzato ora è accusata di molestie contro il primo compagno

13 gennaio 2017 | 16:51
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Macerata Campania. Candidata miss picchiata dall’ex fidanzato ora è accusata di molestie contro il primo compagno

Macerata Campania. Mentre il volto dell’ex fidanzato Antonio Caliendo, che l’aveva spedita in sala operatoria, veniva sbattuto in prima pagina, lei staccava il biglietto di uscita dalla provincia di Caserta e sognava il red carpet, i riflettori dei talk show e la fascia di miss Italia a Salsomaggiore. Non prima di subire l’asportazione della milza […]

Macerata Campania. Mentre il volto dell’ex fidanzato Antonio Caliendo, che l’aveva spedita in sala operatoria, veniva sbattuto in prima pagina, lei staccava il biglietto di uscita dalla provincia di Caserta e sognava il red carpet, i riflettori dei talk show e la fascia di miss Italia a Salsomaggiore. Non prima di subire l’asportazione della milza e un mese di convalescenza. Era il 2013. Introdotta quasi d’ufficio nel concorso di Miss Italia, aveva vinto la fascia di miss Coraggio anche per quella cicatrice che le tagliava in due l’addome. Per tutti Rosaria Aprea da Macerata Campania, la miss picchiata dall’ex, era la gemma preziosa nascosta sotto la cronaca di una vicenda scioccante. Il volto pulito e bello di chi subisce le violenze e ha il coraggio di raccontarle. Poi il buio era tornato. Rosaria, spenti i riflettori, si era ricongiunta con il padre del suo bambino con il quale però aveva litigato presto, molto presto. Nell’aprile del 2016 era stata denunciata per stalking dall’uomo: avrebbe cercato di investire lui, Pasquale Russo, e avrebbe minacciato la sua nuova fidanzata, incinta. Subito il giudice aveva firmato per lei il divieto di avvicinamento alla nuova coppia che, però, alla vigilia di Natale aveva violato. «Rosaria Aprea e l’amica Janette Boutria si sono presentate a casa del padre di Russo e Rosaria ha aggredito verbalmente e poi fisicamente Pasquale e la nuova compagna»: questo si legge nell’ordinanza di custodia cautelare emessa ieri dal giudice Pasquale D’Angelo del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Arrestata. La miss picchiata è finita agli arresti domiciliari con l’amica Janette, nipote, stando ad alcune indiscrezioni, del boss Alfredo Bifone di Portico di Caserta, rinchiuso al 41bis. Da Macerata Campania con furore fino a Salsomaggiore, per passare poi ai vari concorsi di bellezza e tornare di nuovo a Macerata per scontare la detenzione a casa della madre. In realtà, tra Rosaria e Russo era in corso fino a pochi mesi fa una causa per l’affidamento del figlio di cinque anni. «Nel settembre scorso il tribunale civile di Santa Maria Capua Vetere ha emesso un’ordinanza che concedeva l’affidamento privilegiato del bimbo a Rosaria, consentendo a Russo di vedere il bambino in giorni prestabiliti – spiegano i legali difensori – in virtù dell’ordinanza che vietava a Rosaria di avvicinarsi ai luoghi frequentati dall’ex, il collegio aveva disposto che lo scambio del bimbo avvenisse tramite i nonni». E così, la sera del 24 dicembre, la vigilia di Natale, Rosaria si è recata a casa del papà dell’ex compagno per riprendersi il piccolo, ma non le sarebbe stato consegnato. Stando alla versione difensiva della ventiquattrenne (Rosaria è rappresentata in giudizio dal legale Giuseppe Foglia) ci sarebbe stato un litigio tra Pasquale e Rosaria, niente di più. Le scenate davanti al bambino, però, hanno complicato la vicenda. La miss ha presentato denuncia ai carabinieri, ma il giorno successivo anche Pasquale l’ha denunciata. Ieri la svolta. E il buio è diventato fitto. Il sogno del successo si è infranto contro un’anonima e fredda scrivania di una caserma dei carabinieri di Santa Maria Capua Vetere, coordinata dalla compagnia diretta dal capitano Emanuele Macrì. Rosaria ha spiegato le sue ragioni mentre firmava la notifica dell’ordinanza. Ma niente. Svanito il miraggio di una carriera. Svanito pure il tentativo di rimettere in sesto la sua figura di testimonial del coraggio delle donne. Rosaria per tutto questo tempo sembra aver «vagato» senza una meta, finché non ha trovato uno spazio di isolamento forzato che per ora è la casa della madre, il luogo dove ha subito la prima letale violenza e dove dovrà scontare i domiciliari. Fino alla prossima puntata della lunga storia di Rosaria che non smette mai di stupire. (Marilù Musto – Il Mattino)