Lippi in Germania firmò il suo capolavoro: campione del mondo con l’Italia nel 2006. Una carriera straordinaria, ha vinto scudetti e coppe, ora guida la nazionale cinese. Profondo conoscitore del calcio mondiale con un occhio ovviamente speciale al campionato italiano. Milan-Napoli, sfida da vertice: chi rischia di più, che partita sarà? «In sfide di questo […]
Lippi in Germania firmò il suo capolavoro: campione del mondo con l’Italia nel 2006. Una carriera straordinaria, ha vinto scudetti e coppe, ora guida la nazionale cinese. Profondo conoscitore del calcio mondiale con un occhio ovviamente speciale al campionato italiano. Milan-Napoli, sfida da vertice: chi rischia di più, che partita sarà? «In sfide di questo livello rischiano sempre entrambe alla stessa maniera. Il Milan quest’anno sta giocando bene ma è il Napoli in questo momento che esprime il miglior calcio d’Italia. Sono partite in cui può uscire qualsiasi risultato, parliamo di due squadre che hanno armi diverse per poter far male». Sarri contro Montella: la garanzia di una sfida spettacolo? «Milan e Napoli sono due formazioni molto bene organizzate, Sarri e Montella sono due tecnici propositivi che concepiscono un calcio bello da vedere. In questo senso mi aspetto una bella partita». Un campionato mai così equilibrato, la lotta scudetto è aperta a più soluzioni? «La Juventus dà sempre la sensazione di essere una spanna al di sopra degli altri, soprattutto perché nei momenti in cui è meno brillante riesce comunque a vincere, tanto è vero che è prima in classifica con una partita da recuperare e quindi virtualmente con un vantaggio maggiore sulle inseguitrici. E poi la Juve ha passato il turno in Champions League, quindi sta facendo ottimi risultati. Ma nonostante ciò la sensazione è che chi sta dietro, a differenza delle altre annate, abbia giustamente la speranza di poterci provare a raggiungerla». Il Napoli come può approfittarne? «Il Napoli ha superato un momento di difficoltà e ora ha ripreso a viaggiare. Non bisogna dimenticare che Sarri in quest’annata ha dovuto rinunciare a Higuain, il migliore centravanti del mondo che nel campionato scorso aveva stabilito il record assoluto di gol. Il club con grande abilità e capacità ha trovato il sostituto che in pochi conoscevano così forte e Milik ha cominciato a segnare quanto Higuain. Poi è arrivata la sfortuna del suo infortunio al ginocchio e Sarri ha dovuto inventarsi un altro calcio: non viene tutto subito con lo schioccare della dita, ci ha messo un pochino e poi tutti i giocatori davanti hanno cominciato a segnare». Già, soprattutto Mertens è diventato irresistibile. «Tutti hanno segnato, soprattutto Mertens che ha fatto più gol degli altri. Ora sarà importante il rientro di Milik ed è stato acquistato Pavoletti che è un ottimo giocatore. Per questo dico che il Napoli, dopo aver superato la fase di difficoltà, ora è terzo in classifica e ha ancora tutte le possibilità di poter lottare fino in fondo». Napoli o Roma le inseguitrici più accreditate; chi ha più possibilità? «Uguali, hanno le stesse possibilità». Il Napoli però gioca la Champions, una fatica in più… «Non capisco perché da tanti la Champions sia vista come un fatto negativo: per me invece dà carica, entusiasmo, autostima soprattutto se le cose vanno bene. La Champions è un qualcosa che gratifica». E il Napoli ha un accoppiamento stellare con il Real Madrid: pronostico chiuso o gli azzurri possono crederci? «Sarà una bellissima partita. Il Real Madrid ha le armi per mettere in difficoltà il Napoli ma anche gli azzurri possono mettere in difficoltà gli spagnoli. Il Napoli deve crederci». Al Bernabeu però è indubbiamente dura… «A me con la Juventus è capitato sempre d’incontrare il Real Madrid prima al Bernabeu e di perdere di misura, 1-0 o 2-1, riuscendo poi a ribaltare al ritorno. Giocare la prima sfida fuori casa è indubbiamente un vantaggio». Quanto potrà essere importante l’effetto Maradona, che ha fatto visita nei giorni scorsi a Sarri e ai giocatori? «Napoli ha sempre vissuto e vivrà sempre Maradona in maniera straordinaria: nelle dichiarazioni dei calciatori azzurri ho notato la loro emozione quando è andato ad incontrarli. Diego non potrà fare altro che portare sempre sensazioni positive». Regola fissa del campionato italiano: lo scudetto lo vince sempre chi prende meno gol, in questo senso il Napoli non è messo benissimo… «Non è una regola fissa, certo la concretezza è sempre importante in ogni manifestazione. Il Napoli a mio avviso è cresciuto tanto in fase difensiva, Koulibaly all’inizio non sembrava così sicuro e ora è diventato uno dei migliori difensori del mondo. Sinceramente a me sembra che gli azzurri abbiano un buon equilibrio». Il simbolo di oggi è Hamsik: si è legato al Napoli a vita e insegue proprio il record di gol di Diego. «Hamsik è un fuoriclasse, il Napoli ha tanti ottimi giocatori in ogni zona del campo, lui è un fuoriclasse». L’effetto Cina, Tevez sommerso dall’entusiasmo al suo arrivo a Shanghai… «Gli stranieri che arrivano in Cina sicuramente aumentano lo spettacolo del campionato ma per la crescita di una squadra è importante innanzitutto che crescano i giovani calciatori cinesi. Il Guangzhou vince sempre proprio perché da anni ha un blocco di giocatori cinesi forti». (Roberto Ventre – Il Mattino)