Migranti, nessuna richiesta dagli alberghi della Penisola Sorrentina. Ma non c’entra la mancanza di solidarietà: ecco cosa successe a Castellammare di Stabia nel 2015
Migranti nessuna richiesta dagli alberghi della Penisola Sorrentina, ma non c’entra la mancanza di solidarietà. Cosa successe a Castellammare di Stabia nel 2015 nel centro di accoglienza dell’ex pensione Villa Angelina in via Quisisana a Castellammare. Gli ospiti del centro di accoglienza sono 85, provenienti dal Mali, Ghana, Gambia, Nigeria, tutti uomini tra i 25 […]
Migranti nessuna richiesta dagli alberghi della Penisola Sorrentina, ma non c’entra la mancanza di solidarietà. Cosa successe a Castellammare di Stabia nel 2015 nel centro di accoglienza dell’ex pensione Villa Angelina in via Quisisana a Castellammare. Gli ospiti del centro di accoglienza sono 85, provenienti dal Mali, Ghana, Gambia, Nigeria, tutti uomini tra i 25 e i 30 anni, pretesero e ottennero di allontanare dalla struttura alcuni dipendenti e volontari «sgraditi» bloccando la strada con materassi e reti dei loro letti, trascinati all’esterno della pensione, perché – spiegano – non hanno ancora ricevuto i voucher da 75 euro al mese, hanno la tessera sanitaria scaduta, i commercianti stabiesi non accettano i bonus dello Stato e loro sono costretti a recarsi a Napoli per poterli spendere. Il personale a cui è affidata la struttura lamenta di non poter più gestire un piccolo centro di accoglienza: «Non possiamo neppure entrare nelle cucine per controllare quanto cibo è in deposito – spiega una dipendente – eppure noi gli laviamo persino le mutande». La ditta che si occupa della struttura era stata scelta dalla prefettura. Ora vi immaginate che potrebbe succedere a Sorrento o Capri? Ma questo c’entra poco con la solidarietà, è notorio, per esempio che a Meta vengono accolti due bambini siriani dalla Chiesa, come pure l’Arcivescovo Alfano ha chiesto di avere umanità verso i migranti. Le contraddizioni sono tante, anche da parte di chi gestisce la cosa. Spalmare sul territorio tutti significa anche frammentare i controlli come pure l’assistenza, insomma non è solo un problema del contrasto fra turismo e solidarietà, ma anche e sopratutto di organizzazione e di gestione della cosa che non si può chiedere di spalmare far tutti i piccoli comuni della Campania se non hanno le forze ne la capacità per farlo. Crediamo che in questa vicenda c’entri poco la solidarietà, che non si deve negare a nessuno, neanche a quel povero cristo morto di freddo ad Avellino, separato con figli, che chiese aiuto inascoltato al sindaco, o alle tante persone in difficoltà anche qui fra Massa Lubrense e Vico Equense- Ovviamente la stampa ci marcia su perchè l’argomento tira, ma crediamo che a monte la politica non è stata in grado di organizzare la cosa nel modo migliore come avviene, purtroppo, molto spesso..