Migranti, pressing del Viminale: più ospiti a Napoli. Domani vertice con i prefetti campani. Pochi i Comuni che hanno aperto le porte

11 gennaio 2017 | 17:31
Share0
Migranti, pressing del Viminale: più ospiti a Napoli. Domani vertice con i prefetti campani. Pochi i Comuni che hanno aperto le porte

«Mandateli ovunque, ma non nel mio Comune». Anche i sindaci dei maggiori Comuni del napoletano e della Campania spesso rifiutano l’accoglienza, ma ora parte la moral suasion del Viminale e dei prefetti perché non si ripeta anche al Sud quel che è successo a Gorino, con le barricate anti immigrati. Domani sarà a Napoli il […]

«Mandateli ovunque, ma non nel mio Comune». Anche i sindaci dei maggiori Comuni del napoletano e della Campania spesso rifiutano l’accoglienza, ma ora parte la moral suasion del Viminale e dei prefetti perché non si ripeta anche al Sud quel che è successo a Gorino, con le barricate anti immigrati. Domani sarà a Napoli il capo del dipartimento immigrazione del Viminale, Mario Morcone, per presiedere un vertice operativo con i prefetti delle province campane. Intanto proprio oggi il prefetto di Napoli Gerarda Pantalone chiederà ai maggiori Comuni del napoletano – come Torre Annunziata, Torre del Greco, Portici e Pompei – nuove eventuali disponibilità per l’accoglienza dei migranti. C’è un piano Anci, a livello nazionale, che è stato siglato a dicembre scorso e che prevede la distribuzione in tutti i Comuni italiani di 2,5 migranti ogni mille abitanti: piano fermo da tempo, da quelle che al Viminale definiscono «le colonne d’Ercole del referendum». Ma ora, scavalcato il clima politico di quei giorni, al ministero chiedono che il progetto parta. Anche in Campania, così come è già stato detto pochi giorni fa in Friuli Venezia Giulia. «Nel 2013 in Italia accoglievamo solo 23.000 persone, ora arriveremo a quota 200.000. Se facciamo 200.000 diviso 60 milioni di italiani, fa tre persone ogni mille abitanti. Visto così il problema immigrazione non dovrebbe esistere», dice Mario Morcone, reduce dalla prima tappa del tour nelle regioni italiane in Friuli Venezia Giulia. Conti alla mano, il problema accoglienza dovrebbe essere di facile soluzione, ma così non è perché la realtà offre un quadro diverso: su oltre 8.000 sindaci solo 2.600 ospitano i migranti tramite le gare gestite dai prefetti per l’accoglienza cosiddetta straordinaria. E tra questi quelli che hanno attivato volontariamente i progetti Sprar (sistemi di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) sono meno di 1.000. Ma qual è la situazione a Napoli? Il Viminale parte da una previsione di possibili nuovi arrivi di migranti, oltre 40.000, che farebbe salire a oltre 200.000 la cifra complessiva nazionale. Di questi, una quota intorno al dieci per cento dovrebbe essere ospitata in Campania dove attualmente sono accolti 14.000 immigrati, di cui 1.100 a Napoli. In pratica, andrebbero aggiunti altri 5.000 nuovi arrivi al numero di migranti da accogliere. Ma la situazione non è facile perché le resistenze, palesi e dichiarate, sono ancora molte nonostante la disponibilità finanziaria del Governo che sta per offrire proprio ai Comuni gli aiuti per l’accoglienza, già varati dal governo Renzi ed ora in via di definizione burocratica. Dal Viminale annunciano che sta per essere firmato dal ministro dell’Economia Padoan l’accordo per lo stanziamento di fondi “una tantum” ai Comuni che nel 2016 hanno offerto accoglienza. I dati, però, a Napoli offrono il segno negativo. Nella provincia del capoluogo, su 92 Comuni solo poche decine ospitano migranti. Sono 3.900 quelli che vengono accolti nei Comuni di Acerra, Afragola, Agerola, Cardito, Casoria, Ercolano, Giugliano, Marano, Mugnano di Napoli, Nola, Pozzuoli, Quarto, San Giuseppe Vesuviano, Saviano, Terzigno e Trecase. Di questi, 3.500 sono ospitati nelle 79 strutture temporanee di accoglienza (c’è il caso limite di Giugliano dove in un ex ristorante sono stipati 227 migranti) e solo 400 migranti sono stati accolti secondo quei progetti Sprar di secondo livello che prevedono anche un percorso di formazione e integrazione. Il picco di accoglienza dei migranti è nei Comuni di Giugliano e Calvizzano, dove molti affari privati sui profughi avrebbero sostituito la scelta pubblica dell’accoglienza. Quale strada per convincere i sindaci ad accogliere i migranti? Nel decreto fiscale che ha previsto l’abolizione di Equitalia è stato istituito un nuovo fondo come concorso dello Stato agli oneri sostenuti dai Comuni che accolgono i richiedenti asilo. Per quest’anno è stato finanziato con 100 milioni di euro. Per ogni richiedente asilo verranno riconosciuti fino a un massimo di 500 euro una tantum. Inoltre, nella Legge di stabilità è stato inserito anche lo sblocco del turnover per i Comuni che accolgono. Nella distribuzione territoriale dei migranti sul territorio nazionale le Regioni che accolgono di più continuano ad essere la Lombardia (13%) e la Sicilia (11%). Seguono il Lazio e il Veneto (8%). Poi Toscana, Campania, Lazio, Piemonte, Puglia e Emilia Romagna con il 7%. La Liguria accoglie il 4%. (Antonio Manzo – Il Mattino)