Musei Vaticani all’avanguardia con la rete, presentato il nuovo sito web
Il Vaticano si adegua al nuovo e ieri ha presentato, nella sala stampa di via della Conciliazione a Roma, il nuovo sito web dei suoi Musei con la neo direttrice Barbara Jatta ed i monsignori Fernando Vergèz Alzaga e Dario Viganò, rispettivamente segretario e prefetto del Governatoriato della città del Vaticano. Il rifacimento del nuovo […]
Il Vaticano si adegua al nuovo e ieri ha presentato, nella sala stampa di via della Conciliazione a Roma, il nuovo sito web dei suoi Musei con la neo direttrice Barbara Jatta ed i monsignori Fernando Vergèz Alzaga e Dario Viganò, rispettivamente segretario e prefetto del Governatoriato della città del Vaticano. Il rifacimento del nuovo portale nasce dall’esigenza espressa da Papa Bergoglio di una riforma del sistema dei media nel loro complesso, considerando la Rete una occasione per rendere più accessibili i contenuti dei Musei e delle loro collezioni. E considerando l’arte come il più straordinario veicolo per raccontare a uomini e donne le buone notizie e la bellezza, ispirandosi alle più recenti teorie e pratiche di comunicazione, il Vaticano ha così dotato i propri musei di un sito web all’avanguardia, sviluppato in modalità «responsive», ossia in grado di adattarsi graficamente in modo automatico al dispositivo col quale si utilizza, siano tablet, smartphone, cellulari, computer. Una lezione per i fumosi e stantii siti web dei musei italiani che non brillano né per grafica né per contenuti. Per il sito dei Musei Vaticani si è tenuto conto dei movimenti dell’occhio tipici della lettura occidentale: prima in alto poi in basso, prima a sinistra poi a destra, adeguando i contenuti a queste leggi e a quella più generale «less is better» – meno è meglio – perché su schermo la lettura è più lenta del 25 per cento e quindi i testi sono brevi, ma completi. Qualche numero: traduzioni in cinque lingue: italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo. Il catalogo è on line. I Musei Vaticani posseggono a oggi duecentomila opere: ventimila sono esposte e di queste, per ora, quattromila sono in rete. Il che significa quattromila schede tecniche e altrettante fotografie. Visite virtuali: per il momento se ne contano cinquantasette. Le pagine sono tredicimila, con interfacce grafiche che fanno compiere azioni agli utenti: così, guardando il sito, si sollecita il desiderio di vedere non più solo virtualmente ciò che stai guardando. L’investimento dei musei non è soltanto un rifacimento estetico, ma è strutturalmente un progetto di interrelazione coi visitatori. E capisci perché i Vaticani sono il terzo museo più visitato al mondo, un pelo sotto il Metropolitan di New York. (Maria Tiziana Lemme – Il Mattino)