La spina nel fianco più dolorosa – di questo inizio anno – per il Comune è quella degli stipendi da pagare ai comunali e ai dipendenti delle aziende partecipate. Al momento molto a rischio. Se venerdì la Cassazione non accorderà la sospensione al decreto esecutivo di pignoramento per 120 milioni ottenuto dal Consorzio Cr8, allora […]
La spina nel fianco più dolorosa – di questo inizio anno – per il Comune è quella degli stipendi da pagare ai comunali e ai dipendenti delle aziende partecipate. Al momento molto a rischio. Se venerdì la Cassazione non accorderà la sospensione al decreto esecutivo di pignoramento per 120 milioni ottenuto dal Consorzio Cr8, allora si mette davvero male per Palazzo San Giacomo. L’Avvocatura del Comune si gioca – nella sostanza – l’ultima carta possibile da un punto di vista tecnico, poi resta solo la strada politica per cercare di trovare una soluzione sensata, vale a dire chiedere al Governo di intervenire. Mettere i soldi. Al riguardo tra i giorni 24 e 26 è in programma un vertice romano in via di definizione. Nel senso che da incontro tecnico potrebbe evolversi in faccia a faccia politico, molto dipende da quanto stabilirà la Cassazione venerdì. Procediamo con ordine. Il credito vantato dal Consorzio Cr8 scaturisce da una sentenza della Corte di Appello di Napoli, che ha confermato un lodo arbitrale del 2003, relativo ad una concessione di lavori di ricostruzione post terremoto ex legge 219/81, affidata il 31 luglio 1981, e con successivi atti (costi) aggiuntivi, dall’ex Commissario Straordinario di Governo, cui il Comune partenopeo è subentrato nel lontano 1996. Stiamo parlando della ricostruzione post-terremoto del 1980 dove l’attuale amministrazione c’entra poco alla stregua dello stesso esecutivo nazionale. Una nota del Comune di un paio di settimane fa quando è riesploso il caso spiega bene come sia complicata la situazione: «Il relativo giudizio – si legge – ha avuto un andamento piuttosto tormentato, tant’è che la Corte di Appello, in una prima fase, aveva annullato il lodo, accogliendo le tesi dell’Amministrazione sull’incompetenza degli arbitri.Successivamente la Corte di Cassazione ha, a sua volta, annullato quella sentenza, rinviando a diversa sezione di Corte di Appello, la quale ha respinto, questa volta, l’impugnazione del Comune». Il Comune ha proposto così ricorso in Cassazione ed un’istanza di sospensione dell’esecutività della sentenza alla Corte di Appello, la cui udienza di discussione è fissata appunto venerdì. Cosa accade se non vine concessa la sospensione? C’è una norma sulla impignorabilità degli stipendi dei comunali, abbastanza controversa la cui applicazione non ha dato sempre gli esiti sperati dai dipendenti pubblici. E questo perché il pignoramento ottenuto dal Consorzio è sulle somme nella disponibilità di Palazzo San Giacomo non sugli stipendi.
di Luigi Roano IL MATTINO