Nisida. Due detenuti minorenni tentano la fuga durante la lezione di teatro. Ripresi dopo poco tempo

13 gennaio 2017 | 23:22
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Nisida. Due detenuti minorenni tentano la fuga durante la lezione di teatro. Ripresi dopo poco tempo

Sono sfuggiti al controllo dei poliziotti e sono scappati sulla collina, probabilmente con l’intenzione di proseguire via mare, ma sono stati riacciuffati poco dopo. È durata meno di un pomeriggio l’evasione di due ragazzi, detenuti nel penitenziario minorile di Nisida, che hanno approfittato di uno dei programmi di recupero per tentare di allontanarsi dall’isola. I […]

Sono sfuggiti al controllo dei poliziotti e sono scappati sulla collina, probabilmente con l’intenzione di proseguire via mare, ma sono stati riacciuffati poco dopo. È durata meno di un pomeriggio l’evasione di due ragazzi, detenuti nel penitenziario minorile di Nisida, che hanno approfittato di uno dei programmi di recupero per tentare di allontanarsi dall’isola. I due erano impegnati con altri ragazzi in un laboratorio teatrale, organizzato nell’ambito delle attività di recupero. Hanno approfittato degli spostamenti tra le strutture che costituiscono il carcere per dileguarsi. La loro assenza, però, è stata notata quasi subito. Immediatamente gli agenti della polizia penitenziaria hanno avviato le ricerche, condotte sia sulla terraferma sia, col supporto di una motovedetta, nelle acque antistanti Nisida. I due avevano lasciato il perimetro del carcere ma proseguire lungo il sentiero e tentare di superare anche il cancello era impensabile; probabilmente, dopo essersi sottratti alla sorveglianza, avevano intenzione di continuare la fuga via mare, malgrado le temperature gelide, arrivando a nuoto a Coroglio e da lì avrebbero proseguito verso Bagnoli. La loro evasione è però durata poco: durante i pattugliamenti gli agenti li hanno individuati dopo aver notato dei movimenti nella vegetazione e li hanno bloccati. Uno dei due fuggitivi era precedentemente detenuto nella struttura analoga di Airola, in provincia di Benevento, e aveva preso parte alla rivolta del settembre scorso, quando i giovanissimi detenuti devastarono le celle e ferirono due poliziotti; la protesta, nata da disagi relativi al vitto e alle forniture di sigarette, sarebbe stata orchestrata da alcuni ragazzi che, malgrado l’età giovanissima, avrebbero uno spessore criminale già consolidato. «Agli agenti che hanno trovato i due evasi va un plauso – commenta l’ispettore Ciro Auricchio, segretario regionale dell’Uspp, Unione Sindacale Polizia Penitenziaria – ma è innegabile che in questa, così come in altre strutture minorili, ci sia un problema di sicurezza. Questo deriva principalmente da due fattori: l’inserimento dei “giovani adulti”, ovvero gli under 25 che da qualche anno vengono ospitati nei penitenziari minorili, alcuni dei quali già inquadrati in ambienti di camorra e più difficili da recuperare, e la cronica carenza di organico che, unita al sovraffollamento, rende difficile il lavoro della polizia penitenziaria anche nel circuito minorile». (Nico Falco – Il Mattino)