Sorrento, area cimiteriale e cortile Scuola Cesarano, Penisola Verde asso pigliatutto?

27 gennaio 2017 | 10:41
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Sorrento, area cimiteriale e cortile Scuola Cesarano, Penisola Verde asso pigliatutto?
Sorrento, area cimiteriale e cortile Scuola Cesarano, Penisola Verde asso pigliatutto?
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Sorrento, area cimiteriale e cortile Scuola Cesarano, Penisola Verde asso pigliatutto?
Sorrento, area cimiteriale e cortile Scuola Cesarano, Penisola Verde asso pigliatutto?
Sorrento, area cimiteriale e cortile Scuola Cesarano, Penisola Verde asso pigliatutto?

 Varie le proteste da parte dei cittadini circa una situazione che a quanto sembra non abbia alcuna spiegazione. Da tempo gli automezzi della società occupano, non si sa se in modo legittimo, aree destinate alla pubblica fruizione oppure a punto di accoglienza in caso di calamità. Sorrento –  Non vi è dubbio alcuno che l’amministrazione […]

Varie le proteste da parte dei cittadini circa una situazione che a quanto sembra non abbia alcuna spiegazione. Da tempo gli automezzi della società occupano, non si sa se in modo legittimo, aree destinate alla pubblica fruizione oppure a punto di accoglienza in caso di calamità.

Sorrento –  Non vi è dubbio alcuno che l’amministrazione comunale abbia l’obbligo di vigilanza sulle strade di cui è proprietaria, e su aree pertinenti a luoghi ed edifici pubblici. Per le quali deve garantire la destinazione pubblica nonché il pacifico utilizzo da parte degli utenti nel rispetto delle disposizioni di legge. Ebbene tale norma sembra essere del tutto ignorata se si considera ciò che accade quotidianamente nei paraggi del Cimitero di Sorrento. In particolar modo alla traversa San Renato , caratteristica stradina sorrentina, attraverso la quale, fiancheggiando il luogo sacro, si accede verso la collina. Quella che potrebbe essere, per una località turistica, l’inizio di un percorso interessante anche dal punto di vista escursionistico, da quanto segnalato da numerosi cittadini, che quotidianamente si recano a trovare i cari defunti, versa in uno stato di totale abbandono e confusione. Come è noto,oltre ad alcune attività artigianali, lungo la strada, è localizzato un deposito automezzi della Società Penisola Verde, Azienda adibita alla raccolta rifiuti per il Comune di Sorrento, che chiaramente rende il luogo molto trafficato. Nel muro di cinta che costeggia la strada si trovano anche due ingressi secondari del Cimitero, attraverso uno dei quali si accede ad uno largo spazio abbandonato e lasciato in uno stato di degrado totale.  Da quanto segnalato, nel corso del tempo, di tale area, sembrerebbe essersi appropriata proprio Penisola Verde, che probabilmente, approfittando dell’abbandono, usa il luogo per parcheggiarvi puntualmente vari autoveicoli adibiti al trasporto rifiuti. Una situazione che contribuisce a far aumentare il decadimento circostante e non trova affatto d’accordo molti cittadini che lamentano un tale degrado in prossimità di un luogo sacro come il Cimitero.  Altra situazione che vede coinvolta sempre la stessa Azienda, si registra presso la Scuola Elementare di Cesarano, localizzata lungo via San Renato, in prossimità dell’isola ecologica di Penisola Verde. Dove inspiegabilmente l’area cortilizia dell’edificio, al momento in completo abbandono, viene anch’esso occupato dai mezzi di trasporto dell’Azienda adibita alla raccolta rifiuti. Al di là delle tante polemiche relative alla chiusura dell’edificio ed alla sua situazione strutturale circa la quale l’amministrazione comunale orami da anni tentenna a prendere una decisione, si trova assurdo che il luogo sia adibito a parcheggio. Al momento non è ancora chiaro se Penisola Verde S.p.a., per tale occupazione, essendo un luogo pubblico, paga un fitto al Comune. Non solo, essendo l’area ,come segnalato dalle indicazioni poste all’esterno, adibito, dalla Protezione Civile, a punto di accoglienza in caso di calamità, una tale situazione si rileva ulteriormente inverosimile e non si spiega il comportamento ancora una volta inerte se non consenziente dell’ Amministrazione sorrentina.  – 27 gennaio 2017 – salvatorecaccaviello.