Sorrento, restyling Corso Italia, dubbi sul progetto esecutivo. Gara da invalidare?
Tale è il quesito sollevato in questi giorni da tecnici e cittadini circa il progetto con il quale dovrebbero iniziare i prossimi lavori sul Corso Italia. Eliminazione dei marciapiedi sarebbe la miglioria apportata dalla Ditta vincitrice del bando e fatta passare dalla Commissione comunale, ma che altresì sembrerebbe un paletto fondamentale imposto, in fase di […]
Tale è il quesito sollevato in questi giorni da tecnici e cittadini circa il progetto con il quale dovrebbero iniziare i prossimi lavori sul Corso Italia. Eliminazione dei marciapiedi sarebbe la miglioria apportata dalla Ditta vincitrice del bando e fatta passare dalla Commissione comunale, ma che altresì sembrerebbe un paletto fondamentale imposto, in fase di approvazione, dalla Soprintendenza. Una situazione che se risultasse fondata potrebbe addirittura condizionare l’esito finale della gara di appalto.
Sorrento – Da quanto annunciato, nei mesi scorsi, dall’attuale Amministrazione comunale ,e divulgato ampiamente dagli organi di stampa, a breve dovrebbero partire, con una spesa di oltre un milione di euro, i lavori di restyling del tratto di Corso Italia tra Piazza Tasso ed inizio di Via Capo. Opera che dovrebbe essere completata entro il primo trimestre del 2017 come tra l’altro confermato dal Sindaco Cuomo ,durante gli auguri di inizio anno.
Non tutta la cittadinanza è al corrente che tale progetto prese vita alla fine degli anni novanta per volere dell’allora Sindaco, Prof. Ferdinando Pinto che affidò l’incarico all’Architetto Antonio Marino. Ma sia durante l’Amministrazione Pinto che le successive targate Marco Fiorentino tale progetto, destinato a cambiare totalmente una parte del centro storico della città, non riuscì mai a decollare. Si giunse in tal modo al 2011 quando la prima Amministrazione Giuseppe Cuomo con l’allora Assessore ai Lavori Pubblici, Raffaele Apreda, decise di rispolverare il progetto dell’ Arch. Marino, che prevedeva un unico percorso con la esclusione dei marciapiedi, ai lati di una corsia centrale per il transito degli automezzi. Tale progetto tuttavia fu respinto dalla Soprintendenza in quanto non prevedeva appunto i marciapiedi. I quali furono imposti dall’Ente di Piazza Plebiscito con l’inclusione dell’abbattimento delle barriere architettoniche nell’eventualità il progetto fosse in futuro ripresentato. A tal punto l’Architetto Marino elabora un nuovo progetto rispettando le indicazioni della Soprintendenza, ossia inserendo i marciapiedi ai lati della corsia centrale che fu di conseguenza approvato. Tale fu il progetto con il quale in seguito fu deliberato il bando di gara per la realizzazione dell’opera. Dal quale non furono escluse migliorie funzionali affinché il progetto potesse essere migliorato. Come è ormai noto alla cittadinanza la ditta vincitrice dell’appalto è risultata essere “Parlato Costruzioni” di Castellammare di Stabia. Le cui migliorie funzionali apportate al progetto, da quanto risulta da foto e grafici divulgati dagli organi di stampa, e da quanto trapela anche dagli uffici comunali,sembrerebbero essere proprio l’eliminazione dei marciapiedi all’epoca imposti dalla Soprintendenza. Se ciò risultasse veritiero, (si spera di no!) il quesito che a questo punto sorge in maniera concreta risulta essere,se una tale modifica potrebbe condizionare finanche l’esito finale della gara di appalto. Inoltre in fase di esame la Commissione Comunale esaminatrice non avrebbe dovuto escludere l’offerta della ditta Parlato Costruzioni, in quanto presentava un progetto le cui migliorie da apportare consistevano anche nell’esclusione dei marciapiedi come altresì, a suo tempo, imposto dalla Soprintendenza? Infine quale potrebbe essere stato il metodo di valutazione da parte della Commissione che ha ritenuto migliorativo il progetto che prevedeva l’esclusione dei marciapiedi la cui imposizione a questo punto sembrerebbe essere stato un paletto fondamentale da parte della Soprintendenza? Di fronte a tali dubbi, nel caso non vi fosse una concreta smentita, la Ditta seconda classificata, avrebbe a disposizione tutti i requisiti per incardinare un eventuale ricorso ed aggiudicarsi i lavori. Semmai una tale situazione dovesse verificarsi si avrebbe un ritardo sui lavori, che secondo le previsioni del Sindaco dovrebbero terminare entro il primo trimestre dell’anno. Previsioni che senz’altro a quasi metà gennaio, con i lavori della metanizzazione in corso, sembrano già da adesso alquanto azzardate. Figuriamoci se le supposizioni circa “le discrepanze” rappresentate nel progetto esecutivo del restyling venissero di nuovo contestate dalla Soprintendenza. Avremo in tal modo un sicuro slittamento dei lavori che senz’altro si prolungheranno fino a piena stagione turistica iniziata. A meno dei soliti proclami e di una ennesima promessa non mantenuta, una tale situazione,che ci si augura non si verifichi, oltre agli ormai consueti disagi per la popolazione, comporterebbe l’ennesima figura poco gradevole nei confronti di imprenditori, turisti e dei tour operators internazionali che, nonostante le innumerevoli problematiche tuttora irrisolte, ancora nutrono fiducia nel nostro territorio. – 11 gennaio 2017 – salvatorecaccaviello.