Terrore e morte nella notte di Capodanno a Instabul 39 morti

1 gennaio 2017 | 20:41
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Terrore e morte nella notte di Capodanno a Instabul 39 morti
Terrore e morte nella notte di Capodanno a Instabul 39 morti
Terrore e morte nella notte di Capodanno a Instabul 39 morti

T Non solo festebbiamenti ma t errore e morte nella notte di capodanno a Istanbul, in Turchia. Il Reina, una discoteca piena di giovani che stavano festeggiando l’arrivo del 2017, è stato attaccato a colpi di arma da fuoco. Secondo le autorità i morti sono almeno 39. Tra questi almeno 15 sono stranieri (ma qualcuno alza […]

T Non solo festebbiamenti ma t
errore e morte nella notte di capodanno a Istanbul, in Turchia. Il Reina, una discoteca piena di giovani che stavano festeggiando l’arrivo del 2017, è stato attaccato a colpi di arma da fuoco. Secondo le autorità i morti sono almeno 39. Tra questi almeno 15 sono stranieri (ma qualcuno alza il numero a 24). Morto anche un agente di polizia mentre i feriti sono 69, di cui 4 versano in condizioni critiche. Al momento il ministro degli Esteri Alfano esclude la presenza di italiani. Al Reina c’era anche un gruppo di connazionali che però è scampato alla strage.L’attacco è avvenuto verso l’1:30 ora locale, le 23:30 in Italia. In un primo momento si era parlato di un killer vestito da Babbo Natale: ipotesi smentita però dal premier Binali, il quale ha spiegato anche che l’attentatore ha lasciato la pistola prima di fuggire. Dietro l’attacco ci sarebbe l’Isis: il killer ha urlato ‘Allah Akbar’ mentre apriva il fuoco. Lo hanno raccontato alcuni testimoni sopravvissuti alla strage, riferiscono i media internazionali tra cui il Guardian e Times of Israel. In un video si vede l’attentatore entrare nel locale sparando. In un altro si vedono i colpi di kalashnikov colpire un’auto. Sono state diffuse foto che mostrano il volto del terrorista.

Tutti gli sforzi delle autorità turche sono concentrati in quella che sta diventando una gigantesca caccia all’uomo estesa all’intero Paese. Centinaia di agenti in strada hanno allestito posti di blocco con l’unico obbiettivo di catturare l’attentatore – probabilmente non l’unico autore della strage della notte di Capodanno nel night club Reina – che è riuscito a fuggire.

LA RICOSTRUZIONE
Il locale preso di mira, il Reina, è un rinomato nightclub sulle rive del Bosforo nel quartiere di Ortakoy nel distretto di Besiktas, parte europea di Istanbul. Al momento dell’attacco ci sarebbero state tra le 500 e le 600 persone. L’attentatore avrebbe prima ucciso un poliziotto e una guardia giurata all’ingresso, per poi entrare nel locale e iniziare a sparare a caso sulla folla. Molti si sarebbero perfino gettati nelle acque gelide dello stretto per sfuggire alla morte (la video-ricostruzione in 3D). Circa 60 le ambulanze accorse sul posto (video).

Intanto cominciano a delinearsi le storie delle vittime dell’attentato, molte delle quali giovani. Sui social rimbalzano le foto prima dell’orrore: sorrisi, brindisi e selfie in attesa della mezzanotte che per loro non è mai arrivata.

ll primo bilancio dei morti è stato reso noto dal governatore della provincia di Istanbul, Vasip Sahin, che ha parlato di un attacco terroristico. Sahin ha aggiunto che l’attacco sarebbe stato compiuto da un singolo attentatore, mentre i media locali parlavano di due assalitori armati di kalashnikov.

Non c’è stata ancora alcuna rivendicazione, ma secondo gli esperti dietro all’attentato ci sarebbe la mano dell’Isis. Lo riporta Al Jazeera. Secondo quanto riferisce dalla città turca un corrispondente del canale arabo, i servizi di sicurezza della Turchia pensano che la tempistica e il bersaglio del’attacco suggeriscano il coinvolgimento dello Stato islamico.

LE REAZIONI
Condanna dell’attacco e solidarietà alla Turchia da parte di Stati Uniti, Ue e Nato: la Casa Bianca ha offerto ad Ankara l’aiuto degli Usa, mentre il dipartimento di Stato ha espresso solidarietà «all’alleato turco»; l’alto rappresentante europeo per gli Affari esteri Federica Mogherini ha sottolineato come si debba «lavorare per prevenire tali tragedie»; il segretario generale dell’alleanza atlantica Jens Stoltenberg ha parlato di «tragico attacco».