Vico Equense, realizzazione di nuove strutture in zone prossime al demanio, per l’Autorità Marittima è tutto lecito?

16 gennaio 2017 | 09:34
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Vico Equense, realizzazione di nuove strutture in zone prossime al demanio, per l’Autorità Marittima  è tutto lecito?
Vico Equense, realizzazione di nuove strutture in zone prossime al demanio, per l’Autorità Marittima  è tutto lecito?
Vico Equense, realizzazione di nuove strutture in zone prossime al demanio, per l’Autorità Marittima  è tutto lecito?
Vico Equense, realizzazione di nuove strutture in zone prossime al demanio, per l’Autorità Marittima  è tutto lecito?
Vico Equense, realizzazione di nuove strutture in zone prossime al demanio, per l’Autorità Marittima  è tutto lecito?

Tale è il quesito che si pone il Wwf Terre del Tirreno, di fronte alla totale inerzia delle Autorità preposte, che sembrerebbero avallare nuove edificazioni a poche decine di metri dal mare,in area a rischio idrogeologico molto elevato e vincolata dal Put. “Commette reato chi costruisce a meno di trenta metri dal mare, senza il […]

Tale è il quesito che si pone il Wwf Terre del Tirreno, di fronte alla totale inerzia delle Autorità preposte, che sembrerebbero avallare nuove edificazioni a poche decine di metri dal mare,in area a rischio idrogeologico molto elevato e vincolata dal Put.

“Commette reato chi costruisce a meno di trenta metri dal mare, senza il nulla osta dell’Autorità marittima.”
Lo ha chiarito nel novembre 2013 in modo inequivocabile la Corte di Cassazione con la sentenza 44644, prendendo le distanze dalla decisione dei giudici di merito che avevano considerato depenalizzata l’azione compiuta da una famiglia che aveva istallato una casa mobile con una recinzione in muratura nel comune di Modica in Sicilia, in un’area vicino al mare di proprietà del demanio senza curarsi di chiedere l’autorizzazione al Capo del compartimento.
Infatti l’articolo 19 del Dlgs 96/2005 nella nuova formulazione sostituisce le parole “non osserva le disposizioni di cui agli articoli 55, 714 e 716″ con “non osserva i vincoli cui è assoggettata la proprietà privata nelle zone prossime al demanio marittimo o agli aereoporti”. Scopo della modifica – spiega la Cassazione accogliendo il ricorso – non è quello di depenalizzare la violazione ma “di rafforzare la tutela dei vincoli posti a difesa delle aree in prossimità del mare e degli aereoporti. La novella – si legge nella sentenza – ha sostituito la individuazione di specifici vincoli indicati nella precedente formulazione (necessità di autorizzazione per la realizzazione di nuove opere – articolo 55; abbattimento di ostacoli ed eliminazione di pericoli – articolo 714; inquinamento acustico – articolo 715) con la più amplia previsione di qualsiasi vincolo a tutela del demanio”.
Una protezione più vasta che include anche tutti gli obblighi già imposti dal codice della navigazione: primo tra tutti il nulla osta preventivo.
Quando siano abusivamente eseguite nuove opere entro la zona indicata, l’autorità marittima provvede ai sensi di legge.
E’ lecito chiedersi se l’edificazione in atto di una vera e propria cittadella in riva al mare, in località le Axidie, in area a rischio idrogeologico e vincolata dal PUT, sia stata autorizzata o meno dall’autorità marittima preposta oltre che da tutti gli altri enti. A nostro avviso la cementificazione in atto da ormai due mesi (senza che sia ancora stata affissa alcuna tabella come previsto dalla legge!!!) con consumo enorme di suolo e l’edificazione di decine di casette in cemento, nuovi locali interrati, piscina e quant’altro, che non hanno per nulla i caratteri della provvisorietà, ci appare di enorme impatto ambientale e costituisce, di fatto, un gravissimo danno al paesaggio della linea di costa. 16 gennaio 2017