Agerola morte di Nicola Acampora ad Atrani il comunicato dei sindacati

8 febbraio 2017 | 09:05
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Agerola morte di Nicola Acampora ad Atrani il comunicato dei sindacati

Atrani , Costiera amalfitana “Subito dopo la morte del compianto NICOLA ACAMPORA, lavoratore edile di 41 anni di Agerola (SA), precipitato da Ravello ( in costa d’ Amalfi ) nel lontano 28 ottobre 2010 da un costone roccioso, chiedemmo giustizia: era inverosimile che un lavoro ad alto rischio, per il quale occorreva rispettare rigide norme […]

Atrani , Costiera amalfitana “Subito dopo la morte del compianto NICOLA ACAMPORA, lavoratore edile di 41 anni di Agerola (SA), precipitato da Ravello ( in costa d’ Amalfi ) nel lontano 28 ottobre 2010 da un costone roccioso, chiedemmo giustizia: era inverosimile che un lavoro ad alto rischio, per il quale occorreva rispettare rigide norme sulla sicurezza, venisse effettuato in assenza delle più elementari misure di protezione.

Il lavoratore fece un volo di 50 metri, precipitando da una parete sulla quale stava eseguendo lavori di disboscamento e posa di rete metalliche e di protezione. L’impresa EDIL RI.PA. operava sotto la direzione del Genio Civile.

La sentenza di 1° grado del 2 febbraio arriva dopo più di sei anni, con la condanna a 2 anni ed 8 mesi per il Datore di Lavoro ed 1 anno e 6 mesi per l’Ingegnere del Genio Civile

“Omicidio colposo per mancanze di norme sulla sicurezza” è il reato contestato …..

Va sottolineato che le lungaggini processuali non sono giustificabili, si sono prolungate più del dovuto ed hanno fatto registrare colpevoli prescrizioni e l’avvicendarsi di diversi Giudici.

Esprimiamo, pertanto, moderata soddisfazione restando nella convinzione che tali reati debbano essere considerati e valutati alla stregua di “omicidi sul Lavoro”, così come recentemente è stato derubricato nel caso degli incidenti automobilistici.

Ci siamo costituiti Parte Civile e continueremo a seguire con attenzione l’evoluzione del processo e continueremo a stare vicini al dolore della moglie e dei figli del povero Nicola, che nessuna sentenza e nessun risarcimento lo potrà riportare in vita.

E’ esemplare la dignità con la quale la famiglia sta seguendo il processo, riponendo fiducia nella Giustizia, anche se in questi anni nessuna parola di “pentimento” e “solidarietà” sono state indirizzate, né alla moglie né ai figli, dalle Parti in causa, che hanno invece adottato un atteggiamento di indifferenza ed omertà, disertando sistematicamente le Udienze.”

Lo scrive in una nota il Segretario Generale Luigi Adinolfi della FILLEA CGIL SALERNO