Avvertimento di Sarri al Napoli: bisogna pensare al Genoa, non al Real, per sorpassare la Roma

10 febbraio 2017 | 17:51
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Avvertimento di Sarri al Napoli: bisogna pensare al Genoa, non al Real, per sorpassare la Roma

Vietato parlare del Real Madrid, vietato anche solo pronunciare la parola Champions League («O si parla del Genoa o me ne vado»). Sarri sottolinea che il Napoli per poter arrivare in testa alla classifica deve tramutare il bel gioco in punti, una crescita ancora da fare in termini di mentalità. E invita con forza a […]

Vietato parlare del Real Madrid, vietato anche solo pronunciare la parola Champions League («O si parla del Genoa o me ne vado»). Sarri sottolinea che il Napoli per poter arrivare in testa alla classifica deve tramutare il bel gioco in punti, una crescita ancora da fare in termini di mentalità. E invita con forza a concentrarsi solo sul Genoa, sull’anticipo di stasera. Difficile preparare questa partita? «No, se i giocatori riescono ad estraniarsi da tutto e tutti ed a pensare esclusivamente al Genoa. Dobbiamo preparare benissimo la sfida contro una squadra fisica che riesce a sporcare le partite e va ai duelli uomo contro uomo in tutte le zone del campo: l’approccio è fondamentale per non cadere nel nervosismo, dovremo avere lucidità». Il Napoli riceve complimenti per la bellezza del suo gioco: a Bologna avete raggiunto la perfezione? «A Bologna abbiamo fatto una buona fase offensiva ma non altrettanto in fase difensiva perché sono state concesse dieci palle gol agli avversari. Pur essendo la seconda squadra del campionato per tiri subiti prendiamo qualche gol di troppo, gli errori non sono tanti ma grossolani». Se guarda la classifica e vede la Juve a più nove che pensa? «Che il calcio non è pugilato e non si vince ai punti per il bel gioco ma sul campo, quindi ci sono squadre più brave anche se noi possiamo essere esteticamente più godibili». Il problema principale è contro le piccole? «Il Napoli deve riuscire a tramutare la supremazia in risultato: bisogna migliorare su questo ed è frutto di rabbia, cattiveria, determinazione, di un qualcosa che si può chiamare in duemila modi ma alla fine è la mentalità. Molto probabilmente non siamo maturi per certi traguardi pur essendo una squadra bella da vedere. Vediamo la crescita in quanto tempo avverrà, visto che abbiamo una squadra piuttosto giovane». Il Napoli in questa fase si gioca tutto, c’è la Champions a Madrid, poi la semifinale di Coppa Italia: se l’aspettava di vivere un mese così a inizio stagione? «Per me bisogna concentrarsi solo su questa partita, nel calcio non si può pensare a quello che succederà tra un mese quando ci sarà un momento di calendario mostruoso con 3-4 sfide ravvicinate: ci penseremo al momento opportuno». Contro il Genoa sostituirà solo i due squalificati o allargherà il turnover tenendo presente il Real Madrid? «Le scelte verranno fatte solo in base al Genoa poi penseremo a quello che dobbiamo cambiare in vista delle prossime partite. Vediamo la migliore soluzione possibile dopo gli ultimi due allenamenti: si può decidere di andare avanti facendo un solo cambio o cambiare ruolo a due giocatori offensivi». Come sta Pavoletti? «Non è uno di quei giocatori leggeri che in 3-4 sedute fa vedere subito dei miglioramenti, ma uno forte fisicamente che ha bisogno di un po’ di tempo. Si sta allenando con continuità e la sensazione è che stia leggermente crescendo: avrebbe bisogno di minuti ma in questo momento non possiamo farlo con chi non sta benissimo». Contro il Genoa lascerà tutto inalterato ruolo per ruolo, oppure farà scelte diverse? «Troveremo di fronte una squadra che si può chiudere e ci sarebbe bisogno di una punta forte fisicamente ma che punta anche ai duelli uomo contro uomo e quindi servirebbe gente brava nell’uno contro uno». In difesa non ha mai potuto schierare l’assetto tipo: una delle motivazioni per i troppi gol subiti? «La fase difensiva è di buon livello altrimenti non potremo essere la seconda squadra del campionato per tiri subiti e occasioni concesse all’avversario. Certo, abbiamo perso Chiriches per quaranta giorni, Albiol per sessanta, oltre a Ghoulam e Koulibaly e queste sono delle problematiche importanti». Simeone e Taarabt potranno essere i pericoli maggiori per voi? «Taarabt è rientrato in Italia e per ora sta giocando poco, Simeone è un attaccante giovane, forte in area di rigore e nella ricerca della profondità». Quanto sarà pesante l’assenza di Callejon e che pensa dei complimenti dello spagnolo per il rapporto schietto che ha con lei? «Callejon è un giocatore importantissimo, ma anche se ha capacità di recupero eccezionali rispetto a tutti gli altri, in questo momento un po’ di riposo potrebbe fargli bene. Il rapporto schietto con me è alla base: al nostro primo incontro ci siamo detti tutto in maniera chiara. Lui non era neanche convintissimo di rimanere, dopo una settimana tornò e mi disse di voler restare a tutti i costi. Per me fu molto gratificante». (Roberto Ventre – Il Mattino)