Castellammare. Acetosella ceduta alla catena di supermercati Todis, marchio salvo
È salvo lo storico marchio dell’acqua Acetosella. Ieri mattina la firma dell’atto che segna per i prossimi due anni il passaggio di proprietà dalla società «Stabia di Mare srl» alla Todis, catena di supermercati attiva nel Lazio. Proprio gli imprenditori romani hanno rilevato la storica azienda stabiese, nata circa un quarto di secolo fa e […]
È salvo lo storico marchio dell’acqua Acetosella. Ieri mattina la firma dell’atto che segna per i prossimi due anni il passaggio di proprietà dalla società «Stabia di Mare srl» alla Todis, catena di supermercati attiva nel Lazio. Proprio gli imprenditori romani hanno rilevato la storica azienda stabiese, nata circa un quarto di secolo fa e diventata famosa per la produzione, nello stabilimento di via Brin, di acqua acidula. Una minerale che ha invaso per anni il mercato di tutta la regione, consigliata per curare calcoli ai reni oltre che per la sua azione digestiva, antinfiammatoria e diuretica. Secondo il nuovo piano industriale, che ha ricevuto l’ok anche da parte dei giudici del Tribunale fallimentare di Torre Annunziata, la Todis si occuperà di estinguere i debiti dell’azienda, regolarizzare gli stipendi dei 15 operai ed esportare l’Acetosella nel Lazio, territorio in cui opera con centinaia di negozi, 50 negozi soltanto nel comune di Roma. Così, in base al nuovo accordo, almeno 1.200 pedane d’acqua saranno trasferite mensilmente nel Lazio, mentre altre 500 resteranno a Castellammare. La produzione dunque riprenderà a breve e sulle bottiglie da un litro e mezzo saranno impressi in evidenza i marchi Acetosella e Todis. Tra le ipotesi al vaglio, c’è anche la realizzazione delle bottiglie in vetro da un litro e da mezzo litro. Questo fino al 2019, quando l’azienda romana (analizzando anche i dati di vendita) potrebbe decidere di rinnovare il contratto. Possono così tirare un sospiro di sollievo i quindici dipendenti dello storico stabilimento di via Brin, che presto torneranno a lavorare dopo vari mesi di proteste. Le ore di lavoro quotidiane, peraltro, potrebbero aumentare da sei ad otto. Il motivo? Garantire una produzione maggiore, necessaria per realizzare complessivamente 1.700 pedane d’acqua al mese. Si è risolta dunque in maniera positiva una vertenza che rischiava di aggravare ulteriormente la già preoccupante emergenza occupazionale cittadina. La crisi dell’Acetosella è infatti iniziata nel 2016, provocando l’accumulo di una montagna di debiti con i fornitori. Risale invece allo scorso dicembre l’ultima protesta dei dipendenti, che bloccarono la produzione dopo aver richiesto il pagamento degli stipendi arretrati. In passato c’è stato anche l’interessamento di un gruppo di imprenditori cinesi, con tanto di sopralluogo presso la sede di via Brin: la volontà era quella di trasportare 50 container carichi di acqua in Cina. Ma l’ affare sfumò. E ieri mattina è arrivata la svolta per una società in difficoltà, ma forte di un marchio e di una tradizione assai riconoscibili. (Francesco Fusco – Il Mattino)