Diffondono video hot su Whatsapp: lei attacca, “non farò la fine di Tiziana Cantone”.
25/02/2017 – Non farò la fine di Tiziana Cantone. Così una 30enne bresciana, Elisabetta Sterni, dopo la diffusione di un video che la ritraeva in atteggiamenti intimi con un uomo. La donna, pr e ragazza immagine in una discoteca del Padovano, ha denunciato pubblicamente di aver scoperto la diffusione fraudolenta su Whatsapp delle immagini: “Un […]
25/02/2017 – Non farò la fine di Tiziana Cantone. Così una 30enne bresciana, Elisabetta Sterni, dopo la diffusione di un video che la ritraeva in atteggiamenti intimi con un uomo. La donna, pr e ragazza immagine in una discoteca del Padovano, ha denunciato pubblicamente di aver scoperto la diffusione fraudolenta su Whatsapp delle immagini: “Un uso criminale di immagini private, c’è chi si è ucciso per tanto”. “Se io non fossi una persona forte…” – Il filmato, che la ragazza sostiene sia divenuto virale, rimbalzando su centinaia di cellulari, durerebbe pochi secondi. Per denunciarne la diffusione, la trentenne ha pubblicato un video sul suo profilo Facebook, invitando a “vergognarsi” coloro che l’hanno condiviso “anche una sola volta”.”Io ragiono, sono una persona forte e questa cosa non mi ha per niente toccato, ma se fossi stata una persona come quella povera ragazza – dice, riferendosi ancora alla Cantone -, voi sareste colpevoli di qualcosa di molto, molto grave”. “Denuncio lui, ma anche chi ha diffuso il video” – Intervistata da Repubblica, la giovane ha raccontato di essere stata informata della diffusione del video dal titolare del locale in cui lavora. “Ci sono rimasta di sasso ma speravo fosse una esagerazione. Poi ho iniziato a indagare e mi sono resa conto che tutta la gente che mi stava intorno aveva quel video. È arrivato persino sul telefonino di mia nipote di 17 anni”.All’inizio, spiega ancora Elisabbeta a Repubblica, “mi sono spaventata tantissimo e ho deciso di cancellarmi da tutti i social network. Ho eliminato qualsiasi profilo. Poi però mi sono detta che no, non era giusto. L’unica soluzione era reagire: denuncio tutti. Denuncio lui, perché ha tradito la mia fiducia. Ma è giusto che paghi anche chi ha moltiplicato quelle immagini con leggerezza, senza rendersi conto di come si può far male a una persona”.
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