Indagato il fidanzato di Tiziana Cantone, accusato di calunnia ed istigazione al suicidio
Non gli è bastato esorcizzare la paura fingendo una normalità di facciata. Pochi giorni fa Sergio Di Palo, ex fidanzato di Tiziana Cantone, ha sentito bussare alla porta. Quando ha aperto il cancello di casa si è trovato di fronte i carabinieri che gli hanno notificato un atto giudiziario. Sergio è indagato per calunnia, indicato […]
Non gli è bastato esorcizzare la paura fingendo una normalità di facciata. Pochi giorni fa Sergio Di Palo, ex fidanzato di Tiziana Cantone, ha sentito bussare alla porta. Quando ha aperto il cancello di casa si è trovato di fronte i carabinieri che gli hanno notificato un atto giudiziario. Sergio è indagato per calunnia, indicato dalla madre della bella trentunenne di Mugnano come colui che avrebbe indotto la figlia a girare filmini porno con uomini diversi. La notifica dell’invito a comparire in Procura è stato recapitato – nella villetta del parco con vista mare tra Licola e Pozzuoli – dai militari della compagnia di Giugliano, ma era firmato dal pm Alessandro Milita della Procura di Napoli e dall’aggiunto Fausto Zuccarelli. Dunque, la svolta in almeno una delle indagini c’è, mentre l’altro filone investigativo, quello sull’istigazione al suicidio, difficilissimo da dimostrare e aperto a Napoli nord da Francesco Greco e Rossana Esposito, procede spedito verso la verità. «Per me sei solo un buco», avrebbe detto Di Palo in un messaggio a Tiziana. Quella frase scritta di getto è ora inserita negli atti che sono nelle mani del gip Tommaso Perrella del tribunale di Napoli. Sergio, dunque, è stato iscritto nel registro degli indagati per aver calunniato i due ragazzi di Battipaglia e gli altri due di Napoli ed Aversa, denunciati in Procura da Tiziana quando era ancora in vita. Deve rispondere anche del reato di falso per aver indotto la fidanzata a dichiarare, nella prima denuncia, di aver smarrito il cellulare. Circostanza raccontata solo, probabilmente, per allontanare il sospetto dalla coppia di aver pubblicato volontariamente i video. Circostanza, però, non verificata. A questo punto resta quasi scontata l’archiviazione da parte del gip Perrella del procedimento per diffamazione aperto per i quattro ragazzi che avrebbero chattato con Tiziana per essere poi incolpati da lei. La prossima udienza è fissata per il 5 aprile. Intanto, però, l’avvocato di Sergio Bruno Larosa, chiarisce: «In questa vicenda ha già risposto il gip nel rigettare la formulata richiesta di archiviazione del pubblico ministero, in relazione alle indagini dello stesso pm che oggi iscrive nel registro degli indagati Di Palo per altri reati». Intanto, i carabinieri della sezione cyber-crime del comando Provinciale di Napoli sono riusciti a sbloccare l’iPhone della ragazza e ad estrapolare alcuni file audio risalenti alle ore precedenti alla morte di Tiziana. «Ora ci aspettiamo sviluppi, speriamo importanti», dice il procuratore di Napoli Nord Francesco Greco, che coordina le indagini. «Alcune settimane fa – prosegue Greco – avevamo deciso di non dar seguito alla rogatoria internazionale da inviare all’autorità americana affinché costringesse la Apple a sbloccare l’iPhone di Tiziana, perché ciò avrebbe allungato di molto i tempi; grazie ai carabinieri abbiamo aggirato l’ostacolo. Nei mesi scorsi eravamo già entrati in possesso del backup dei messaggi dell’iPhone, ma risaliva a momenti di molto precedenti alla sua morte; lo avevamo sequestrato al consulente informatico Mirko Rivola incaricato da Tiziana nella causa civile intentata contro i siti che avevano pubblicato i video. Ora, però, potremmo avere un quadro completo delle ultime ore di vita di Tiziana». «Non conosciamo ancora i contenuti dei messaggi – spiega Greco – il nostro consulente è al lavoro. È probabile però che Tiziana abbia avuto contatti, prima di togliersi la vita, con varie persone a lei vicine». (Il Mattino)